(a cura di Mimma Zuffi)
Chiarelettere - pagg. 256 - € 17,00
Gli errori, i
vizi, i riti, le responsabilità degli uomini di potere
nella
testimonianza di un grande manager d’azienda.
Il potere può essere una malattia e bisogna essere capaci di
guarirne. Parola di chi il potere l’ha gestito per molti anni essendo stato
dirigente di Olivetti, di Eni, Enel, Unipol, Rai, Poste italiane, Luiss, e che
in questo libro prova a raccontarsi e a rovesciare molti luoghi comuni sul
mestiere del manager.
La sua ricetta è diretta e sorprendente: mettere al
centro le emozioni che, se ben governate, costituiscono la vera risorsa di una
persona e di un’azienda. Per questo, secondo Celli, gli ambienti di lavoro
devono essere concepiti in modo che “ognuno possa esprimersi al meglio secondo
potenzialità e forme di intelligenza specifica”. Non è facile. C’è molto da
svecchiare. Le logiche aziendali del Novecento fondate su gerarchie verticali e
l’evidenza dei soli numeri come criterio decisionale fondamentale stanno
rivelando tutta la loro incongruità. Le persone non sono numeri e “non è una
scelta intelligente quella di usare gli uomini solo come macinatori di
risultati”.
Un libro che si legge con passione perché sincero e rivelatore,
tra ricordi personali (la collaborazione con dirigenti come Tatò, Mincato,
Cagliari, De Benedetti, Bernabé) e ricette per affrontare le grandi
trasformazioni che stanno rivoluzionando il mondo dell’impresa. Ecco che cosa i
“potenti” di oggi possono lasciare in eredità ai “potenti” di domani.
I
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Pier Luigi Celli
(Verucchio, 8 luglio 1942) è un personaggio noto, non ha peli sulla lingua e sa
molte cose che possono servire per capire la società e la politica italiana.
È
stato direttore generale dell’Università LUISS Guido Carli di Roma e della RAI,
membro dei consigli di amministrazione di Illy e Unipol. È stato presidente
dell’ENIT dal 4 maggio 2012 fino al commissariamento dell’ENIT stessa, avvenuto
il 16 giugno 2014. Dal 2014 è senior advisor dell’amministratore delegato di
Poste Italiane. Ha scritto moltissimi libri con vari editori, da Sellerio a
Mondadori, Aliberti, Piemme, Fazi, Sperling & Kupfer. Ecco alcuni suoi
successi: Comandare è fottere: manuale politicamente scorretto per aspiranti
carrieristi di successo (Mondadori, 2008); La generazione tradita: gli
adulti contro i giovani (Mondadori, 2010); Coraggio, don Abbondio
(Aliberti, 2009); Breviario di cinismo ben temperato,
con presentazione di Domenico De Masi (Fazi, 2002).
Nel
2018 ha pubblicato per Chiarelettere il romanzo La stagione delle nomine.
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