
(a cura di Mimma Zuffi)
Bollati Boringhieri - pagg. 290 - € 24,00
Il
libro-denuncia, su solide basi scientifiche, dello scioglimento dei ghiacci
polari. Uno dei libri più importanti degli ultimi anni sull’imminente crisi
climatica che l’umanità dovrà affrontare.
Nel
1970, solo quarantasette anni fa, Peter Wadhams era a bordo della nave
oceanografica canadese Hudson, la prima in assoluto a circumnavigare il
Continente americano. Al momento di affrontare il mitico «Passaggio a
Nordovest» – il braccio di mare che si estende tra l’Alaska e la Groenlandia, a
Nord del Canada, a lungo sognato dagli armatori per abbreviare le rotte verso
la California – alla prua della nave si presentò il paesaggio polare più
ostile, col mare coperto da uno spesso strato di ghiaccio pluristratificato.
A metà percorso la nave dovette essere soccorsa da un potente rompighiaccio. Quello della Hudson fu il decimo Passaggio a Nordovest di sempre (il primo, di Amundsen, era durato ben tre anni). Oggi, 2017, il Passaggio a Nordovest è una rotta commerciale comune: in estate è un ampio braccio di mare totalmente sgombro, solcato da centinaia di navi mercantili senza alcuna difficoltà. Il Polo si sta sciogliendo. Lo scrivono i giornali e lo rimarcano persino gli artisti, nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica. Gli scienziati più ottimisti ipotizzano che il Polo Nord terrestre potrebbe essere totalmente privo di ghiacci (per la prima volta da 10 000 anni) verso la metà di questo secolo. Peter Wadhams, che è il principale esperto mondiale di ghiaccio marino, sostiene in questo libro che la stima è decisamente ottimistica. Lo scioglimento dei ghiacci è andato aumentando drammaticamente negli ultimi trent’anni. I ghiacci del Polo sono la cartina tornasole dello stato di salute del clima del pianeta e tanto più diminuiscono, tanto meno calore viene riflesso verso lo spazio dal loro candore, peggiorando ulteriormente la situazione globale in un circolo vizioso. L’accelerazione del fenomeno (non la velocità, si badi bene, l’accelerazione) è impressionante, dati alla mano, e le autorità politiche non hanno ancora realizzato l’enorme pericolo che stiamo affrontando.
A metà percorso la nave dovette essere soccorsa da un potente rompighiaccio. Quello della Hudson fu il decimo Passaggio a Nordovest di sempre (il primo, di Amundsen, era durato ben tre anni). Oggi, 2017, il Passaggio a Nordovest è una rotta commerciale comune: in estate è un ampio braccio di mare totalmente sgombro, solcato da centinaia di navi mercantili senza alcuna difficoltà. Il Polo si sta sciogliendo. Lo scrivono i giornali e lo rimarcano persino gli artisti, nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica. Gli scienziati più ottimisti ipotizzano che il Polo Nord terrestre potrebbe essere totalmente privo di ghiacci (per la prima volta da 10 000 anni) verso la metà di questo secolo. Peter Wadhams, che è il principale esperto mondiale di ghiaccio marino, sostiene in questo libro che la stima è decisamente ottimistica. Lo scioglimento dei ghiacci è andato aumentando drammaticamente negli ultimi trent’anni. I ghiacci del Polo sono la cartina tornasole dello stato di salute del clima del pianeta e tanto più diminuiscono, tanto meno calore viene riflesso verso lo spazio dal loro candore, peggiorando ulteriormente la situazione globale in un circolo vizioso. L’accelerazione del fenomeno (non la velocità, si badi bene, l’accelerazione) è impressionante, dati alla mano, e le autorità politiche non hanno ancora realizzato l’enorme pericolo che stiamo affrontando.
La critica
«Peter Wadhams porta il
peso della sua enorme esperienza in questo settore in un libro scritto in
maniera eccellente. Ci spiega il motivo per cui il destino del ghiaccio artico
è cruciale per il clima e chiarisce le controversie e le difficoltà di
scienziati e politici. Un libro affascinante».
Martin Rees, astronomo reale, Presidente della Royal Society 2005-10
«Questo scienziato
esperto e razionale afferma ciò che molti altri ricercatori temono privatamente
ma non osano dire pubblicamente:
l’Artico è sull’orlo di
una spirale mortale che potrebbe portare al collasso del poco ghiaccio estivo
rimanente nel futuro prossimo».
John
Vidal, «The Guardian»
Peter
Wadhams (1948) è uno dei massimi esperti a livello mondiale di
ghiaccio marino. Docente di Fisica degli oceani, è a capo del Polar Ocean
Physics Group nel Dipartimento di Matematica applicata e fisica teorica
dell’Università di Cambridge. Presidente della International Association for
the Physical Sciences of the Oceans, ha guidato oltre quaranta spedizioni
polari sul campo, tra le quali sei in immersione sottomarina. Ha ricevuto il
Premio W.S. Bruce della Royal Society di Edimburgo, la Medaglia Polare
britannica e il Premio Italgas per le scienze ambientali. Tra gli altri
incarichi, è anche Professore Associato del Laboratoire d’Océanographie di
Villefranche e docente dell’Università Politecnica delle Marche, ad Ancona. È
inoltre membro della Royal Geographical Society e membro dell’Accademia
Finnica.
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