(di Mimma Zuffi)
L'età del jazz, ovvero gli anni Venti: "il
decennio" scrive Fernanda Pivano "Di tutte le proteste e di tutte le
rivolte, delle utopie più ottimistiche e delle delusioni più spietate."
Frutto e specchio di quegli anni, appunto,
undici racconti, quasi sempre scritti sotto lo stimolo della necessità
economica risultano tra la produzione migliore di Francis Scott Fitzgerald.
Soprattutto "Primo maggio" è
quasi un racconto-simbolo di quegli anni, di
quegli
uomini, delle loro feste, illusioni e follie.
Tema centrale, come ne "Il
diamante grosso come l'Hotel Ritz", è la ricchezza (ossessione che
perseguitò sempre Fitzgerald) e la corruzione e il deterioramento morale con la quale vanno a braccetto. Questi
racconti sono spesso ispirati a episodi autobiografici sostenuti da una
scrittura tutta edonismo e invenzione, rivelando un'eccezionale qualità narrativa: le voci, i
gesti, gli emblemi esteriori ed effimeri di quel mondi di belli e dannati appaiono - grazie anche a una componente di
ironia che a volte sfiora il grottesco - come riflessi in uno specchio
deformante che li trasferisce dal
concreto in una sfera magica e surreale.
Questi racconti, usciti
in America nel 1922, tra The beautiful and damned (1922) e The
great Gatsby (1925) - era
infatti abitudine dell'autore alternare la pubblicazione di un romanzo e una
raccolta di racconti - sono: Il fannullone, La
parte posteriore del cammello, Primo maggio, La vasca azzurra, Il diamante
grosso come l'Hotel Ritz, Il caso singolare di Benjamin Butoon, Tarquinio a
Cheapside, La strega dai capelli rossicci, La feccia della felicità, Il signor Icky, Jemina, ragazza di montagna.
I più famosi sono: Primo
maggio e Il
diamante grosso come l'Hotel Ritz; quest'ultimo definito da Fitzgerald come "la cosa migliore che ho mai scritto: una cosa
veramente notevole", delizioso
sia come satira sia come autosatira. In questo racconto la ricchezza che
ossessiona Fitzgerald da quando Zelda lo respinse è letteralmente
ridicolizzata. Il tema del racconto è la
corruzione che giace al fondo della ricchezza, un tema che sarebbe ricomparso
in tutti i romanzi da The beautiful and damned
a The
great Gatsby, da Tender is the night a The Last Tycoon, qui si svolge in forma di fantasia
intrisa di simbolismo: crudeltà e immoralità
fanno da base alla ricchezza, con la famiglia di magnati che eliminano
gli ospiti al fine di non essere traditi, e culmina quando il proprietario
della montagna di diamanti ne offre un pezzo a Dio con la preghiera che gli
promette altri diamanti più grossi purché Dio lo salvi dall'essere scoperto. Dio
mostra di non accettare la proposta facendo risuonare sulla montagna un gran
tuono, il corruttore è convinto che non l'abbia accettata perché non è
abbastanza grosso.
Nel racconto si alternano satira, denuncia sociale e
simbolismo.
La ricchezza non è che un simbolismo di gioventù e la
gioventù é solo un sogno.
Prima vittima della corruzione esercitata dal denaro sulla
qualità degli uomini, Fitzgerald condusse la sua denuncia antiplutocratica in
tutti i suoi libri, anche se i suoi personaggi non mostravano quella che dal
secondo dopoguerra in poi si è chiamata "sensibilità sociale" uno dei
racconti in cui la denuncia sociale viene condotta direttamente e non
attraverso la metafora della distruzione esercitata su persone moralmente sane
dalla corruzione del denaro è Primo Maggio. In questo racconto le storie del racconto sono quattro e s'intrecciano secondo
una tecnica molto audace che, più tardi, venne perfezionata da John Dos Passos:
il giovane ricco diventato povero, il ricco rimasto ricco, il ricco che
rinuncia alla ricchezza per seguire la sua ideologia socialista, e due reduci
dalla guerra in uniforme, "poveri, senza amici".
Lo sviluppo indipendente e simultaneo di varie linee di
azione apparentemente sconnesse fra loro si basa sull'unità di un unico tema: l'isterismo
del primo dopoguerra.
Per due racconti citati voglio trascrivere l'introduzione
scritta da Fitzgerald:
Primo maggio
Questo
racconto piuttosto sgradevole, pubblicato come un romanzo breve sullo
"Smart Set" nel luglio 1920, riferisce una serie di avvenimenti che
avevano avuto luogo nella primavera dell'anno precedente e che mi avevano fatto
molta impressione. In realtà, essi non erano collegati tra loro, se non
dall'isterismo generale di quella primavera che inaugurò l' Età del Jazzi, ma
nel mio racconto io tentai - senza molto successo, temo - di intrecciarli
insieme in una struttura unica…un disegno che rendesse nell'insiene quei mesi a
New York, quali apparivano al almeno un membro di quella che era allora la
giovane generazione.
Il diamante grosso come
l'Hotel Ritz
Le
storie seguenti sono descritte in quella che, se fossi un autore di una certa
statura, chiamerei la mia "seconda maniera". "Il diamante grosso
come lìHotel Ritz", apparso l'estate scorsa sullo "Smart Set",
lo scrissi esclusivamente per mio diletto. Mi trovavo in quella particolare
disposizione di spirito caratterizzata da un desiderio sfrenato di lusso, e la
storia è, all'inizio, un tentativo di saziare quella brama con cibi
immaginifici.
Un noto
critico ha avuto la bontà di apprezzare questo mio scritto fantastico più di
ogni altro. Io personalmente preferisco "Il pirata al largo della
costa". Ma alterando leggermente
Lincoln, se a te piace questo genere di cose, questa allora, forse, è una cosa
che ti piacerà.
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