(a cura di Mimma Zuffi)
Longanesi- pagg. 384 - € 20,00
Ilaria Tuti continua a scavare nella grande Storia, portando alla luce i racconti di donne coraggiose e dimenticate. Dopo le portatrici carniche di Fiore di roccia, nel suo nuovo romanzo narra le imprese finora mai raccontate di due giovani donne, pioniere della medicina: Flora Murray e Louisa Garrett Anderson, le prime due chirurghe della storia che durante la Prima guerra mondiale salvarono la vita a centinaia di soldati, mettendo a punto un nuovo processo di riabilitazione per i feriti gravi.
Caterina, italiana trapiantata in Inghilterra, cresce da sola
sua figlia, mentre cerca con tutte le sue forze di svolgere la sua professione:
è un medico, una delle pochissime e sbeffeggiate «Lady doctors». I suoi sogni si
sono scontrati con le leggi inglesi che vietano alle donne di operare e le relegano
a piccoli ospedali in cui possono occuparsi solo di ginecologia e pediatria. Lo
scoppio della Grande Guerra genera il fatidico incontro tra Caterina e due chiacchierate
suffragette, Flora Murray e Louisa Garrett Anderson. Professione: chirurghe. Le
due stanno allestendo un ospedale da campo sul fronte occidentale e vogliono che
Caterina si unisca alla loro équipe. L’ospedale di Flora e Louisa non somiglia a
nessun altro ospedale al mondo – l’équipe è totalmente al femminile. La cosa finisce
presto per attirare le attenzioni della Corona inglese. È una rivoluzione, i benefici
sono evidenti. La squadra viene richiamata in patria dove perfeziona il prototipo
di clinica, sottoponendo i pazienti a un’altra attività che non si era mai vista
prima in un ospedale: lunghe sessioni di ricamo per curare la psiche infranta degli
uomini tornati dal fronte. Il metodo riscuote un incredibile successo e la clinica
di Flora e Louisa diventa uno dei primi luoghi in cui il mondo maschile della guerra
e quello femminile della cura si incontrano, si scontrano e scoprono che possono
coesistere.
ILARIA TUTI vive
a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Appassionata di pittura, nel tempo libero
ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Il thriller Fiori sopra l’inferno, edito da Longanesi
nel 2018, è il suo libro d’esordio. Il secondo romanzo,
Ninfa dormiente, è
del 2019. Entrambi vedono come protagonisti il commissario Teresa Battaglia, uno
straordinario personaggio che ha conquistato editori e lettori in tutto il mondo,
e soprattutto la terra natia dell’autrice, la sua storia, i suoi misteri. Con Fiore di roccia (2020), e attraverso la voce
di Agata Primus, Ilaria Tuti celebra un vero e proprio atto d’amore per le sue montagne,
dando vita a una storia profonda e autentica. Nel 2021, con Luce della notte e Figlia della cenere torna alle storie di Teresa Battaglia. Nel 2021 Ninfa dormiente è candidato
agli Edgar Awards e al Premio Letterario Nazionale per la Donna Scrittrice Rapallo.
«Perché siete qui?»
«Siamo qui per coinvolgervi in un progetto ambizioso.»
«Quale progetto?»
Louisa si fece più vicina, in bilico sul bordo della seduta.
«L’apertura di un’unità chirurgica gestita esclusivamente da
donne. Per
uomini. In zona di guerra.»
Per un momento Cate sospettò di aver udito male, o che la dottoressa
si
fosse pronunciata frettolosamente, ma sapeva di sentirci benissimo
e
l’espressione della donna la induceva a credere che non ci fosse
alcun
fraintendimento. Louisa Garrett Anderson aveva poco più di
quarant’anni, una decina più di Cate, ed era specializzata in
chirurgia.
Flora Murray, cinque anni più grande della collega, era anestesista
e
fisiatra. Cate iniziava a capire.
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