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martedì 15 luglio 2014

"Vite affogate nel blues", di Roberto Menabò

di Annalisa Petrella

Roberto Menabò
A chi ama il Blues delle origini nato, tra gli anni Venti e Trenta, nella regione del delta del Mississippi, che scandiva la vita dura dei neri che lavoravano nelle piantagioni di cotone o nei cantieri della ferrovia.
A chi ama ripercorrere la storia del Sud segregazionista, intriso di razzismo e ingiustizia, alla ricerca del seme del Blues impiantato nei canti dei lavoratori afroamericani, privi di virtuosismi e basati su una melodia antifonale di domanda e risposta. 
A chi desidera lasciarsi andare all’ascolto di melodie che producono un senso di indefinitezza tonale e di dissonanza, eseguite con strumentazioni essenziali a corda, chitarra o banjo.
A chi, infine, riesce a cogliere la Blue Note che richiama quel senso di profonda nostalgia e tristezza tipico della musica afroamericana.

A tutti costoro e, in verità, anche agli altri consiglio la lettura di “Vite affogate nel blues”, di Roberto Menabò.

Il libro è dedicato a una quarantina di cantanti Blues, nati a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, e attivi già negli anni Trenta, come Charlie Patton, l’uomo dei girasoli, Tommy Mc Clennan, l’uomo dal cappello largo, e tanti altri in parte misconosciuti. L’ultimo personaggio raccontato è Memphis Minnie, l’unica donna, quella con i dollari ai polsi, che, già nel ’29, registrò a Memphis le prime incisioni.

Per ciascun personaggio Menabò narra, con ironia dissacratoria, avvenimenti e situazioni che lo hanno caratterizzato, trasportando il lettore nei luoghi e nel tempo dei fatti raccontati. 

La narrazione delle storie liberamente romanzate risulta agile, è priva di ambizioni filologiche, ma conferisce ai personaggi un’autenticità che il musicista Menabò ha saputo cogliere nella loro musica e tradurre in racconti vivaci e “linguacciuti, come se le storie le avessero raccontate loro, tra un blues e l’altro, dopo avere, ovviamente, bagnato la lingua di sano whiskey”. L’autore ha presentato il suo libro al pubblico di Bologna leggendone alcune pagine ed esibendosi in un piacevolissimo concerto per chitarra blues e tromba. Parola, canto e musica, ben assemblate, hanno espresso a pieno l’anima del Blues.

Roberto Menabò
Musicista da trent’anni attivo nella scena musicale del Blues e del Folk, si è esibito, come solista o in ensemble, nei maggiori festival italiani e in importanti manifestazioni del settore, tenendo anche work-shop sulla chitarra blues.
Ha al suo attivo la pubblicazione di tre album a suo nome, accolti favorevolmente dalla critica. Ha collaborato con diverse riviste tra cui “Jam”, “Late for the Sky”, “Il Blues”, “Folk Bulletin”, “Jazz It”.
Ha pubblicato i libri “John Fahey, la storia, la discografia consigliata” e “Vite affogate nel blues”, rigorosamente autoprodotto. Per informazioni ulteriori si segnala il sito dell’autore: www.robertomenabo.it

7 commenti:

  1. Il blues...grande espressione musicale. E Roberto Menabò ha avuto coraggio a autopubblicarlo. Gli editori dovrebbero capire quando c'è qualcosa che vale.
    Doppi complimenti.
    Myriam

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  2. Il blues letto oltre che suonato e cantato...un aiuto in più per chi vuole avvicinarsi a questo genere di musica.
    Lucrezia

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  3. Il blues delle origini è una magia per le orecchie e un mondo denso e penetrante di personaggi strampalati ma umani che vivevano sempre ai "margini"come quelli di "Città vecchia" del grande Umberto Saba.
    Roberto

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  4. Ottima scelta, per una lettura originale ed emozionante!
    Ludmilla

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  5. Amo il blues e gli interpreti delle origini soprattutto. Vito

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  6. Interessante e originale. Ester de Maria

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  7. Chi ha avuto il. Piacere di ascoltare dal vivo la chitarra di Menabo' non puo' non apprezzare il suo libro: un tuffo nel vero blues!
    Edoarso e Cinzia

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