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domenica 17 agosto 2025

Contaminazioni: dal FADO al SUDAMERICA INTERVISTA A DONATELLA ALAMPRESE

 a cura di Sandra Romanelli

 


Tempo fa, nella suggestiva cornice del Parco d’Arte Pazzagli di Firenze, in una gradevole serata di agosto, Donatella Alamprese con lo spettacolo Contaminazioni, condusse il suo pubblico in un fantastico viaggio musicale che partendo da  Lisbona, con le indimenticabili musiche di Amalia Rodrigues, è giunto fino in Sudamerica, tra Cile, Argentina e Venezuela, interpretando i canti di guerra e libertà di Violeta Parra e Mercedes Sosa. Ad accompagnare le sue emozionanti interpretazioni, la chitarra del musicista Marco Giacomini e il polistrumentista Stefano Macrillò con chitarra, cuatro venezolano. tiple colombiano e mandola.

Le prime note sono state quelle allegre, ma nostalgiche di “ A casa do via del Campo”  testo originario  di Alfredo Marcenario e  Joao Silva Tavares. Di questo brano sono state prodotte varie versioni.

 Amalia Rodrigues -con l’album Amalia in Italia- l’ha portato al successo nel 1974, nella versione italiana di Roberto Arnaldi. Nel  1978, questo brano è stato cantato anche dal cantautore Franco Simone.


domenica 10 agosto 2025

IL CARRO Del NONNO Su carru e’ Nannai

 di Sandra Romanelli



 

Efisio, il nonno di Gavino aveva un carro. Nel secolo scorso, in Gallura, era una grande fortuna possedere un carro e un giogo di buoi, perché costituiva la garanzia di un reddito per tutta la famiglia. I carrettieri, detti “carrulanti” o  carradoris”, o ancora “ carrettoneris”, a seconda della provincia da cui provenivano, guidavano questi carri, che servivano per il trasporto di varie merci. I carri a buoi venivano utilizzati per trasporti molto importanti.

 

giovedì 7 agosto 2025

In silenzio

 

 Heiko H. Caimi


«Vieni via» ordinò la mamma alla piccola Chiara.
L’imbrunire era cupo sotto i nuvoloni neri. Non sembrava neppure primavera. La pioggia incessante aveva appena smesso di tambureggiare sugli ombrelli, che mamma e papà avevano chiuso scrollandoli a dovere. A Chiara era dispiaciuto dover abbandonare la mano di mamma, che l’aveva tenuta stretta sotto il parapioggia. Soprattutto dopo quello che aveva visto nel vicolo a fianco della strada.
«Ma, mamma… Il signore stava facendo del male a quella signora.»
«No, hai visto male-»

venerdì 1 agosto 2025

Miles Davis, la libertà nella musica

 

di Marina Fichera


“Non suono il rock: rock è una parola inventata dai bianchi. Non amo neanche la parola jazz che i bianchi ci hanno appiccicato addosso. Noi suoniamo semplicemente nero e suoniamo secondo l’aria dei tempi» (Miles Davis )

La musica è un messaggio universale, come la libertà. Dai canti dei primi schiavi nel Sud degli Stati Uniti alle litanie della retorica in lutto - inni a quella nuova vita che la lotta politica e armata, il rigore e la perseveranza, il coraggio dell’uomo «pronto a morire» per un Sudafrica diverso da quello dell’apartheid ha reso possibile - per onorare Nelson Mandela, passando per il jazz, il blues, fino al rap e l'hip hop, la musica è libertà. E c'è chi la sa vivere fino in fondo, questa libertà, come Miles Davis.

      Foto: Tom Palumbo

domenica 27 luglio 2025

BALTO, il cane eroe, e IDITAROD, "the Last Great Race" 

 (di Mimma Zuffi)

Sono passati 100 anni dal giorno in cui Balto...

..e da settembre 2025 potrete trovare il libro SULLE ORME DI BALTO in tutte le librerie o come e-book.




Ararad 
Khatchikian ha scritto il libro "Sulle orme di Balto", ma chi era Balto? Ecco la sua storia… Nel mese di gennaio del 1925, un' eroica staffetta di venti corrieri postali con slitte trainate da straordinari cani trasportò da Nenana (l’ultimo villaggio raggiungibile in treno sulla rotta per Nome nello Stato di Alaska – USA) in poco più di cinque giorni, un pacco cilindrico contenente l’antitossina difterica per salvare i bambini e la Comunità di Nome sul Mare di Bering sita a più di 1000 km di distanza! Una letale epidemia di difterite aveva colpito la piccola cittadina che era stata posta sotto quarantena per evitare la diffusione del morbo. Solo grazie al coraggio di quegli uomini e dei loro eccezionali cani, è stato possibile evitare una catastrofe. 

venerdì 25 luglio 2025

L'Albero


di Gabriel Benfante

Seduto sotto un albero guardo le foglie , che d'autunno scendono piano, sempre più spente, sempre più stanche. Con il cadere di esse l'albero è sempre più spoglio, sempre più freddo, sempre più vuoto. Così si mostrano i deboli e fragili ramoscelli, che tentano invano di proteggere l'albero dal vento, ma ormai il cuor suo è già freddo

domenica 20 luglio 2025

Ararad Khatchikian: l'uomo, i suoi amici a quattro zampe, i monti e le ampie distese di neve

 di Mimma Zuffi




Conosco Ararad da molti anni e ogni volta che l'incontro è un'emozione sentirgli raccontare le sue "corse" in slitta con i suoi amati cani, ascoltare le sue ballate, vedere nei suoi occhi chiari le distese di neve.

