(a cura di Mimma Zuffi)
Questa è una mostra dove si espongono pere e cose. Cose semplici, sedie nere. Le pere non sono cose e le
cose sono sedie. L’arancio è ricorrente, colora pere d’autunno. Ma le pere non
sono vere e non si possono mangiare. In una posa o nell’altra, le pere incise rimandano
ad altro, assumono sembianze, alcune si guardano. Siamo in una Piscina Comunale,
ma non c’è acqua e le pere non galleggiano, ma le barche son le sedie.
Moneghetti ci confonde con il suo modo tanto
schietto quanto ermetico di fare le cose, avrebbe potuto disegnare della frutta,
invece disegna pere. > resti di stucco < sulle pareti, scritte e disegni,
fumetti e pensieri in libertà di dediche ad Adriano, l’altro Adriano che ha
reso possibile questo incontro, tra pere, sedie e persone. L’occhio dello
spettatore torna a guardare il bianco della carta e incontra nel suo viaggio i
segni neri incisi nella profondità degli inchiostri che Moneghetti riassume con
tanto vigore, quasi a ricordarci la vera natura di quelle macchie arancioni.
Si deve spesso fare i conti con le leggi del
torchio, per giungere a tale complessità.
La mostra è tutta qui, tra pere e cose. E poi ci
sono le persone, che sono qui a visitare la mostra, costruiscono pensieri,
dialogano e animano da tanti anni questo Spazio d’Arte in Copisteria. Artisti e passanti che sanno guardare oltre le mode ed
apprezzare ciò che nuota nelle acque limpide della nostra Piscina Comunale in Via
Campiglio 13 a Milano.
(Carmelo
Violi)
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