!-- Menù Orizzontale con Sottosezioni Inizio -->

News

mi piace

mercoledì 19 settembre 2018

St Mawr di D. H. Lawrence


di Mimma Zuffi 

Fra tutte le opere letterarie di David Herbert Lawrence - sia tra quelle poetiche, sia tra quelle narrative - St. Mawr, considerata da molti critici stranieri uno dei suoi capolavori, nel nostro Paese ha, finora, goduto di minor fortuna.
Scritto nel 1924, questo romanzo fu tradotto per la prima volta in italiano nel 1933 da Elio Vittorini con il titolo Il purosangue.
Personaggio chiave è St. Mawr, il cavallo dal quale emanava «una grande tristezza animale... Una strana atmosfera animale di tristezza [...] il dolore dell’umana indegnità». Questo splendido animale, «uno dei re della creazione, nell’ordine al di sotto dell’uomo, avrebbe trovato soddisfazione nel servire i coraggiosi, impavidi, forse crudeli uomini del passato, che avevano in loro una guizzante, nascente fiamma di nobiltà».




Questo racconto si dipana su vari piani: l’immancabile indagine psicologica dei personaggi, tipica di tutta l’opera di Lawrence; la straordinaria poesia dei brani dedicati a St. Mawr, lo splendido stallone di razza gallese protagonista della storia; l’altrettanto sublime descrizione di una natura spesso selvaggia e ribelle all’intervento dell’uomo; il sarcasmo di molti dialoghi; il raffinato e tranciante umorismo che caratterizza alcuni dei personaggi.
Più che un romanzo vero e proprio, St. Mawr è piuttosto una lunga novella in cui il simbolismo dell'autore relativo al mondo esteriore è un riflesso del mondo interiore dei protagonisti.
I protagonisti principali sono cinque, tra cui il cavallo e i due stallieri. Alla fine del "romanzo" non percepiamo solo l'idea di un mondo civilizzato, ma anche della libertà intesa come forza vitale.
Lou Witt venticinquenne moglie di Rico, non certo bella ma attraente, capisce presto che il loro matrimonio è un fallimento, come d'altronde la signora Witt, madre di Lou, si era resa conto molto prima.
Lou prende coscienza di questo fallimento grazie allo stallone St. Mawr. Rico, antitesi del cavallo, è il simbolo della sconfitta di tutto ciò che St. Mawr rappresenta. Una frase che mi ha colpito molto è "Rico was being an artist" il che potrebbe significare per Lawrence che non era un artista, e quindi il suo "being"  potrebbe voler dire che per Lawrence non era un artista, e quindi il suo "being"  mette in luce tutta la sua superficialità.
St. Mawr rappresenta più di un simbolo poetico e sessuale perché prende in considerazione solo questi due aspetti; sarebbe fuorviante, e molto di più. Viene identificato con la selvaggia malignità che la civiltà vuole schiacciare. Apprenderemo il vero significato di St. Mawr attraverso le parole di Lou e la sua sensibilità.
A un certo punto del romanzo incontriamo Lewis, lo stalliere gallese. Lo scrittore paragona i suoi occhi a quelli di un gatto selvatico intenti a spiare nascosti nell'oscurità di qualche cespuglio. Lewis va d'accordo con lo stallone e - molto importante - è quel che Rico non è, e non sarà mai. Nel corso di una cavalcata nella brughiera, St. Mawr s'impenna e Rico ne porta le conseguenze; mentre un altro giovane viene colpito in viso tanto che la sua bellezza, quel tipo di bellezza che Lawrence ha sempre detestato, è rovinata. La società del luogo è ora decisa a liberarsi, in un modo o nell'altro, dello stallone. Infatti, St. Mawr può essere considerato pericoloso perché prima che Lou lo acquistasse per suo marito, aveva ucciso due uomini. Ma esso rappresenta - agli occhi della donna - la forza vitale, l'impulso alla vita, sentimenti comuni nei romanzi di Lawrence. Infatti, l'incidente avviene quando Rico cerca di dominarlo (come successe a Gerald con il cavallo arabo presso il passaggio a livello, in Donne innamorate), e Rico è vinto. In un certo senso Lou ha paura di St. Mawr e del suo sguardo, ma pensa con orrore all'espressione che assume il volto di Rico qando grida "Fool!" Lou pensa alle paure di Rico, all'impotenza, alla presunzione. Il bisogno di vita è sentito anche da Mrs Witt quando salva St. Mawr. Durante questo viaggio Lawrence espone ancora una volta le sue idee sulla campagna che non è mai libera dal fumo del carbone.
Nell'ultima parte del romanzo Lawrence è un maestro delle descrizioni: lo splendore delle montagne e della campagna è evocata in modo splendido. Confrontando la bellezza non umana di questo paesaggio ci rendiamo conto del contrasto con lo squallore della vita umana.
Alla fine, Lou acquista un ranch sulle montagne, in una zona meravigliosa che sovrasta il deserto. La vita che vuole vivere al ranch, luogo che riporta a sconfitte e con un valore simbolico, è l'antitesi di ciò che visse assieme a Rico, vi è la possibilità di vita creativa grazie a una forza vitale.


2 commenti:

  1. ho letto questo stupendo romanzo breve e vi ringrazio per averne parlato. Vale la pena leggerlo per capire tanti sentimenti che condizionano l'uomo

    RispondiElimina
  2. Allora dovresti leggere "La donna che fuggì a cavallo". Grazie del commento

    RispondiElimina