Dopo una breve presentazione di questo uomo molto particolare, sempre pronto a affrontare le sfide, rimarrete affascinati dall'intervista che ha concesso.


Araràd” Khatchikiàn (pronuncia “ Kacikiàn “) è nato a Khartoum in Sudan sul fiume Nilo (il nome Khartum deriva dalla parola araba al-khartūm الخرطوم, ovvero punta di proboscide, probabilmente in

Khartoum -Ararad a 2 anni
in braccio alla sua "tata"
riferimento alla forma della penisola che si trova presso la confluenza dei due Nili), da madre profuga Istriana di Abbazia e da padre armeno la cui famiglia è scampata al genocidio degli armeni. In lingua armena il suo nome significa “ dove nasce il Sole “ dall’antico idioma “ ùr ardù “. Rifugiati dalla guerra civile in Sudan, dall’età di nove anni vive con la Famiglia in Friuli Venezia Giulia. Ottiene il Diploma di Maturità Classica a Gorizia e inizia gli Studi di Medicina presso l’Università di Trieste. Esperto sciatore fondista partecipa con successo a importanti gare di Sci Fondo Nazionali e Internazionali. Cantautore - chitarrista autodidatta, incide alcuni nastri promozionali, un long playing a Copenhagen con il suo gruppo “Fairfield“, un singolo, due CD, un DVD e alcuni demo anche insieme ad altri stimati musicisti regionali, esibendosi regolarmente come “busker“ (musicista – cantautore “stradale“) e in concerti dal vivo sia come solista sia con il suo gruppo musicale “ Ararad “ con il quale ha vinto anche il Concorso Musicale “ Suonare a Folkest 2005 “ con il progetto “Sulle orme di Balto…da Tarvisio a Nome in Alaska”.

mercoledì 16 luglio 2025

La grande forza della brevità: l’importanza del racconto in narrativa

 

Scritto da
Redazione

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Nel vasto panorama della letteratura, il romanzo spesso ruba la scena, attirando l’attenzione con le sue pagine fitte di trame elaborate e personaggi intricati. Tuttavia, l’importanza della narrativa breve, in particolare del racconto, non può essere sottovalutata.
Sebbene possa sembrare meno imponente rispetto al romanzo, il racconto possiede una profonda forza in sé, capace di colpire direttamente il cuore dei lettori. È tempo di smantellare l’idea che la brevità debba essere associata a una narrativa minore, poiché il racconto è una forma d’arte complessa e affascinante che merita attenzione e rispetto.

venerdì 11 luglio 2025

59° FESTIVAL TEATRALE DI BORGIO VEREZZI

A cura di Sandra Romanelli


                                                                             (FOTO PANORAMICA)

                                                                                (di Sandra Romanelli)

 

Dal 12 luglio al 12 agosto il Festival Teatrale di Borgio Verezzi, con la direzione artistica di Maximilian Nisi, si presenta al suo pubblico con il seguente interessante cartellone:

 


martedì 8 luglio 2025

Ciao Marisa

 di Mimma Zuffi

Questa è la tua canzone Marinella, che sei volata in cielo su una stella...”

Faber


Marisa Vidulli amava questi versi di Faber, amava Genova, amava scrivere.

Marisa ci ha lasciato e io vorrei ricordarla con un suo racconto e una sua foto di quando era giovane e bella.


di Marisa Vidulli


Il Salone Nautico di Genova era appena stato aperto sotto una pioggia battente. Il traffico della città era andato in tilt, ma nulla avrebbe fermato Iva dal visitarlo. Nella sua vita aveva cavalcato – si fa per dire, meglio forse solcato – il mare con numerose barche.

La sua prima esperienza fu disastrosa, a bordo della zattera del marito, che usava da ragazzo: una tavola con una vela che si manovrava con i piedi stando sdraiati su di essa. Bisognava essere dotati di equilibrio e muscoli potenti. Lei la odiò all’istante, ma suo padre, già sessantenne ed esperto di mare, fece un lungo tragitto lungo la costa e si divertì un mondo. Suo papà era di Lussinpiccolo, e conosceva bene il mare!

La seconda esperienza fu più piacevole, su una barchetta a remi. Lui remava, e lei lo guardava con occhi innamorati, come se avesse due fette di salame sugli occhi. Solo che quelle fette, una volta tolte, non riservavano sorprese: era davvero lui l’altra metà della mela!

Una volta, scendendo dalla barca accostata a una delle innumerevoli spiaggette della frastagliata costa ligure, lei, maldestra, cadde. Fortunatamente, si fece solo una piccola botta sul viso, che poi si allargò e divenne bluastra, preoccupando oltremodo sua madre, che le urlò:
“Ma allora ti picchia!”
“No, mamma, sono scivolata sugli scogli. Lui mi ama, e tra poco ci sposeremo.”