!-- Menù Orizzontale con Sottosezioni Inizio -->

News

mi piace

martedì 26 ottobre 2021

Storie di Orchidee native

 di Mario Mastandrea

Direttamente dalla Repubblica Dominicana, giungono Storie di Orchidee


 Tolumnia. . .  é propio vero che una Orchidea così piccola sia addirittura la Regina dell´Isola di Santo Domingo,  dove si contano piu´ di 500 specie in 80 generi differenti? Ho messo questo titolo per due motivi,  uno perchè la Tolumnia è stata la prima Orchidea da me incontrata nell´Isola, nel dicembre del 1994 e poi perché la si trova dappertutto e con abbastanza facilità... su una pianta di arancio selvatico,  su un ramo di mango… su un arbusto spinoso o nel patio di molti residenti che la chiamano “angelito” per la sua simpatica forma di muoversi ad ogni alito di vento, proprio come un piccolo angelo fluttuante.  La Tolumnia della foto (T. guaianensis var. alborubrum) è una endemica e abbastanza rara, mentre quella più comune è la T. variegata che si moltiplica in natura sorprendentemente e si adatta a qualsiasi condizione,  ne ho trovate alcune sui monti a 900 e più metri di altitudine ed è quella che si presta più di altre a formare ibridi in laboratorio.   Ho trovato almeno altre 4 varietà di questo accattivante genere e, nella maggiore parte, sono di colore giallo. 


Ora, per comodità del lettore,  intesto le diverse parti di queste mie esperienze nella ricerca e nello studio delle orchidee native,  con il nome del genere. .  inizio dalla

   BROUGHTONIA



Le Broughtonie formano una parte importante dei miei ricordi in quanto sono state il secondo genere trovato durante  le mie prime vacanze nell´Isola e che poi ho portato anche a Trezzano s/n, dove vivevo, prima di trasferirmi qui; avevo  regalato alcuni esemplari,  ad un amico (diventato,  nel tempo,  uno dei massimi esperti a livello mondiale delle orchidee) che era  rimasto impressionato,  tra l'altro, dalla forza naturale delle piante e mi aveva aiutato a specificarne correttamente l'origine (Broughtonia Domingensis). 

Queste orchidee sono abbastanza facili da tenere, con foglie coriacee e di un bel verde,  si trovano agganciate ad alberi molto  grandi; però le ho anche trovate  abbarbicate,  sorprendentemente,  a grosse pietre in media altura. Devo dire che questo ritrovamento su una collina,  mi ha insegnato la diversità di adattamento delle piante e  varie volte mi recavo sul posto per apprezzare l´estensione di questa colonia unica. . sino a che un giorno. . .  non ho trovato piu´ nulla. . .  la loma (piccola collina) era purtroppo  bruciata e con essa erano sparite le orchidee.  Di loro,  fortunatamente,  ne possiedo ancora una,  quella della foto che,  ogni anno,  a maggio (così la chiamano qui. . . flor de mayo) mi regala la sua profumata fioritura. 

COCHLEANTHES

Questa è la storia di una Cochleanthes flabelliformis che avevo trovato per terra su pezzi di vecchi rami quasi marciti,  in mezzo a delle pietre (in effetti oltre che epifita e´ anche rupicola) erano almeno quattro e ho colto quella quasi sfiorita,  accanto ad altre con capsula.  Portata a casa, parliamo di 20 anni fa, ambientata nel verde di una aiuola,  viveva bene e l´anno dopo era rifiorita, sino a quando un ragazzo che mi aiutava in giardino  tagliò il prato e con esso anche l´orchidea! Spero un giorno, di ritrovarla.   Al momento non ho messo la foto in quanto non mi piace prenderla a prestito.

Pazienza. . mettero´ la mia quando la ritrovo. 

