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domenica 17 luglio 2022

1900 TOSCA VA IN SCENA E NEL MONDO….- La tosca – parte 3 - LE INTERPRETI

 

di Mimma Zuffi


 
Vorrei iniziare questa terza parte de LA TOSCA, dedicando alcune righe a una splendida e affascinante cantante nota per aver portato Puccini in Jazz: Cinzia
Tedesco.
Il suo cd Mr Puccini in jazz, oltre ad aver rivoluzionato lo svolgimento delle note, con grande musicalità e classe vocale, ha saputo modernizzare un’opera che i più pensavano fosse solo frutto degli inizi del 1900. 

 

 https://youtu.be/in9WiUzZEm4


Vissi d’arte – Atto secondo

Vissi d'arte, vissi d'amore,
Non feci mai male ad anima viva!...
Con man furtiva
Quante miserie conobbi, aiutai...
Sempre con fe' sincera,
La mia preghiera
Ai santi tabernacoli salì.
Sempre con fe' sincera
Diedi fiori agli altar.

Nell'ora del dolore
Perché, perché Signore,
Perché me ne rimuneri così?
Diedi gioielli
Della Madonna al manto,
E diedi il canto agli astri,
Al ciel, che ne ridean più belli.
Nell'ora del dolore, perché,
Perché Signore,
Perché me ne rimuneri così?


  Renata Tebaldi


 Un tuffo mancato

 Tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta la Tosca per antonomasia è stata Renata Tebaldi

Né va dimenticato che la corposità della sua voce le permetteva di superare con grande efficacia i momenti più drammatici della vocalità dell’opera pucciniana. Se ne accorse molto bene il pubblico della  Scala che il 12 aprile 1954 l’ascoltò a fianco di Ferruccio Tagliavini e di Paolo Silveri, sotto la direzione di de Sabata.

Della sua Tosca sono diventati proverbiali anche le urla esagerate con cui in certe esecuzioni cercava di rianimare il povero Mario.

Da ultimo va ricordato che non sempre la sua Tosca si è buttata dagli spalti di Castel Sant’Angelo, come vuole il libretto. A Tpkyo la Tebaldi preferì andarsene dalle quinte, tra gli sguardi stupiti delle guardie, meglio così, che rimbalzare come una sua celebre collega, e ricomparire in pose plastiche tra un merlo e un altro della famosa fortezza romana.

 Emma Carelli


Tutto fuoco

Quando Tosca cominciò a girare per i teatri era in atto una rivoluzione. L’opera romantica, elegante e raffinata, cedevail passo al Verismo, sanguigno e focoso. Se la prima interprete dell’opera, la pur brava Ericlea Darclée, rimaneva ancora legata ai vecchi schemi, presto spuntarono giovani coraggiose al passo con i tempi.Una di queste fu la grande Emma Carelli. Figlia d’arte, focosa e imprevedibile, capace di grandi gesti, come tentare di suicidarsi per ottenere ciò che voleva, Emma Carelli incarnò un nuovo tipo di soprano. Grande Tosca su tutti i palcoscenici del mondo, ci ha lasciato un disco dove, con Mario Sammarco, uno dei primi Scarpia pucciniani, ci offre un saggio del suo stile.

 

Raina Kabaiwanska


L’arte della parola

 E’ l’erede diretta della lezione della Callas. Bella, alta, slanciata, elegantissima nelle sue movenze, abbigliata con gusti, Raina Kabaiwansaka ha ripulito il volto di Tosca dalle troppe incrostazioni veriste di molte interpreti, anche se di successo.

La sua figura diafana si muove sempre sulla scena e non esaspera mai nessun gesto. La, sua voce, non bella, ma usata con arte sa toccare gli accenti giusti, confermando che la modernità della melodia di Puccini sta nello scavo della frase e delle parole.

 

Maria Callas


 Basta con la tradizione

 Anche riguardo a Tosca , la Callas ha rotto con la tradizione ripulendo il personaggio dalle esagerazioni truculente di molte soprano,  pur famose. Prima di tutto nella figura. Alle Tosche pettorute e tronfie la cantante greca ha sostituito una figura diafana ed elegantissima, che si muove con grazia nei suoi magnifici abiti stile impero. Alle Tosche violente e truculente, che non si capisce come avrebbero potuto essere violentate da Scarpi, ha sostituito una recitazione attenta a realizzare le minuziose didascalie del libretto. E come sempre ha fatto scuola. Delle sue famose esecuzioni parigine di Tosca, a metà degli anni Sessanta, rimane una preziosa documentazione filmica che ci ha conservato l’arte scenica di una vera cantante-attrice.

 

 

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