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giovedì 6 novembre 2025

La leggenda italiana del jazz: Enrico Intra

  (intervista di Mimma Zuffi)

In occasione dell'uscita del suo ultimo libro IMPROVVISANDO,  e della registrazione del nuovo disco (con l'etichetta Alfa Music), voglio riproporre l'intervista che Enrico Intra mi concesse qualche tempo fa:

Conosco Enrico Intra, pianista jazz e compositore, dai tempi dello storico locale milanese Santa Tecla. Poiché all'epoca gli dissero che la musica era bella ma non pagava i conti, Enrico decise di aprire un locale tutto suo (Intra's Club)

In questi giorni ci siamo incontrati per caso e gli ho chiesto se aveva voglia di rispondere a qualche domanda per i nostri lettori.

Un sorriso sulle labbra, occhi penetranti che brillavano di curiosità, ed io che aspettavo una sua risposta.

giovedì 30 ottobre 2025

Cacciatori di tenebre, di Ben Machell

 (a cura di Mimma Zuffi)

Pagg.336  € 20,00

In queste pagine ci sono solo storie vere: di poltergeist, infestazioni, possessioni, sedute spiritiche. E delle indagini di un uomo che ha passato la vita a cercare di spiegarle. Spesso ci è riuscito. Ma non sempre.

Questo libro non è tratto da una storia vera. Questo libro racconta solo storie vere. Un uomo aggredito da un invisibile mastino nero che lo sorprende nel salotto di casa e gli lascia profondi tagli. Una coppia che parla con il fantasma del figlio, morto in giovane età. Una presenza malvagia che terrorizza una famiglia. Un maniero elisabettiano abitato da spiriti dispettosi. Un’anonima casa di Enfield con inquietanti apparizioni. 

L'onesta bugiarda, di Tove Jansson

 (a cura di Mimma Zuffi)

Iperborea - pagg. 236 - € 18,50

Esiste nei rapporti umani una linea che separa verità da ipocrisia, gentilezza da adulazione, onestà da calcolo? È possibile continuare a credere in se stessi e negli altri senza la protezione delle menzogne vitali, degli autoinganni e delle illusioni? Nell’Onesta bugiarda due donne si incontrano: Anna Aemelin è un’illustratrice di libri per bambini.

Dieci anni per salvare il mondo, AA. VV

 (a cura di Ninna Zuffi(



128 pp - 18 euro
Collana Sfumature di verde



Otto stili, tre continenti, un unico obiettivo: svegliare il mondo prima che sia troppo tardi.
In arrivo l'opera corale di artisti internazionali che amplifica voci cruciali sulla catastrofe ecologica.


"Dieci anni per salvare il mondo" è una potente antologia di graphic novel che non è solo un grido d'allarme, ma anche l'atto fondante della nuova collana editoriale "Sfumature di verde". Il volume si configura come un esperimento editoriale senza precedenti nel panorama del fumetto italiano.

Un'opera corale dal respiro globale
Un progetto che riunisce talenti da ItaliaRegno Unito e Filippine, in coedizione con CDM Lab, amplificando voci meno rappresentate nel dibattito climatico, in particolare quelle del Sud Globale e delle comunità indigene. L'antologia raccoglie otto storie visionarie che esplorano le molteplici facce della catastrofe ecologica, offrendo un affresco complesso e urgente sullo stato del nostro pianeta.

L'internazionalità del progetto
L'opera si distingue per la sua natura internazionale e multiculturale. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l'editore filippino KOMIKET e il Lakes International Comic Art Festival con Creative Concern (con sede nel Regno Unito). È un progetto sostenuto dal British Council nell'ambito delle commissioni creative in risposta al cambiamento climatico e alla COP26.
Gli otto autori coinvolti, tre dal Regno Unito e cinque dalle Filippine, rappresentano la diversità espressiva del mezzo:

 Dal Regno Unito: Clarice Tudor, Sayra Begum, Jack Teagle.
• Dalle Filippine: Budjette Tan & Kajo Baldisimo, Manix Abrera, Kevin Eric Raymundo, Ren Galeno, Emiliana Kampilan.
• Dall'Italia: un fumetto di GUD e Matteo Fortuna.

