( a cura di Mimma Zuffi)
Mursia - pagg. 440, Euro 26,00
IL PREZIOSO RITROVAMENTO ARCHIVISTICO IN CUI IL GIOVANE
CAPITANO MARIO ROATTA DOCUMENTA MINUZIOSAMENTE GLI EVENTI DI CUI FU
PROTAGONISTA E TESTIMONE
In libreria “Diario della Grande Guerra. 15
giungo 1914 – 31 dicembre 1916” il
prezioso ritrovamento archivistico a cura di Francesco Fochetti in
cui il giovane Mario Roatta documenta minuziosamente gli
eventi di cui fu protagonista e testimone.
«È un documento davvero notevole, non per l’annotazione quotidiana delle vicende di un giovane capitano sui vari fronti in Italia, Albania e Francia, ma per i commenti e le integrazioni successive, inizialmente a distanza di tredici anni, e poi nella fase di riordino finale nei primi anni Cinquanta, quando si trovava in Spagna, ormai totalmente esautorato da ogni potere e carica militare.
L’elemento più interessante di
questo fortunato ritrovamento sta appunto nel fatto che lo stato dei
manoscritti consente di documentare quel processo di rielaborazione e
“riscrittura” delle proprie esperienze che la memorialistica raramente offre, a
meno di non poterla confrontare con la base diaristica, spesso perduta o
intenzionalmente distrutta dallo stesso autore. Senza minimizzare le
responsabilità personali conseguenti alle covert operations del SIM, Roatta
appare dai suoi diari come uno dei più intelligenti e brillanti personaggi di
una classe dirigente militare e civile peraltro relativamente omogenea nelle
qualità e nei difetti e senza personalità veramente dominanti. Resta comunque
indiscussa la sua penetrante capacità di lettura degli eventi che ebbe modo di
seguire da vicino, emersa già nel 1945 con Otto milioni di baionette.
Una capacità testimoniata anche da questo Diario della Grande Guerra riesumato
da Francesco Fochetti, nel quale rintracciamo a fatica gli stereotipi in genere
comuni alle “voci dalle trincee”, mentre troviamo ritmo e tenore, toni per
nulla enfatici e celebrativi, anzi a volte assai crudi e spiazzanti.», con
queste parole Virgilio Ilari, Presidente della Società italiana di storia
militare, commenta il prezioso lavoro svolto da Francesco Fochetti.
9 settembre 1915: «Ieri sera è giunta notizia che due
soldati del 133°, napoletani, rei di diserzione di fronte al nemico, saranno
fucilati stamane. Io sono di servizio: alle 6 andiamo a vedere il posto
dell’esecuzione, all’uscita del paese: io dispongo i carabinieri: alle 7,45
avviene la fucilazione: con tre scariche i due condannati sono finiti: scena
rapida, atroce, ma altamente giusta e salutare».
Rimasto fino a oggi inedito, il diario del giovane capitano
Mario Roatta è una eccezionale fonte storica, che passa in rassegna gli anni
della Grande Guerra, rivisitati nella sua tarda maturità, dopo aver scalato e
bruscamente ridisceso i più alti vertici di comando nel Regio Esercito
Italiano. Cresciuto in ambiente savoiardo e allevato nella fucina di Marte,
determinato, astuto e ambizioso, appuntò minuziosamente gli eventi dei quali fu
protagonista e testimone, producendo questo preziosissimo documento. Esperto in
raccolta di informazioni e attento pianificatore, combatterà su tutti i fronti
in Italia, Albania e Francia, amareggiato di dover deporre le armi al termine
del conflitto.
È questo il secondo volume dei diari di Roatta pubblicati da
Ugo Mursia Editore e curati da Francesco Fochetti. Dalla pubblicazione nel 2017
del “Diario. 6 Settembre – 31 Dicembre 1943” (Mursia, pagg.
270, Euro 21,00) emergono invece dalle parole di Mario Roatta, Capo di Stato
maggiore dell’Esercito italiano e membro del Consiglio della Corona, il caos
dei comandi delle Forze Armate, le incertezze del Re pronto a smentire il
governo sull’Armistizio, la mancanza di informazioni che i vertici militari e
politici avevano su quello che stava avvenendo a Roma e nei Balcani dove si
consumava, tra le altre, la tragedia di Cefalonia e tanto altro ancora.
Due testimonianze dall’altissimo valore storico che oggi
grazie al prezioso lavoro di Francesco Fochetti e alla casa
editrice Ugo Mursia Editore tutti potranno conoscere.
Mario Roatta (1887-1968), generale italiano,
combatté nella Grande Guerra. Nel 1934 fu ai vertici del SIM, poi capo missione
nella guerra civile spagnola, generale d’armata in Jugoslavia, membro del
Consiglio della Corona e Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, venne destituito
nel novembre del 1943. Accusato di crimini di guerra, della mancata difesa di
Roma e condannato, evase e si diede alla latitanza. Prosciolto dalle accuse nel
1951, rientrerà in Italia nel 1967.
Francesco Fochetti, archivista storico italiano, si
occupa di tutela delle fonti documentali conservate presso istituzioni
pubbliche e private. Autore di numerose pubblicazioni in ambito
storico-archivistico e del rinvenimento dell’archivio del generale Mario
Roatta, in sinergia con la Soprintendenza archivistica e bibliografica del
Lazio, ne ha curato la Dichiarazione di notevole interesse
storico, procedendo allo studio analitico e pubblicazione degli
scritti più rilevanti: Roatta, Diario 6 settembre - 31 dicembre 1943,
a cura di Francesco Fochetti, Milano, Mursia editore, 2017; Fochetti, «Un
romanzo diplomatico. Mario Roatta addetto militare a Varsavia», in
V. Ilari (a cura di), Italy on the Rimland. Storia militare di una
Penisola Eurasiatica, Quaderno Sism 2019, Roma, Nadirmedia, 2019, vol
I: Intermarium, pp. 361-372.
Nessun commento:
Posta un commento