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domenica 5 gennaio 2020

IL CANTO DEL CIGNO, di Oscar Wilde

(a cura di Mimma Zuffi)
(Mursia, pagg. 218 - €17,00)


LA TRADUZIONE INEDITA DI ALCUNI RACCONTI DI OSCAR WILDE
IN LIBRERIA CON
“IL CANTO DEL CIGNO”
A CURA DI RITA SEVERI

Oscar Wilde per tutta la sua vita fu considerato un finissimo oratore, un maestro della recitazione al punto che persino le sue narrazioni in prosa diventavano poesia”, dichiara Rita Severi curatrice de Il canto del cigno . “Di qui la mia decisione di tradurre e raccogliere in questo libro tutti i racconti parlati (contes parlés) rimanenti dopo l’edizione de Il Quinto Vangelo,  che Oscar Wilde condivise con i suoi amici e letterati francesi Henri de Régnier, Stéphane Mallarmé, Pierre Louÿs, e tanti altri. Com’era ben noto a tutti coloro che l’avevano sentito raccontare anche solo qualche aneddoto, per Wilde la parola, l’antica pratica della conversazione, precedeva la scrittura.


In questo era un uomo attivo, pieno di verve, sempre pronto davanti alla compagnia a intrattenere, dilettare e stupire con le sue invenzioni: brevi racconti che, narrati a più persone, in contesti diversi, anche in lingue diverse (padroneggiava il francese oltre al suo inglese), dopo varie esibizioni diventavano scrittura raffinata. Alcuni amici e critici hanno attribuito questa tecnica di composizione direttamente alla sua formazione irlandese. Il poeta William Butler Yeats, che l’aveva conosciuto bene ed era anch’egli irlandese, ci parla di lui come di un eccellente conversatore, dicendoci anche che la sua scrittura rispecchiava la sua conversazione…”
Il canto del cigno è un libro che non esisteva in italiano e serve al lettore curioso per avvicinarsi a un autore che non ha mai fatto riferimento esplicito a se stesso nei suoi scritti. È un libro che ci mostra un Oscar Wilde quotidiano, nella sua veste informale di amico e commensale, intrattenitore nel banchetto della vita, o al centro di un salotto culturale della Parigi della Belle Époque. Purtroppo per molti anni la critica accademica ha sottovalutato l’importanza di questa mole di racconti “orali” trasmessi dagli amici di Oscar Wilde. Dopo la sua morte un appassionato, poliedrico scrittore, Léon Guillot de Saix (1885-1964), s’industriò per contattare quella vasta rete di conoscenze che lo scrittore irlandese aveva costruito durante i suoi soggiorni parigini. Ma fu soltanto nel 1942 che egli riuscì a pubblicarli in un volume, Le chant du cygne. Contes parlés di Oscar Wilde (Paris, Mercure de France), che ebbe però una circolazione limitata, dato il periodo bellico. Molti anni passarono prima che il libro venisse riscoperto alla fine degli anni ’80, e questa è la prima versione italiana.
Guillot de Saix si era fidato delle sue fonti, ma le varie fasi della trasmissione orale dei testi portarono a contaminazioni con deformazioni e informazioni false e fantastiche. Questa edizione, che si avvale di decenni di studi wildiani e della pubblicazione integrale delle lettere e di altre fonti, condotta con grande cura da Rita Severi – autrice di libri come Oscar Wilde & Company (2001) e La biblioteca di Oscar Wilde (2005)–, consente di presentare queste narrazioni nella forma più autentica possibile, quindi più attendibili.
Questa prima edizione italiana integrale e aggiornata mette in evidenza l’estro di amabile conversatore di Oscar Wilde, ma anche la sua vasta conoscenza di scrittori classici, greci e latini, della storia in generale, della Bibbia e dei Vangeli, sempre esibita con leggerezza, ma con un’intensa filosofia della vita. È un libro che si presta a una lettura completa, grazie anche alla raffinata introduzione su Oscar Wilde e Parigi di Rita Severi, così come a una frequentazione episodica, anche brevissima, un racconto per volta, se si vuole cogliere qualche frammento di saggezza e ironia.

Oscar Wilde (1854-1900), poeta, scrittore di racconti, finissimo saggista, autore del romanzo Il ritratto di Dorian Gray, drammaturgo di successo per le sue brillanti commedie, fu più amato in Francia che in Gran Bretagna per il suo esorbitante talento. A Parigi frequentava i letterati, gli artisti e gli intellettuali più celebri, fu accolto nei salonsnei cenacoli, dove raccontava col suo francese piacevole e musicale poemi in prosa, aneddoti, narrazioni apodittiche, che furono trasmessi e trascritti nel tempo e che ora vengono presentati per la prima volta in italiano, confermando la fama di incantatore che Wilde si è sempre meritato.

Rita Severi, per trent’anni docente di Lingua e Letteratura inglese all’Università degli Studi di Verona, ora independent scholar, ha pubblicato in italiano e in inglese volumi e saggi sul periodo Vittoriano e Edwardiano, tra i quali: Oscar Wilde, Il Quinto Vangelo (1997), Oscar Wilde, La Ballata del Carcere di Reading (1998, trad. in versi), Oscar Wilde & Company (2001), La Biblioteca di Oscar Wilde (2005), Ronald Firbank (prima ed. italiana, La Principessa Zoubaroff), Vernon Lee (ed. bilingue, Ariadne a Montova), Maurice Hewlett (ed. bilingue, Madonna del Pesco); su Shakespeare e le relazioni anglo-italiane nel Rinascimento (Rinascimenti Shakespeare& Anglo/Italian Relations), sui viaggiatori anglofoni in Italia. Partecipa attivamente agli eventi del Centro Interuniversitario di Ricerche sul Viaggio in Italia (CIRVI), della Società Italiana di Comparatistica Letteraria (SICL) e della Shakespeare Association of India. Ultimamente ha pubblicato Shakespeare’s Mantua/La Mantova di Shakespeare (Mantova 2016), Art in Shakespeare and Other Essays (Bologna 2018), e curato la prima edizione italiana di William Dean Howells, Viaggi in Italia (Moncalieri 2018).

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