I temi e lo stile Innovativo
L'antologia affronta tematiche cruciali come la deforestazionel'inquinamento da plastica, i conflitti geopolitici per le risorse marine, il razzismo ambientale e il colonialismo climatico. L'opera si posiziona nel filone della climate fiction più politicamente consapevole, tracciando connessioni esplicite tra la crisi ambientale e questioni di giustizia sociale, identificando nel capitalismo sfrenato e nell'imperialismo le radici sistemiche della distruzione planetaria.
Ogni storia adotta un linguaggio visivo diverso, spaziando dal minimalismo poetico al noir espressionista, dal cartoon psichedelico all'arte pittorica. Le tecniche narrative innovative includono la satira feroce del greenwashing aziendale, indagini soprannaturali (come quelle nelle acque inquinate di Manila), e una storia completamente muta.

"SFUMATURE DI VERDE": La nuova collana per la consapevolezza ambientale
"Dieci anni per salvare il mondo" ha il compito di inaugurare la nuova collana "Sfumature di verde", 

BULLDOWN STORIA DI GIADA, di Giada Canino con Claudia Conidi Ridola

 (a cura di Mimma Zuffi)

Mursia - pagg. 96 - € 12


L’INCREDIBILE TESTIMONIANZA DI UNA

GIOVANE DONNA

CHE IL BULLISMO E IL CYBERBULLISMO LI HA SCONFITTI CON LO SPORT E LA GIOIA DI VIVERE


 UN LIBRO CHE RISCRIVE IL CONCETTO DI NORMALITÀ

E INVITA A GUARDARE IL MONDO CON OCCHI DIVERSI

 

« Trisomia 21… a me suona benissimo, sembra quasi il nome di una discoteca… tipo Studio 54 o giù di lì… ma sì, dai… Pensate un po’ di meno e cominciate a respirare l’aria pura della felicità. Io ero felice, io sono felice. Io so che sto bene così…»

 “Bulldown. Storia di Giada”  della campionessa di danza paralimpica Giada Canino scritto con Claudia Conidi Ridola e pubblicato nella collana Memoirs di Mursia non è solo la toccante testimonianza di chi il bullismo e il cyberbullismo li ha sconfitti con la passione per lo sport e la gioia di vivere, ma è un libro capace di riscrivere il concetto di normalità, è un vero e proprio inno alla vita, alla resilienza, alla bellezza dell’essere autentici.

 (a cura) di Mimma Zuffi)

Fratelli Frilli editore - pagg. 299 - € 16,90


 Nel primo pomeriggio del 31 dicembre 2016, mentre assiste a una cerimonia funebre nel cimitero milanese di Greco, il Tomba riceve una telefonata dall’ispettore Assi. Deve recarsi in viale Sarca: nel seminterrato di una cartoleria è stata rinvenuta la titolare uccisa con un fendente al collo. A parte la chiara dinamica del delitto, ha pochi indizi su cui lavorare. Il registratore di cassa, trovato aperto e svuotato, conteneva però pochissimo denaro in quanto nel negozio si stava svolgendo l’inventario. La porta d’ingresso è chiusa a chiave dall’esterno e non c’è presenza di tracce biologiche significative. 

