di Giovanni De
Pedro
Quando finisce un amore, così com'é finito il mio.
Senza una ragione nè un motivo, senza niente.
Ti senti un nodo in gola, ti senti un buco nello stomaco.
Ti senti un vuoto nella testa e non capisci niente...
(Riccardo Cocciante)
Anch'io mi sono sentito
così, alla fine di un amore, soprattutto perchè dovevo cercarmi una casa in
affitto. Ogni volta che vedevo un'agenzia immobiliare sembrava mi apparisse la
Madonna e andavo in estasi. Passavo con lo sguardo tutti gli annunci esposti,
selezionandoli a seconda delle mie possibilità. Quando trovavo quello che
pareva giusto mi lanciavo nell' ufficio e cominciavo la scalata al Paradiso o
la discesa verso l' Inferno.
- Abbiamo un bellissimo
monolocale, zona Corvetto con vista sul Duomo. -
Con sguardo sorpreso
domando:
- Com'è possibile vedere il
Duomo da così lontano? -
- Andiamo a vederlo, così
potrà rendersene conto di persona. -
Arrivati all' appartamento
situato all' ottavo piano, guardo fuori dalla finestra e dico:
- Io non vedo il Duomo! -
- Guardi in quella direzione
- mi dice l'agente indicando - di sera si vede meglio ma se osserva bene si
vede la Madonnina. -
Sforzando la mia vista dico:
- Mi scusi, vedo soltanto la
testa della Madonnina ma non il Duomo! -
- Beh, la Madonnina dove
sta? Sopra il Duomo e quindi è vista Duomo! -
Altro agente immobiliare:
- Le proponiamo un terzo
piano senza ascensore, zona Viale Monza con la fermata della metropolitana di
Pasteur sotto casa, è un bilocale di quaranta metri quadrati alla fantastica
cifra di quattrocento euro mensili...spese comprese! Un affarone! -
Domando perplesso:
- Mmh interessante, è
possibile visitarlo? -
- Certo, possiamo andarci
anche adesso perchè è libero subito -dice alzando la voce come fossimo al
mercato del pesce.
Arriviamo al bilocale, i tre piani a piedi non mi sembrano così faticosi,
entriamo e comincio la mia perlustrazione. Carino, ben arredato ma mi sorge un
atroce dubbio guardando l' angolo cottura:
- Ma dove si trova il
fornello? -
- Questo è un appartamento
all'avanguardia, niente gas. Forno e fornello elettrici - mi dice entusiasta
indicando due piastre e un microonde.
- E...per l'acqua calda? -
- Scaldabagno elettrico!
Favoloso, eh? -
- Non mi dica che pure il
riscaldamento - m' interrompe e dice:
- Efficientissimi caloriferi
elettrici! -
Pensando faccio due conti al
volo, senza calcolatrice elettrica. Quattrocento euro spese comprese ma che
spese vuoi che ci siano, non c'è l'ascensore e la tassa dei rifiuti tocca
pagarla a me, quindi altri cento euro all'anno; con il fatto che tutto è
elettrico non avrei le bollette del gas ma in compenso quelle elettriche
supererebbero abbondantemente i duecento euro al mese. Allora dov'è il
vantaggio?
Cambio agenzia immobiliare e
in questa mi propongono un fantastico bilocale arredato con vista sulla
ferrovia di Lambrate, ottimo per imparare gli orari dei treni. I fidanzati che
lo occupavano si sono lasciati pur avendo pagato due mesi in anticipo. L'
appartamento non è male, a parte la vista e il divano di pelle nera che potrei
sostituire, le pareti sono colorate: una verde acido e l'altra viola ma potrei
sempre imbiancarle. Il prezzo rientra nel mio budget e decido di prenderlo.
L'agente, un uomo di grossa stazza, panciuto, con capelli lunghi e unti, ha un
accento romanesco e mi fa entrare nel suo ufficio, dove mi mostra con orgoglio
i quadri d'arte contemporanea, di sua realizzazione, raffiguranti New York con
uno stile molto kitsch. Firmo il compromesso senza battere ciglio pur di
togliermi dalla vista quegli orrori artistici.
