di Mimma Zuffi
Tedesco. Il suo cd Mr Puccini in jazz, oltre ad aver rivoluzionato lo svolgimento delle note, con grande musicalità e classe vocale, ha saputo modernizzare un’opera che i più pensavano fosse solo frutto degli inizi del 1900.
Vissi
d’arte – Atto secondo
Vissi d'arte, vissi d'amore,
Non feci mai male ad anima viva!...
Con man furtiva
Quante miserie conobbi, aiutai...
Sempre con fe' sincera,
La mia preghiera
Ai santi tabernacoli salì.
Sempre con fe' sincera
Diedi fiori agli altar.
Nell'ora del dolore
Perché, perché Signore,
Perché me ne rimuneri così?
Diedi gioielli
Della Madonna al manto,
E diedi il canto agli astri,
Al ciel, che ne ridean più belli.
Nell'ora del dolore, perché,
Perché Signore,
Perché me ne rimuneri così?
Né va dimenticato che la
corposità della sua voce le permetteva di superare con grande efficacia i
momenti più drammatici della vocalità dell’opera pucciniana. Se ne accorse
molto bene il pubblico della Scala che
il 12 aprile 1954 l’ascoltò a fianco di Ferruccio Tagliavini e di Paolo Silveri,
sotto la direzione di de Sabata.
Della sua Tosca sono
diventati proverbiali anche le urla esagerate con cui in certe esecuzioni
cercava di rianimare il povero Mario.
Da ultimo va ricordato che
non sempre la sua Tosca si è buttata dagli spalti di Castel Sant’Angelo, come
vuole il libretto. A Tpkyo la Tebaldi preferì andarsene dalle quinte, tra gli
sguardi stupiti delle guardie, meglio così, che rimbalzare come una sua celebre
collega, e ricomparire in pose plastiche tra un merlo e un altro della famosa
fortezza romana.
Tutto
fuoco
Quando Tosca cominciò a girare per i teatri era in atto una rivoluzione.
L’opera romantica, elegante e raffinata, cedevail passo al Verismo, sanguigno e
focoso. Se la prima interprete dell’opera, la pur brava Ericlea Darclée,
rimaneva ancora legata ai vecchi schemi, presto spuntarono giovani coraggiose
al passo con i tempi.Una di queste fu la grande Emma Carelli. Figlia d’arte,
focosa e imprevedibile, capace di grandi gesti, come tentare di suicidarsi per
ottenere ciò che voleva, Emma Carelli incarnò un nuovo tipo di soprano. Grande
Tosca su tutti i palcoscenici del mondo, ci ha lasciato un disco dove, con
Mario Sammarco, uno dei primi Scarpia pucciniani, ci offre un saggio del suo
stile.
Raina Kabaiwanska
L’arte della parola
La
sua figura diafana si muove sempre sulla scena e non esaspera mai nessun gesto.
La, sua voce, non bella, ma usata con arte sa toccare gli accenti giusti,
confermando che la modernità della melodia di Puccini sta nello scavo della
frase e delle parole.
Maria Callas
Meravigliosa Tosca!
RispondiEliminaGrazie Mimma
RispondiEliminaMarina