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domenica 14 novembre 2021

Tolumnia Regina dell·Isola,seconda parte

 di Mario Mastandrea

Tolumnia Regina dell'Isola, seconda parte

Dove eravamo rimasti? Si...ricordo... Vi avevo lasciati un momento per andare a bagnare i fiori...

Ecco che il cammino va· avanti con gli Epidendrum che avevamo un poco trascurati e che invece meritano tutto il rispetto, per questo Genere tanto generoso.

Epidendrum wrightii.il cui colore di un rosso arancio intenso, non può lasciare indifferenti e le cui foglie carnose e di un bel colore verde oliva..ne distinguono la presenza...La prima volta che l’ho incontrato era in un folto gruppo di mangrovie che svettava, unico rosso, assieme a delle Domingoa e, subito...ma è il Wrightii ! Perchè ormai delle native, non ancora trovate, ho in mente quasi  perfettamente la loro forma e il loro colore e, quando la memoria coincide con la presenza fisica...allora la giornata, diventa  di ricordi.

 



 Epidendrum anceps..un vero gioiello, minuto e grazioso che forma con la sua naturale composizione, una gradevole rosellina. E’ facile trovarlo, sia in piano, assieme al cugino più imponente come lo è il nocturnum, sia in altura che in piano e si riconosce per  la sua fioritura, altrimenti rimane celato assieme agli altri del proprio genere.

Epidendrum miserrimum. E’ proprio vero è piccolino, i fiori misurano al



 massimo 2 mm e per capire la loro conformazione,devi osservarli con una lente (che consiglio a tutti gli orchidiofili e non,di tenere sempre accanto a se’, per ogni ricerca).

 


 

Questo invece e’ Epidendrum ramosum che si sviluppa in una miriade di rami e vive accanto agli  altri  Epidendrum abbastanza simili.Per esempio,vicino al Epidendrum difforme,che a sua volta,produce diverse varianti. Chiedo venia perche’,nella precedente parte della mia storia,avevo parlato della Broughtonia ma senza mettere la veramente importante;nel frattempo,ho ricuperato una mia foto della Broughtonia domingensis...non potevo non presentarla...



Ed eccoci alle Encyclie la prima e’ Encyclia gravida,che quasi non apre del tutto i suoi fiori... poi Encyclia isoschila...Anche lei si ritrae un poco e non si mostra interamente.



 

 




Di seguito ..Encyclia altissima




Avanti tutta ,ora con le Psychilis...ce ne sono molte anche endemiche,i cui fiori sono molto duraturi e profumati. Psychilis tropurpurea,bellissima pianta con sviluppo degli steli alti anche un metro...preferisce le zone piu’ alte delle cime degli...alberi piu’ alti...hai voglia a tenerne un esemplare...


 


E poi la Psychilis Dodii,dal nome del suo scopritore, Donald D. Dod, grande Maestro e scopritore di almeno 70 specie diverse tra endemiche e native dell’isola. Ne ha pubblicate diverse, sia con suoi disegni o foto b/n, nelle rse numerose edizioni della Rivista Moscova, dal febbraio 1976 ad oggi (ho tutti i numeri e i primi li ricevevo in Italia)

 


Poi altre due abbastanza simili...Psychilis cognauxia e Psychilis truncata,che si trovano spesso in un loro ambiente naturale, quello delle Mangrovie. Proprio cercando una di loro, su una pianta, nello stagno, ho allungato troppo il braccio e...splash...cadendo e con un bagno non voluto, da quella volta le chiamo Orchidee splash.

 


                                              


                                       

E poi per finire questa miniserie! La Psychilis olivacea...un ombrellino di fiori che si presta a molti ibridi, anche naturali..

 



Vi parlo ora delle Maxillarie che si trovano solamente in altura e in boschi umidi,dove la temperatura media si aggira attorno ai 25 gradi.

