A cura di Mimma Zuffi
Guido Tommasi editore- pagg. 176 - € 26.60
Cari lettori, vi capita mai di leggere un libro e desiderare di essere in quella scena, per rispondere a uno dei personaggi, per respirare un’atmosfera che riuscite a immaginare benissimo ma che non avete mai sperimentato, per sentirvi diversi, oppure per tornare indietro nel tempo? Succede spesso, con i libri, anche con quelli per ragazzi. Azioni proibite che, ai tempi, non abbiamo avuto il coraggio di compiere, ma che un’eroina di carta ci costringe ad affrontare da adulti... |
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Delle porte che aveva trovato, tredici si aprivano e si chiudevano normalmente. La quattordicesima, piuttosto grande e in legno marrone intagliato, nell’angolo più lontano del salotto, era chiusa a chiave. – E da quella porta dove si va? – domandò a sua madre. – Da nessuna parte, tesoro. – Dovrà pur portare da qualche parte. La madre scosse la testa. – Vieni a vedere – disse a Coraline. Allungò la mano e prese un mazzo di chiavi da sopra la cornice della porta di cucina. Le esaminò e ne scelse una, la più vecchia, la più grossa, la più nera, la più arrugginita. Quindi andarono in salotto. La mamma infilò la chiave nella serratura e la girò. La porta si spalancò. Aveva ragione. Non portava da nessuna parte. Dava su un muro di mattoni. [...]
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Ormai era quasi buio e la pioggia continuava a cadere, tamburellando sui vetri delle finestre e offuscando i fari delle macchine che passavano nella strada davanti a casa. Il padre di Coraline smise di lavorare e preparò la cena. Coraline era disgustata. – Papà – disse – un’altra delle tue ricette! Stufato di patate e porri, guarnito con dragoncello e gruviera fusa – ammise suo padre. Coraline sospirò. Quindi andò al freezer e tirò fuori una pizzetta e patatine fritte da riscaldare al microonde. Neil Gaiman, Coraline, TEA, 1994 |
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Quanti di noi sono stati Coraline o hanno figli come lei? Quanti hanno avuto il coraggio di aprire quella porta di notte o, peggio, di rifiutare uno stufato di patate e gruviera in una serata di pioggia battente? Se ancora vi tormenta il ricordo di aver snobbato piatti che da pre-adolescenti vi sembravano orribili ma che, adesso, con il famigerato senno di poi e i troppi impegni della vita adulta accettereste di buon grado... ecco, avete l’opportunità di rimediare. |
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Comfort è un libro che scalda, la compagnia perfetta per quando fuori il buio inghiotte tutto e ci si sente soli, per le serate in cui il freddo morde ma in cucina il forno è acceso e la tavola apparecchiata, per quando ci si sente un po’ annoiati e scorbutici come Coraline, per quando c’è bisogno di prendere coraggio e aprire una porta rimasta chiusa per troppo tempo. |
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Quella notte, Coraline giaceva sveglia nel suo letto. Aveva smesso di piovere e lei si era quasi addormentata quando qualcosa cominciò a fare t-t-t-t-t-t-t. Si tirò su a sedere. Qualcosa fece kniiiiii...aaaak. Coraline scese dal letto e guardò verso l’ingresso, ma non notò niente di strano. Percorse tutto il corridoio. Dalla stanza dei genitori proveniva un sommesso russare – suo padre – e un saltuario mormorio nel sonno – sua madre -. Coraline si chiese se l’avesse sognato, quel rumore che aveva sentito. |
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| Qualcosa si mosse. Poco più di un’ombra, che filò rapidamente in fondo all’ingresso buio, come un piccolo frammento di notte. |
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