(a cura di Mimma Zuffi)
Iperborea - pagg. 306 - € 19,00
TRA POCO IN LIBRERIA
Il romanzo capolavoro – fino a
oggi inedito in Italia – del premio Nobel islandese Halldór Laxness,
considerato da molti scrittori d’eccezione come Susan Sontag, Juan Rulfo,
Antonia Byatt, Alice Munro e Jonathan Franzen, uno dei più grandi maestri del
Novecento.
A volte triste, a
volte strepitoso ma sempre incalzante, La campana d’Islanda è allo stesso tempo un
aggiornamento delle antiche saghe e una feroce satira sociale. Considerata
l’opera più famosa di Laxness, pubblicata in tre volumi tra il 1943 e il 1946,
ha reso l’autore un vero e proprio simbolo del paese: è il suo primo romanzo
basato sulla storia nazionale, che racconta i difficili decenni tra la fine del
XVII e l’inizio del XVIII secolo, quando l’Islanda è ancora una colonia danese,
povera e oppressa da epidemie, morie di bestiame e scarsità di pesce, fattori
che insieme causarono la morte di ben un terzo della popolazione.
Protagonista
indimenticabile è il contadino Jon Hreggvidsson, che dopo aver raccontato una
barzelletta scherzosa sul re danese si ritrova fuggiasco e accusato
dell’omicidio del boia del re. Negli anni seguenti Hreggvidsson, sfortunata ma
resistente canaglia, cinico e ostinato misantropo simile al Bjartur di Gente
indipendente, diventa una
pedina della Storia, invischiato in conflitti politici e personali che si
giocano su una scala più grande. Tra questi la storia d’amore tra
Snaefridur, conosciuta in tutto il paese come il «sole d’Islanda», una
giovane nobildonna bella e testarda, e Arnas Arnaeus, l’antiquario del re, un
aristocratico il cui modo mondano nasconde una feroce devozione ai suoi
compatrioti più abbienti. Mentre la loro lotta personale si svolge su un
palcoscenico internazionale, La campana d’Islanda crea una trama dickensiana di
eroismo e viltà, violenza e tragedia, densa in ogni pagina di un
particolarissimo incantesimo narrativo. In questo romanzo fondamentale per la
storia della letteratura islandese, Laxness mostra quanto sia importante il
recupero della propria tradizione per acquisire consapevolezza di nazione e
ricorda alla sua gente i comuni antenati che per sette secoli avevano subito
l’oppressione politica ed economica degli stranieri.
Premio Nobel nel 1955, Halldór Laxness (1902-1998) è
considerato il grande maestro della narrativa islandese del Novecento.
Viaggiatore infaticabile, trapiantato in America per anni, è venuto in contatto
con le principali correnti culturali del nostro tempo. Le sue opere più famose
sono Gente indipendente e Il concerto dei pesci, entrambe pubblicate da Iperborea, oltre a L’onore della casa, La base atomica e Sotto il ghiacciaio. La sua ultima opera pubblicata da Iperborea è Sette Maghi.
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