(a cura di Mimma Zuffi)
Iperborea - pagg. 488- € 19,50
Il nuovo
romanzo del grande narratore iraniano Kader Abdolah ispirato al viaggio dello
scià Nadir attraverso l’Europa del XIX secolo. Un racconto senza tempo
sulla curiosità dell’essere umano e sul suo interesse verso l’altro.
Orientalista
all’Università di Amsterdam, Seyed Jamal ritrova il diario di viaggio di
uno scià che a fine ’800 lascia la Persia e con un infinito stuolo di
principi, funzionari e mogli dell’harem intraprende il suo Grand Tour alla
scoperta dell’Europa. Armato di curiosità e ironia, Seyed si unisce alla
carovana del re e come una moderna Sherazade, fondendo realtà storica e fiaba
orientale, narra le mille e un’avventura di questo viaggiatore d’eccezione,
despota crudele e ingenuo, colto e infantile, facile preda del Grande
Gioco europeo per il controllo del Medioriente, sovrano di un regno
millenario e retrogrado a confronto con il progresso vorticoso che
cambierà il mondo e plasmerà il nostro presente.
Accolto come un
vecchio amico dagli zar e dalla regina Vittoria, con cui condivide la via
del tramonto in un decadente rituale di corte, lo scià attraversa
la Germania di Bismarck e la Francia repubblicana, incontra Tolstoj, il
padre di Stalin, Debussy e Monet, testa l’aspirina della Bayer e sperimenta le
scoperte di Siemens e di Pasteur, capisce la portata rivoluzionaria della
catena di montaggio e delle industrie inglesi, e assiste impotente
alla ribellione di Banu, sua moglie prediletta, che ha letto, pensato
e sognato troppo per non cercare in questo viaggio una fuga verso la
libertà. Ma lo smarrimento dello scià di fronte al formarsi dell’Europa
moderna si riflette in quello di Seyed per la crisi dell’Europa attuale,
dove la Storia, con la stessa inesorabilità, lungo lo stesso tragitto
seguito dal re persiano, conduce ondate di profughi intrecciando sempre
più i destini di Oriente e Occidente, e dove uno scrittore rifugiato come
Kader Abdolah, che con la «magia dell’immigrazione» si è ricostruito
un’identità, cerca nella letteratura nuovi territori di incontro.
Kader Abdolah, nato in Iran nel
1954, perseguitato dal regime dello scià e poi da quello di Khomeini, rifugiato
politico in Olanda dal 1988, è diventato uno dei più importanti scrittori di
questo Paese, costantemente nella lista dei best-seller. Con Scrittura
cuneiformeconquista il pubblico internazionale. La
casa della moschea, votato dai lettori olandesi come la seconda migliore opera
mai scritta nella loro lingua, è Premio Grinzane Cavour 2009. Tutti suoi
romanzi sono pubblicati in Italia da Iperborea.
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