(a cura di Mimma Zuffi)
Jaca Book - pag. 304 - € 20,00
Soprannominato il "Putin eterno", il leader russo è condannato all'immobilismo, ma il suo modello ha seguaci in tutto il mondo e costituisce una minaccia anche per l'Europa Dopo aver approvato, il 1° luglio 2020, le modifiche alla carta costituzionale che gli permettono di rimanere presidente almeno fino al 2036 (se non verrà in seguito decisa per lui la presidenza a vita), il leader russo è ormai chiamato il «Putin eterno», sia dai sostenitori che dai contestatori sempre più attivi. Proprio questa qualifica segna però il suo declino: Putin non è più un leader reale, ma un'istituzione ormai codificata e immutabile, un'entità astratta di una Russia che si vuole ridotta all'eterna ripetizione di sé stessa. È il tempo della stagnazione putiniana, come ai tempi di Leonid Breznev.
Le incertezze dell'economia dopo la pandemia di Covid-19, le proteste nelle regioni dell'Estremo Oriente russo e le rivolte nell'Occidente della «Russia Bianca», la Bielorussia dell'altro «presidente eterno» Aleksandr Lukashenko, gettano un'ombra molto preoccupante sui destini del putinismo. La popolazione è abituata da secoli a sottomettersi agli zar e ai patriarchi, eppure anche tra gli slavi orientali cresce una nuova coscienza civile, oltre alle lotte di potere ai vertici e agli enormi interessi economici di oligarchi e corporazioni legate allo sfruttamento delle risorse naturali, preziose per l'intero pianeta. |
L'influsso dell'ideologia putiniana ha molte risonanze, dall'America all'Europa, dalla Turchia all'India e alla Cina. Dal futuro di Putin e del suo modello possono dipendere tanti altri destini, compreso quello della piccola Italia o del piccolissimo Vaticano, con il suo miliardo di fedeli.
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Stefano Caprio: sacerdote in rito bizantino-slavo, insegna Patrologia e Teologia all'Istituto di Scienze Religiose di Agropoli (SA). Dopo aver compiuto diversi viaggi in Russia, nel 1989 si stabilisce a Mosca e diviene cappellano presso l'Ambasciata Italiana. Tra i fondatori dell'Istituto «S. Tommaso D'Aquino» di Mosca, nel 2005 consegue il dottorato in Scienze Ecclesiastiche Orientali presso il Pontificio Istituto Orientale di Roma e da allora insegna teologia all'Istituto di Scienze Religiose «Giovanni Paolo II» di Foggia e tiene corsi al Pontificio Istituto Orientale di Roma. Con Jaca Book ha pubblicato La rivoluzione russa. Intellettuali e potere (con G. Codevilla e P.P. Poggio, 2017) e il saggio «La Russia del Terzo Millennio», nel IV volume della tetralogia di G. Codevilla Storia della Russia e dei paesi limitrofi (2016).
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