(a cura di Mimma Zuffi)
ed. Il bosco di latteDublino giace avvolta nell’oscurità, rischiarata appena dai raggi lunari che fanno capolino tra le nuvole. I Repubblicani e le truppe governative del Free State si stanno dando battaglia in quasi tutta la città a colpi di mitragliatrici e fucili. Appostato su un tetto, un giovane cecchino repubblicano scruta la situazione con un binocolo da campagna e con il fucile sempre a portata di mano. Si tratta di un ragazzo, forse uno studente, ma gli occhi tradiscono le preoccupazioni di un uomo adulto. Un goccio di whisky e il rischio di una sigaretta: qualcuno potrebbe vedere la fiammella del fiammifero e sparargli addosso. Il colpo infatti si schianta sul cornicione ma lui può fumare tranquillo, rischio scampato.
C’è qualcuno davanti a lui, qualcuno contro cui sa che dovrà sparare per primo per non finire all’altro mondo... Spunta l’alba e, pur non nutrendo più speranze, sanno che non è più possibile fermarsi. In lontananza, le mitragliatrici si fanno sentire in tutto il loro vigore. Sul tetto di un pub, ad aspettare la morte… C’è tanta gente nella casupola di Patrick Fenney oggi: uomini, donne, bambini, tutti allineati nell’ampia cucina o seduti su sgabelli e sedie. Michael e sua sorella sarebbero partiti per Boston, negli Stati Uniti d’America. Il giovane, consapevole della propria forza fisica e del carattere avventuroso, già pregusta la possibilità di lavorare e guadagnare tanti soldi, mentre il padre, in silenzio, viene assalito da malinconia e ricordi… Sono un ex commissario di polizia del distretto di Kilmorris e voglio raccontarvi la storia di Sean McKelvey. Egli viveva nella piccola isola di Inishcam, vero e proprio quartier generale per la sua industria principale, la distillazione illegale di whisky. Questo tizio, in verità poco più che un ragazzo, amava farsi chiamare “il Re” ed era amato sicuramente più di quanto non lo fossi io o la polizia che rappresentavo. Sapevo, pertanto, che avrei dovuto affrontarlo di persona…
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