Ponte alle Grazie - pagg. 348 - € 16,80
Il nuovo libro di Chomsky sulla politica internazionale.
Un evento editoriale mondiale.
In questo volume, che è il più importante, ricco, avanzato che l'autore abbia pubblicato da oltre un decennio a questa parte e rappresenta la summa aggiornata del suo pensiero politico, il grande linguista e politologo Noam Chomsky affronta le più attuali questioni di politica internazionale: dal terrorismo che sconvolge l'Occidente alle tensioni mediorientali, con particolare attenzione al conflitto israelo-palestinese e alla "minaccia" iraniana, dalla situazione potenzialmente esplosiva al confine tra NATO e Russia al riallacciarsi delle relazioni tra Usa e Cuba, all'espansione cinese, alla liberazione dell'America latina...
Lo fa costringendoci a guardare quello che è davanti ai nostri occhi ma che noi ci rifiutiamo di vedere, assuefatti al "discorso ufficiale" e prigionieri di una "memoria autorizzata" che troppo dimentica. Con la competenza e la caparbietà di un osservatore (e attivista) impegnato da più di cinquant'anni nello studio dei "sistemi di potere" e nella denuncia dei crimini perpetrati dai "padroni dell'umanità", ancora una volta ci indica le costanti del modo di agire di chi governa il mondo. E ancora una volta emerge la follia di un'umanità votata alla catastrofe, che marcia spedita verso l'autodistruzione. Ma la logica stringente e impietosa su cui si fonda il discorso lucidissimo di Chomsky non conduce alla disperazione e alla resa. Bensì a un appello.
L’AUTORE
Linguista, scienziato, filosofo e teorico della comunicazione statunitense. È riconosciuto come il fondadore della grammatica generativo-trasformazionale. Chomsky, in polemica con gli assunti dell’empirismo e del comportamentismo, si è richiamato al programma razionalistico di una grammatica universale, e ha posto l’accento sul problema della «competenza» linguistica, cioè del meccanismo che ci permette di produrre e di riconoscere nuove frasi corrette in una lingua. Ha influenzato anche gli studi di psicologia, logica e matematica.
Chomsky ha affiancato gli studi linguistici a un forte impegno sociale, ponendosi come uno dei più rappresentativi intellettuali, pensatori e attivisti della sinistra radicale americana.
Le principali pubblicazioni di Chomsky in materia di linguistica sono: Le strutture della sintassi (1957), Problemi di teoria linguistica(1964), La grammatica generativa trasformazionale (1966), Riflessioni sul linguaggio (1975), La conoscenza del linguaggio (1985),Linguaggio e problemi della conoscenza (1987). In Italia molti dei suoi saggi sono stati tradotti e raccolti nei tre volumi intitolati Saggi linguistici (1969-1970).
Tra i numerosi scritti politici e di denuncia di Chomsky si ricordano: I nuovi mandarini. Gli intellettuali e il potere in America (1969), La guerra americana in Asia (1970), La quinta libertà (1987), Illusioni necessarie (1989), Anno 501 la conquista continua (1993), I cortili dello zio Sam (1996), Il club dei ricchi (1993), La fabbrica del consenso (1998), Egemonia americana e “stati fuorilegge” (2000),11 Settembre. Le ragioni di chi? (2001), Capire il potere (2002). Con Robert C. Berwick ha scritto Perché solo noi, pubblicato da Bollati Boringhieri nel 2016; dello stesso anno è anche Chi sono i padroni del mondo, pubblicato invece con Ponte alle Grazie.
«Il più importante intellettuale vivente»
The New York Times Book Review
«Insieme a Marx, Shakespeare e la Bibbia, Chomsky è tra le dieci fonti più citate nella storia della cultura... Un eroe del nostro tempo, una mente eccelsa»
The Guardian»
«Un demolitore di verità accertate»
The New York Times
Lo leggerò! Grazie
RispondiEliminaMarina