Le chiavi del cosmo di Glenn Cooper

 (a cura di Mimma Zuffi)


L’autore bestseller da oltre 3.5 milioni di copie vendute in Italia
presenta il suo nuovo romanzo in anteprima nazionale 
LUCCA COMICS & GAMES 2025
ospite della Fiera dal 30 ottobre al 2 novembre
SAVE THE DATE - giovedì 30 ottobre, ore 13
Teatro del Giglio di Lucca
in dialogo con Leonardo Patrignani
Un meccanismo impossibile, un destino già scritto: il mondo è in pericolo.
Archeologo di fama, abituato ad affrontare ogni sfida con rigore accademico, David Birch non è nuovo ai misteri storici. Eppure lì, nelle viscere di Derinkuyu, la leggendaria città sepolta nel cuore della Cappadocia, in un cunicolo mai esplorato prima dove nessuno metteva piede da oltre duemila anni, c’è qualcosa che sfugge a ogni logica.

domenica 26 ottobre 2025

ENRICO CAROZZI PITTORE MILANESE A CASARGO Il pittore Enrico Carozzi Non conoscevo Enrico Carozzi, ma la sua mostra a Casargo mi ha incuriosito. Alcuni amici andavano a visitarla e mi hanno invitata. Ho sentito spesso parlare di Casargo ma non c’ero mai stata e mi era sembrata l’occasione buona per farlo. Non era l’inaugurazione e così ho perso la storia della sua vita narrata dalla figlie. Da quanto ho capito, guardando i suoi dipinti e ascoltando quanto si diceva di lui, era una persona riservata, con la passione per la pittura a cui si dedicava senza sosta. La pittura era la sua vita e lui era un autodidatta. Ho una particolare simpatia per gli autodidatti, sono persone generalmente incomprese e poco aiutate. Un paese piuttosto grande, Casargo, un paesone, direi, neanche facile da raggiungere, dove Enrico Carozzi si spostava d’estate con la famiglia e aveva il suo studio in una chiesa sconsacrata nel centro del paese. Mi sono chiesta come ci arrivasse a Casargo, Enrico Carozzi in tutti gli anni che ci aveva vissuto nei mesi estivi, chissà perché ho avuto la curiosità di chiedermelo, probabilmente guidava. Certo, quasi mezzo secolo fa il paese doveva essere più bucolico di quanto non appaia oggi, come tutto intorno a noi. La chiesa sconsacrata, in cui si trovava la mostra e che il pittore usava come studio, un ambiente allungato, più una cappella che una chiesa, ben si prestava alla mostra ma anche per essere lo studio di un pittore. Molti paesaggi appesi alle pareti e alcuni autoritratti. Li ho guardati tutti più volte e alcuni li ho fotografati, tuttavia le mie foto non fanno onore ai dipinti, per via del riflesso. Pubblicherò le migliori. Ho trovato belli i suoi paesaggi e interessanti gli autoritratti dall’espressione quasi ascetica, mi hanno detto che fisicamente era alto e magro. Una pittura realista, la sua, molto fedele alla realtà, con evidenti segni di tecnica “en plein air” nei suoi paesaggi e nature morte. Era nato a Greve in Chianti, in Provincia di Firenze, nel 1910, ma non ci sono riferimenti su di lui e sulla sua vita. Nulla! Solo che si era trasferito a Milano, dove dal 1939 partecipa a mostre collettive a Milano, a Zurigo e in altri luoghi internazionali. Ha avuto tre figlie e questo significa che ha diviso il suo amore per la pittura con la famiglia e la quotidianità. Posso pensare alle difficoltà che ha incontrato, se ha vissuto di sola pittura, ho visto personalmente la fatica di chi vive di sola arte senza avere un reddito: spesso rasenta l’indigenza. Guardando i suoi dipinti e mettendo insieme i pochi elementi di conoscenza della sua vita, si può immaginare un uomo con la grande passione per la pittura, un’autodidatta che da solo ha scoperto la bellezza dell’arte del dipingere e nessuna difficoltà l’ha fermato: ammirevole. Ho avuto la fortuna di vedere anche la pala che Enrico Carozzi ha dipinto per la chiesa parrocchiale di Casargo, si trova sul transetto a sinistra dell’altare. Una pala da pittore rinascimentale che dà le dimensioni delle sue capacità, che vanno ben oltre la quotidianità e i suoi bisogni. I miei amici, che lo conoscevano, mi hanno raccontato che, dopo un tempo che non lo vedevano, hanno chiesto dove fosse e sono andati a Milano a trovarlo nella casa di riposo dove è vissuto negli ultimi tempi della sua vita: è morto a Milano nel 1985, a settantcinque anni. La sua casa di riposo ricordava quelle dipinte da Angelo Marbelli, pittore realista. Le ultime parole che disse loro, nel salutarli, furono: “è triste qui”. La Pala dipinta per la chiesa Parrocchiale di Casargo Un dipinto a olio d’ispirazione Rinascimentale Annotazioni scritte a sinistra della pala da decifrare Non sono riuscita a leggere bene le parole scritte nelle annotazioni, se qualcuno riuscisse a ricostruirle mi farebbe molto piacere conoscerle e scriverle su questa pagina, grazie. Giovanna Rotondo Inviato su senza categoria Tag enrico Carozzi mostra a Casargo, enrico Carozzi pittore, giovanna rotondo

