(a cura di Mimma Zuffi)
Nord edizioni- pagg. 416 - € 19,00
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Italia, anni ‘30. Un paesino del Sud. Una donna del Nord.
Un incontro che cambierà entrambi.
14 EDIZIONI IN 6 MESI
AI PRIMI POSTI DELLA CLASSIFICA DEI PIÙ VENDUTI DALL'USCITA
I DIRITTI SONO STATI ACQUISITI DA LOTUS PRODUCTION,
UNA SOCIETÀ DI LEONE FILM GROUP
Salento, giugno 1934. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella
piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa;
lei, Anna, sua moglie, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata: quale vita la attende in
quella terra sconosciuta?
Persino a trent’anni da quel giorno, Anna rimarrà per tutti «la forestiera», quella venuta dal Nord, quella
diversa, che non va in chiesa, che dice sempre quello che pensa. E Anna è fiera e spigolosa, non si piegherà
mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Ci riuscirà anche grazie all’amore che la lega al marito, un amore la cui forza sarà dolorosamente chiara
al fratello maggiore di Carlo, Antonio, che si è innamorato di Anna nell’istante in cui l’ha vista.
Poi, nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince
e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di
scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno.
E invece, per oltre vent’anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a
piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive
degli amanti segreti. Senza volerlo – ma soprattutto senza che il paese lo voglia – la portalettere cambierà
molte cose, a Lizzanello.
Quella di Anna è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma
è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello, dagli anni ’30 fino agli anni ’50, passando per una
guerra mondiale e per le istanze femministe.
Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna. La portalettere nasce da un biglietto da visita di cent’anni fa che
ho ritrovato in un cassetto.
C’era scritto: ‘Anna Allavena. Portalettere’.
Così mi sono messa sulle sue tracce e ho scoperto una donna straordinaria: la mia bisnonna.»
Francesca Giannone, pugliese, si è laureata in Scienze della
Comunicazione e ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia.
Trasferitasi a Bologna, ha curato la catalogazione dei trentamila volumi
della Associazione Luigi Bernardi e ha frequentato il corso biennale di
scrittura della Bottega di Narrazione «Finzioni». Ha pubblicato vari
racconti su riviste letterarie, sia cartacee sia on line. Tornata a vivere a
Lizzanello, il suo paese di origine in Salento, ha continuato a scrivere e a
coltivare l’altra sua grande passione, la pittura; come si può vedere nel suo
sito www.francescagiannoneart.com, il suo soggetto d’elezione sono le donne
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