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mercoledì 13 gennaio 2021

L'ISOLA DELLE ROSE ( INSULO DE LA ROZOJ )

 

di Giovanni De Pedro


E' vero, credetemi è accaduto, non di notte sopra un ponte ma nel bel mezzo dell'Adriatico... dove nel 1958, l'ingegnere romagnolo Giorgio Rosa, forse colpito dalla sindrome di Peter Pan, decise di costruire la sua “isola che non c'è” a 11,6 chilometri al largo della riviera tra Rimini e Cesenatico, fuori dalle acque territoriali italiane.



L'isola delle rose


La costruzione della piattaforma richiese anni di lavoro; completata nel 1967, inaugurata il 20 agosto dello stesso anno voleva essere un luogo di pace, divertimento e libertà; quasi anticipando gli avvenimenti del 1968 cominciati con la Primavera di Praga e il Maggio Francese, contemporaneamente alla protesta negli Stati Uniti contro la Guerra del Vietnam, che scatenarono movimenti di ribellione al sistema e una grande voglia di cambiare e rivoluzionare il mondo.


La piattaforma di 400 metri quadri, fin dalla sua nascita, attirò centinaia di persone che dalla costa la raggiungevano con barche e motoscafi, costringendo l'ingegnere a creare un'area di attracco. Le autorità italiane non si preoccuparono di questo luogo, pensando che non avrebbe dato fastidio a nessuno, se non il fatto che non pagavano le tasse allo Stato, ma ci fu una svolta che cambiò le cose.

Era il Primo Maggio del 1968, quando Giorgio Rosa con i pochi abitanti stabili dell'isola, decisero di proclamare l'indipendenza dell'Isola delle Rose, il nome probabilmente ispirato dal cognome del suo fondatore, ribattezzata Insulo de la Rozoj, dall'esperanto, lingua adottata come ufficiale di questo minuscolo Stato. L'esperanto è una lingua creata verso la fine dell'ottocento dal medico polacco, Ludwik Lejzer Zamenhof allo scopo di ottenere un unico idioma universale che potesse unire tutti i popoli del mondo in una lingua comune.

Quello che fece scattare l'attenzione dello Stato Italiano e, addirittura del Vaticano, fu quando il piccolo Stato cominciò a battere una propria moneta, a emettere francobolli e Giorgio Rosa si recò al Consiglio Europeo di Strasburgo, per ottenere il riconoscimento come Stato Membro.

L'isola cominciò ad essere circondata da motovedette della Polizia Italiana, senza però riuscire a fermare barche e motoscafi che continuavano ad arrivare dalla terraferma, con la gente che voleva divertirsi e vivere in assoluta libertà in una società senza regole ma senza eccessi.

                                                  Francobolli e stemma dell'isola

 La situazione cominciò a precipitare quando il 25 Giugno 1968 la Polizia fece la prima irruzione sulla piattaforma, grazie al fatto che l'Italia spostò il confine marino di qualche chilometro verso la Jugoslavia, minacciando i componenti del Governo dell'isola, che vennero arrestati con l'accusa di essere in complotto con il dittatore albanese Hoxha e gli Stati membri del Patto di Varsavia. Il che mi fa riflettere sul fatto che la politica dove non arriva con le leggi o la correttezza, raggiunge i propri scopi con la violenza e il sopruso.

Soltanto l'11 luglio dello stesso anno, gli ultimi abitanti a lasciare l'isola furono il guardiano e sua moglie. L'11 Febbraio del 1969, la piattaforma venne minata con lo scopo di affondarla ma resistette all'urto, così come nel seguente tentativo di due giorni più tardi. L'isola si danneggiò fortemente ma non cedette, segno che l'idea dell'ingegnere Rosa non era solo un'utopia di libertà ma anche una grande opera ingegneristica.

L'isola si arrese soltanto a una burrasca, il ventisei dello stesso mese, posandosi sul fondo marino.

 

                                                               I resti dell’isola

 

 Dal 9 Dicembre è disponibile sulla “piattaforma” Netflix, la pellicola “L'incredibile storia dell'Isola delle Rose”, che sta ottenendo grande successo tra il pubblico, anche se i critici cinematografici hanno pareri contrastanti.

Il film diretto da Sydney Sibilia, rimane comunque fedele ai reali accadimenti con un cast decisamente di valore, Giorgio Rosa è interpretato da un grande Elio Germano. Nel cast con Matilda De Angelis, brillano tra gli altri, Leonardo Lidi, Fabrizio Bentivoglio, Luca Zingaretti e Andrea Pennacchi, conosciuto anche come Il Pojana. Se vi ho incuriosito con questo racconto, non mi resta che augurarvi buona visione.


                                                       La locandina del film

 

E ti prendono in giro se continui a cercarla

ma non darti per vinto, perché

chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle

forse è ancora più pazzo di te.

 

Da “L'isola che non c'è”

di Edoardo Bennato

 

 







1 commento:

  1. Visto il film. splendido, non conoscevo la storia e grazie a questo articolo l'ho scoperta. Letizia.

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