(di Giovanna Rotondo)

Non conoscevo Enrico Carozzi, ma la sua mostra a Casargo mi ha incuriosito. Alcuni amici andavano a visitarla e mi hanno invitata. Ho sentito spesso parlare di Casargo ma non c’ero mai stata e mi era sembrata l’occasione buona per farlo. Non era l’inaugurazione e così ho perso la storia della sua vita narrata dalla figlie.

Da quanto ho capito, guardando i suoi dipinti e ascoltando quanto si diceva di lui, era una persona riservata, con la passione per la pittura a cui si dedicava senza sosta. La pittura era la sua vita e lui era un autodidatta. Ho una particolare simpatia per gli autodidatti, sono persone generalmente incomprese e poco aiutate. 

mercoledì 22 ottobre 2025

Ivanhoe, di Sir Walter Scott - il libro e il film

 

di Mimma Zuffi

L’OPERA LETTERARIA


Nato a Edimburgo nel 1771, sir Walter Scott ebbe l’infanzia angustiata dalla poliomielite, malattia che lo rese claudicante e ne condizionò l’adolescenza. Diventa avvocato, ma si dedica alla scrittura a tempo pieno e, con la pubblicazione di Ivanhoe (1819), si conferma iniziatore del romanzo storico come genere letterario. La narrazione si basa su eventi quotidiani che si sviluppano sullo sfondo dell’Inghilterra medievale, ricostruita con documentatissimo rigore.
IVANHOE è un libro che anche se potrebbe essere considerato prolisso per un lettore del Ventunesimo secolo, abituato solo alla descrizione di particolari stati d'animo, è  denso di azione, personaggi, descrizioni pittoriche. In Ivanhoe non esiste l'introspezione, se non in un vago cenno all'ultimo paragrafo dell'ultimo capitolo perché il suo autore si perde in descrizioni di paesaggi, notevoli a dire il vero, che hanno il potere di evocare l'Inghilterra del XII secolo, e dei costumi, nel vero senso della parola.

domenica 12 ottobre 2025

SPIRITUALITA'? PASSIONE SESSUALE? TUTTO QUESTO NE "IL MONACO"

 

(di Mimma Zuffi)
  Copertina edizione inglese
"The Monk"

 
Copertina edizione italiana
"Il Monaco"  
                 










                             









Abusi sessuali o possesso di materiale pornografico da parte di religiosi appartenenti alla Chiesa Cattolica rappresentano episodi che hanno avuto una vasta eco mediatica, e fatti di violenza perpetrati all'interno dei palazzi sacri scuotono l'opinione pubblica, non senza una certa pruderie: tutto questo succede ai giorni nostri, ma già nel 1796 lo scrittore inglese Matthew Gregory Lewis aveva pubblicato The Monk (Il Monaco), un romanzo che trattava questi argomenti.