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lunedì 14 gennaio 2019

NEL LABIRINTO DELLE PAURE Politica, precarietà e immigrazione, di Aldo Bonomi - Pierfrancesco Majorino


(a cura di Mimma Zuffi)
 Bollati Boringhieri - pagg. 159 - € 15,00

L’Italia si è persa nel labirinto del rancore e della paura.
I penultimi si rifanno sugli ultimi, i poveri sui migranti ancora più poveri di loro.
Come possiamo uscire da questa situazione esplosiva?
Che ruolo deve avere la sinistra in questo contesto?
Gli italiani hanno paura. Nella generazione precedente il futuro non appariva ombroso come appare oggi. Non che mancassero i conflitti sociali, ma una persona, negli anni settanta e ottanta (per non dire di prima), aveva fiducia nel fatto che lavorando sodo e giocando bene le proprie carte avrebbe lasciato ai suoi figli una vita migliore, più ricca, aperta a maggiori possibilità e carica di prospettive. Il futuro era un luogo spazioso e promettente. Oggi le cose sono più cupe. I giovani non hanno aspettative per il futuro, spesso guadagnano meno dei loro genitori e hanno sicuramente meno prospettive di crescita. 


Siamo più poveri di futuro e questo scatena un rancore diffuso nella società e – come sempre avviene in tempi di crisi – porta alla ricerca di un facile capro espiatorio: un soggetto chiaro e visibile da incolpare per la nostra condizione.
Questo tema è stato centrale nelle ultime elezioni politiche e l’esito è stato chiaro. La sinistra deve ritrovarsi a partire da qui o perde se stessa. Se non ci si misura col disagio delle periferie e delle fasce più deboli della comunità, è fatale che il discorso venga preso in carico direttamente dalle forze populiste e xenofobe, che infatti hanno vinto. Per una sinistra che voglia tornare a giocare un ruolo centrale nella mutata società italiana (e europea) è fondamentale che il discorso si riporti sulla questione sociale, il lavoro e la lotta alle disuguaglianze. Bisogna rompere il circolo vizioso della guerra tra poveri e cioè del rancore e della paura.
Nel labirinto delle paure è il risultato della collaborazione tra due personalità che a Milano sono protagoniste di questa lotta da molti anni. Aldo Bonomi, sociologo da tempo impegnato nell’analisi del mutamento sociale in atto, e Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali del comune e membro del Partito Democratico. Il loro contributo non è solo un’analisi della difficile situazione presente, ma anche un invito alla sinistra a intraprendere un cammino convinto per superare lo stato di cose esplosivo che si è venuto a creare. Particolarmente dopo la sconfitta delle ultime politiche. Un manifesto per il rinnovamento della sinistra. Un grido lanciato da chi è direttamente a contatto col disagio sociale. Un progetto per il futuro della convivenza in forma di libro.

Aldo Bonomi, sociologo, è fondatore e direttore dell’istituto di ricerca Consorzio A.A.S.TER., che si occupa principalmente delle dinamiche sociali, antropologiche ed economiche dello sviluppo territoriale. Già collaboratore del «Corriere della Sera», scrive su «Il Sole 24 ore» e dirige la rivista «Communitas». Molto ampia la sua produzione saggistica, da cui citiamo Il capitalismo molecolare. La società al lavoro nel nord Italia (1997), Il capitalismo personale. Vite al lavoro (con Enzo Rullani, 2005), Il rancore. Alle radici del malessere del nord (2008), Sotto la pelle dello Stato. Rancore, cura, operosità (2010), Elogio della depressione (con Eugenio Borgna, 2011), Il capitalismo in-finito. Indagine sui territori della crisi (2013), Dialogo sull’Italia. L’eclissi della società di mezzo (con Giuseppe De Rita, 2014) e La società circolare. Fordismo, capitalismo molecolare, sharing economy (2016). Per Bollati Boringhieri ha pubblicato Il trionfo della moltitudine. Forme e conflitti della società che viene (1996), Manifesto per lo sviluppo locale. Teoria e pratica dei patti territoriali (con Giuseppe De Rita, 1998) e Il distretto del piacere (2000).


Pierfrancesco Majorino è assessore presso il Comune di Milano alle Politiche Sociali, Salute e Diritti. Si occupa di diritti sociali da oltre vent’anni, fin da quando, nel 1998, è stato nominato Consigliere del Dipartimento Affari sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Segretario milanese dei Democratici di Sinistra (2004-2007), nel 2008 è capogruppo del Partito Democratico in Comune e tre anni dopo entra nella Giunta del sindaco Giuliano Pisapia. Capolista del PD, viene rieletto in Consiglio comunale nel 2016, e nominato assessore dall’attuale sindaco Giuseppe Sala. Majorino è anche autore teatrale e scrittore di narrativa; tra i suoi romanzi ricordiamo Dopo i lampi vengono gli abeti (2005), L’eterno giovedì (2007) e Maledetto amore mio (2014).


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