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giovedì 20 dicembre 2018

UOMINI E TROLL, di Selma LAGERLÖF

(a cura di Mimma Zuffi)
Iperborea - pagg. 160 - €16,00



Dopo Il libro di NataleLa leggenda della rosa di NataleLa Notte di Nataleuna nuova raccolta di racconti di Selma Lagerlöf legata alla tradizione nordica.
I reami della fantasia e le pieghe più sottili dell’animo umano: è tra questi due orizzonti che si muove l’affascinante universo narrativo di Selma Lagerlöf. Che racconti di creature fatate dei boschi o di avventure quotidiane che si colorano di leggenda, che si ispiri a personaggi storici, alle misteriose forze della natura o al ricco immaginario popolare del Nord, ogni storia di questa raccolta è un’indagine poetica sull’uomo, le sue paure, il suo destreggiarsi tra desideri e disillusioni. Il giovane calzolaio che ruba un pugno di terra dal cimitero per ritrovarsi accanto uno spirito servitore; il patto tra il folletto protettore di una fattoria e il padrone che si è giocato tutto il podere ai dadi; le antiche credenze sui troll che scambiano i bambini nella culla e occupano le malghe abbandonate nei mesi invernali; la parabola di Mathilda Wrede, baronessa che abbandona ogni agio e ogni ricchezza per votarsi all’assistenza e riabilitazione dei carcerati. 


Attingendo alla vivace tradizione orale della sua terra, la grande scrittrice svedese riprende storie imparate nell’infanzia e tramandate per generazioni e le trasforma in perle letterarie di dirompente modernità e grazia narrativa, che avvolgono in atmosfere epiche e fiabesche una fine riflessione sulla condizione umana. E rifiutando ogni ricetta morale e rassicurante lieto fine, si interroga sull’eterno confronto tra realtà e immaginazione, ricerca spirituale e superstizione, uomini e troll.


Selma LAGERLÖF, nata a Mårbacka nel Värmland nel 1858 e morta nel 1940, destinata a diventare, da maestra elementare, prima donna Premio Nobel nel 1909 e prima donna a essere nominata fra gli Accademici di Svezia nel 1914, è forse la scrittrice svedese più nota e amata nel mondo. Dalla Saga di Gösta Berling (1891), censurata aspramente dalla critica positivista, al Viaggio meraviglioso di Nils Holgersson (1907), indiscusso capolavoro e grande successo editoriale che le valse una fama mai concessa ad alcun connazionale, le sue opere sono state tradotte, filmate, illustrate ovunque. Legata alla tradizione orale della sua terra, come a quella delle saghe e delle leggende värmlandesi raccontatele dalla nonna paterna negli anni dell’infanzia, resta uno dei più vivi esempi dell’arte scandinava per eccellenza: quella del raccontare.


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