Maxillaria coccinea, la mia preferita del gruppo perchè appare dalla  vegetazione con una esplosione di campanelle rosso intenso che si stagliano, quasi irreali, nel verde delle foglie.

   

E poi la Maxillaria parviflora che si butta, a cascata,verso il terreno quasi cercando di raggiungerlo...Ve ne propongo una in situ,per apprezzare i muschi dell’umidita’ che la circonda.

 




Desidero terminare questa piccola rassegna di Orchidee native, dell’isola dove abito ora, e che solo ha il desiderio di farVi partecipe delle gioie provate nello scoprirle e coltivarle...con le

Dendrophylax e Campylocentrum...due generi di orchidee, la maggior parte, senza foglie (afile) che rappresentano per me l’attuale  studio e ricerca, ben sapendo quanto siano difficili da trovare per la  presenza solamente di...radici.

Dendophylax salleii,da me cercata da 25 anni in tutta l’isola e solo negli ultimi due anni trovata come radice (non sapendo quindi quale fosse come specie) e fiorita nel mio giardino con salti di gioia..età permettendo.Questa orchidea, chiamata qui “sapito” (ranocchia) è abbastanza simile al Dendrophylax  lindenii “ghost orchid”, protagonista tra l’altro di una pellicola di successo; se ne differenza solo avendo  la nostra ,un colore più verdino nei sepali, eccola...

 


Ed ora la Dendrophylax monteverdi

...non una foglia ma, in compenso, fiori da osservare con la lente, che nascono da steli che si confondono con le radici...trovate in altura, a 800 mt.

 



Dopo entra,prepotente,il Campylocentrum fasciola..prepotente perche’ alla sua prima vista ho contato almeno 200 fiori,della grandezza di non piu’ di 3 mm.

 


 E poi la Dendrophylax barrettiae,

un gioiellino,simile ad una piccola Laelia...


 

 e poi il Campylocentrum micranthum,che vuole dimostrare di essere piu’ grande degli altri e con piccole foglie attaccate al fusto

 



Mentre quasi analogo per i fiori, ma senza foglie, è il Campylocentrum pachyrrhizum.

Termino con la Dendrophylax varius, una “goccia di ghiaccio” per il suo microscopico stagliarsi nel verde della vegetazione...non la sua,  in quanto anche lui senza foglie.Questa orchidea e’ stata la prima della serie dei “senza foglie” che ho trovato ed e’ quella che mi ha spronato a cercare le altre specie similari che,secondo i testi consultati,sono almeno 11; quindi penso di avere ancora della strada da fare!

 


 

Vi lascio, cari Lettori, con una breve considerazione che mi permette, tra le altre cose, di dare un senso alla mia vita di qui...

In un mondo che si allontana sempre di più dalla sua naturale bellezza, rimane ancora (per poco?) la gioia, a volte piccola ma pur sempre intensa, di trovare questi piccoli gioielli che ho incontrato fortunatamente e che, timidamente, ho cercato di farvene partecipe.

Le prossime pagine della mia piccola storia, sono in bianco, perchè portano con loro l’augurio che qualcuno di Voi, le possa scrivere, proseguendo, se vorrà, il mio  stesso cammino alla ricerca di....

Per finire...Non posso mancare di ricordare e ringraziare...

il Signor Giancarlo Pozzi che, con la Sua squisita gentilezza, mi ha permesso di pubblicare sulle Sue pagine questa mia piccola storia..

La Signora Claudia De Sanctis che mi ha portato per mano,superando le necessita’ tecniche,per rendere possibile l’edizione..

Mia moglie, Ivelisse Frias Mastandrea, mia Compagna, sempre attenta e con buona memoria per le  località di ricerca,  in tante spedizioni fortunate  sulle strade, a volte bianche, dell’isola.

Ps. Allego l’unico ed esauriente testo che mi sento di proporVi, per approfondire lo studio delle Orchidee dei Caraibi...

 


 

 

 

 








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