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mercoledì 25 settembre 2019

Il ferroviere e il golden gol, di Carlo D’Amicis

(a cura di Mimma Zuffi)

66thand2nd - pagg. 160


Puglia, metà anni ’90. Un curioso personaggio si aggira per gli assolati e polverosi campetti da calcio della provincia salentina. Afferma di essere il nuovo talent scout della Juventus, un uomo del destino capace di scovare giovani talenti e portarli in alto, fino alla corte di Marcello Lippi e Alex Del Piero. Fino a ieri era un umile ferroviere, una vita sui binari del lavoro e dell’ossessione calcistica, ma la cassaintegrazione e l’incontro fortuito e surreale con il potente procuratore della Juve, l’innominabile L.M, lo convincono che è il momento di scartare di lato come la più fantasiosa delle ali destre per abbracciare finalmente il lavoro che ha sempre sognato. 


Poco importa se tutto è forse frutto di un delirio personale. La sua passione è talmente forte da riuscire, contro ogni logica previsione, a trasformare il sogno in realtà o meglio in una menzogna più vera del vero, una fandonia capace di fare, almeno per un istante, il miracolo.

Dopo il successo de Il Gioco, finalista al Premio Strega, Carlo D’Amicis torna su un romanzo giovanile, lo riscrive con la cura dell’esperienza e consegna al lettore l’esilarante ritratto di un eroe improbabile e imperfetto ma non per questo meno sincero, e di una provincia altrettanto stralunata, popolata da spregiudicati televenditori, cognatine sexy e giocatori in erba ma già disposti a tutto pur di andare a segno.
E mentre lo scaltro e fantasioso ferroviere ci abbindola con le sue irresistibili fandonie, D’Amicis ci avvolge in una sorprendente nostalgia degli anni ’90 e dell’ultima grande stagione del calcio italiano.

Carlo D’Amicis (Taranto, 1964) vive e lavora a Roma. Tra i suoi romanzi: Escluso il cane (2006, pubblicato anche in Francia presso Gallimard), La guerra dei cafoni (2008, selezione Premio Strega), La battuta perfetta (2010), Quando eravamo prede (2014) e Il gioco (2018, finalista al Premio Strega). Da La guerra dei cafoni è stato tratto il film omonimo di Davide Barletti e Lorenzo Conte. È tra gli autori del programma di Rai3 Quante storie e del programma di Radio3 Fahrenheit.

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