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mercoledì 5 dicembre 2018

UNA DONNA di Giovanni De Pedro


di Giovanni De Pedro



Lui diceva che mi amava, lo sapevo che mi amava, alla sua maniera ma mi voleva bene e anch'io sentivo che lui era la mia vita.
Ogni sera aspettavo il suo ritorno dal lavoro con ansia, arrivava sempre stanco e arrabbiato; preparavo manicaretti, mettevo fiori freschi al centro della tavola e, prima che aprisse la porta, indossavo il vestito più bello. 


Quando sentivo girare la chiave nella serratura il mio cuore batteva forte, quando entrava mi baciava e, dopo aver fatto la doccia, si recava verso il tavolo per prendere il suo piatto e sedersi sul divano per guardare la televisione.
Quando finivo di cenare, sparecchiavo e mi sedevo accanto a lui che mi prendeva la mano e la stringeva forte e io ero felice. Cominciavo a raccontargli la mia giornata e, se c'erano dei problemi della casa, lui alzava pian piano il volume del televisore e mi stringeva la mano sempre più forte fino a quando alzandosi cominciava a colpirmi, ogni schiaffo sempre più forte e allora pensavo che se mi picchiava avevo sbagliato a versargli addosso tutti i miei problemi dopo che durante il giorno aveva dovuto risolverne di ben più grandi sul posto di lavoro.
Quell'impiego che ci dava la possibilità di vivere bene, dopo che mi ero  licenziata appena c'eravamo sposati. Da parte sua era stato un grande gesto d'amore, aveva promesso di mantenere entrambi col suo lavoro e così è sempre stato, non mi ha fatto mai mancare nulla.
Lui mi amava e mi ama ancora e anch'io continuo ad amarlo, anche adesso che lo vedo dal luogo dove sono andata, il Paradiso. Lo amo ancora anche se lui ama un'altra, aveva tutto il diritto di rifarsi una vita e vedo che ama anche lei nella stessa maniera in cui mi manifestava il suo affetto.
A lei auguro tutto l'amore che ho ricevuto io ma non le auguro lo stesso destino che è toccato a me.



Il 25 Novembre è stato il giorno contro la violenza sulle donne e potrebbe sembrarvi anacronistico pubblicare questo scritto adesso, invece non è così, perchè il 25 Novembre dura 365 giorni all'anno, ogni giorno le donne non devono essere usate e perseguite dagli uomini ma amate e rispettate in quanto esseri umani.
Parola di uomo!




















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