
Iperborea - pagg. 160 - €16,00
Dopo Il libro di Natale, La
leggenda della rosa di Natale, La Notte di Natale, una
nuova raccolta di racconti di Selma
Lagerlöf legata alla tradizione nordica.
I reami della fantasia e le
pieghe più sottili dell’animo umano: è tra questi due orizzonti che si muove
l’affascinante universo narrativo di Selma Lagerlöf. Che racconti di creature
fatate dei boschi o di avventure quotidiane che si colorano di leggenda, che si
ispiri a personaggi storici, alle misteriose forze della natura o al ricco
immaginario popolare del Nord, ogni storia di questa raccolta è un’indagine
poetica sull’uomo, le sue paure, il suo destreggiarsi tra desideri e
disillusioni. Il giovane calzolaio che ruba un pugno di terra dal cimitero per
ritrovarsi accanto uno spirito servitore; il patto tra il folletto protettore
di una fattoria e il padrone che si è giocato tutto il podere ai dadi; le
antiche credenze sui troll che scambiano i bambini nella culla e occupano le malghe
abbandonate nei mesi invernali; la parabola di Mathilda Wrede, baronessa che
abbandona ogni agio e ogni ricchezza per votarsi all’assistenza e
riabilitazione dei carcerati.
Attingendo alla vivace tradizione orale della sua
terra, la grande scrittrice svedese riprende storie imparate nell’infanzia e
tramandate per generazioni e le trasforma in perle letterarie di dirompente
modernità e grazia narrativa, che avvolgono in atmosfere epiche e fiabesche una
fine riflessione sulla condizione umana. E rifiutando ogni ricetta morale e
rassicurante lieto fine, si interroga sull’eterno confronto tra realtà e
immaginazione, ricerca spirituale e superstizione, uomini e troll.
Selma LAGERLÖF, nata a Mårbacka
nel Värmland nel 1858 e morta nel 1940, destinata a diventare, da maestra
elementare, prima donna Premio Nobel nel 1909 e prima donna a essere nominata
fra gli Accademici di Svezia nel 1914, è forse la scrittrice svedese più nota e
amata nel mondo. Dalla Saga di Gösta Berling (1891), censurata
aspramente dalla critica positivista, al Viaggio meraviglioso di Nils
Holgersson (1907),
indiscusso capolavoro e grande successo editoriale che le valse una fama mai
concessa ad alcun connazionale, le sue opere sono state tradotte, filmate,
illustrate ovunque. Legata alla tradizione orale della sua terra, come a quella
delle saghe e delle leggende värmlandesi raccontatele dalla nonna paterna negli
anni dell’infanzia, resta uno dei più vivi esempi dell’arte scandinava per
eccellenza: quella del raccontare.
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