 BULBOPHYLLUM e LEOCHILUS

Questi due generi, anche loro nativi, li accumuno perche´ fanno parte di diversi notevoli viaggi ed  esperienze in loco. Tra l´altro esemplari dei due generi vivono,  ben ambientati,  in un piccolo terreno  che ho acquisito  tempo fa, affascinato dalla notevole presenza e abbondanza di  generi diversi di orchidee e quindi con lo scopo di  avere una base per poterle meglio studiare sul posto. Si tratta di una località a 800 metri di altezza, dove le piantagioni di caffè e la presenza di pini la fanno da padrone e dove, ogni giorno, potresti incontrare generi che sono ancora nuovi per me e  che al momento sono  solamente  nelle  liste delle orchidde native o sulle pagine  dei libri. . . credetemi ogni volta che percorro i diversi sentieri sono con l´animo in sospeso per la scoperta che forse potrei fare e che, diverse volte,  si è avverata.  

Vi parlo del Bulbophyllum pachyrachis,  chiamato anche “cabo de raton. . coda di topo” per la sua particolare  somiglianza a tale estremità.

Come si vede nella foto in situ, era cresciuto in una pianta assieme ad alcune Tillansiae e vicino a residui di un vecchio banano ormai disseccato. Sono incredibili i suoi fiori, forse meno di due millimetri e lo sforzo fatto da questa pianta minuta,  per fiorire. 

Nella stessa zona,  percorrendo un sentiero, assieme a Papi Orchidia, (cosi´ da sempre ho chiamato il mio amico Adriano Rivera, un signore dominicano che mi ha portato per mano in tanti luoghi di ricerca e con il quale, tuttora, condivido alcuni   ritrovamenti) alquanto sconsolati per avere “solo” incontrato delle Comparettiae falcate e delle Ionospsis, ad un certo momento,

aderita ad una vecchia pianta di caffè, vedo una pianta piccola e con un fiore altrettanto minuto. . non ho lanciato un grido, poco ci mancava, ma la pianta l´avevo vista tante volte in internet e nei  libri. . . non mi sembrava vero ma era lei il  Leochilus labiatus, in tutta la sua bellezza naturale e in situ.  

 

COMPARETTIA 

Quella della Comparettia, nel caso specifico Comparettia falcata,  è già di per sè una piccola storia per dove l´ho trovata.  Guidavo su una bella strada asfaltata in direzione di una città in altura,  quando,  dopo una curva,  ho visto una pianta grande,  dalle foglie verde brillante e dai frutti gialli,  di forma conica; pianta di Nespolo Giapponese (riconosciuta in quanto ce ne era una nel giardino di casa della mia famiglia a  Casbeno di Varese), con una miriade di nespole gialle mature e all´interno dei rami. .  una colonia di Comparettia falcata,  dallo splendido colore rosso magenta! Incredibile, alcune erano giá con capsule e una di esse  vive bene nel mio patio, aderita ad una pianta di Nespolo che avevo trovato li´ vicino. 




 

IONOPSIS


Desidero parlare di questa piccola orchidea,
  la Ionopsis utriculariodes,  vista  per la prima volta su una pianta di arancio selvatico,  in pieno sole e ritrovata poi anche in moderata altura, assieme alla Ionopsis satyrioides che è anche il logo del sito che ho tenuto  a battesimo su Facebook per gli estimatori delle orchidee di questa Isola (ORQUIDEOFILOS DE NATIVA Republica Dominicana).

Questo bellissimo gioiello (che l`amico Giancarlo Pozzi , chiama così questi miracoli della natura,  i cui fiori raggiungono,  a volte,  appena  1/2  mm di grandezza) vive assieme alle altre orchidee, attaccata ad una pianta di Pomelo, nel mio patio e non manca, ogni anno,  di fiorire,  per ricordarmi che esiste!

EPIDENDRUM

 

Questo è un genere tra i più  diffusi sull´Isola, in quanto vive a diverse  altezze e  condizioni naturali;nei testi consultati ho contato almeno 24 specie diverse. 

Inizio con  Epidendrum nocturnum, ritenendolo per la conformazione del fiore, abbastanza differente dagli altri. Tra le specie piu´numerose sull´Isola ho piacere nel ricordare:

 Epidendrum difforme, con fiori di colore quasi verde che si uniscono in grappoli alla sommita´ dello stelo florale, con molteplici variazioni e sottospecie. 

Arrivederici alle prossime storie. . . 


 


1 commento:

  1. GRAZIE MIMMA E MARIO MASTANDREA CHE CI AVETE PORTATO NEL MAGICO MONDO DELLE ORCHIDEE

    RispondiElimina