Quello stesso pomeriggio mi
telefona il "pittore" immobiliare per informarmi che i due innamorati
hanno fatto pace e torneranno a vivere nel bilocale. Mi dispiace un po' ma mi
sono salvato dall' incubo del divano in pelle nera!
A questo punto, stanco di
passare da un' agenzia all'altra, decido di fare un passo importante e alquanto
doloroso: la domanda per una casa popolare!
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Case popolari in zona San Siro |
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Case popolari nella zona Nord Milano |
Mi reco alla sede dell' ALER
dove mi dicono che per la richiesta devo rivolgermi agli uffici competenti dei
sindacati o di altre organizzazioni, mi chiedo perché, visto che l' ALER è l'ente
assegnatario che gestisce l' edilizia popolare.
Non importa, vado a un
sindacato in zona Buenos Aires, è mattina presto ma capisco che non rientrerò
tra i primi dodici che hanno firmato su un foglio, affisso alla saracinesca, da
un qualsiasi filippino e vengo a conoscenza del fatto che alcuni passano anche
prima della mezzanotte per attaccare un foglio con la loro firma sulla
saracinesca, nella notte qualcun altro può passare staccare il foglio e
sostituirlo con un altro, così potrà rientrare nella lista dei dodici che
verranno accolti nell'ufficio la mattina seguente, insomma una strada senza
uscita!
Allora mi reco in un altro
ufficio dove mi assegnano un numero di attesa e penso: "Questi sì che sono
seri!". Giunto il mio turno vengo sottoposto a un interrogatorio di
centinaia di domande, quella che mi lascia più perplesso è quando l'impiegato
mi chiede:
- Risiede in Lombardia da
più di dieci anni? -.
Io sono nato a Milano, ho
sempre vissuto in provincia e in città e ho sempre lavorato qui, quindi sì,
sono residente da più di dieci anni; ma questo mi mette alla pari di uno
straniero che vive in Lombardia da almeno undici anni e che magari ha una
famiglia numerosa.
Vengono calcolati i risparmi
sul mio conto corrente bancario, non sono molti ma mi fanno sentire ricco
quando mi sento dire:
- La cifra è alta e supera
la soglia stabilita ma se non inseriamo questi euro rientra nella norma e potrà
avere un punteggio più alto. Poi la chiameremo per venire a firmare quando la
domanda sarà pronta, siamo sempre aperti anche ad agosto. -
Passano i mesi ma non ricevo
nessuna telefonata e, preoccupato, un giorno di settembre mi reco all'ufficio
che trovo chiuso per ferie!
Quando ormai stanno per
scadere i termini di presentazione per la domanda, ricevo finalmente la tanto
attesa chiamata per andare a firmare.
- Allora, vediamo - mi dice
l'impiegato aprendo la cartelletta con il mio nome - col punteggio realizzato
ci sono buone possibilità, credo che dovrà attendere solo un paio d' anni. Fra
un mese usciranno le graduatorie e dovrà venire qui perché solo noi possediamo
la password per entrare nel sito. -
Dopo due mesi, navigando in
Internet, entro nel sito apposito e riesco a vedere le graduatorie senza avere
bisogno di password! Sono al novemilaottocentesimo posto su ventottomila
domande, consolante! Ma, guardando la lista, mi accorgo che c'è solo un
italiano nei primi dieci posti e solo cinque nei primi venti. Penso che questi
stranieri siano residenti in Lombardia da più di dieci anni e hanno famiglia,
ma mi domando se sia giusto che io
essendo nato, avendo vissuto e lavorato per tutta la vita nella mia terra abbia
meno diritto ad avere una casa.
Ho urgenza di trovare un
appartamento e ricomincio il mio tour attraverso gli annunci immobiliari e, tra
questi, mi salta all'occhio un monolocale che avevo già visitato mesi prima e
mi era sembrato troppo piccolo. Preso l'appuntamento vado a rivederlo e, adesso
che è vuoto mi appare più ampio, non una reggia ma molto meglio di come lo
ricordavo, forse perché il divano-letto è chiuso, non c'è lo stendibiancheria
aperto, non c'è più la cuccia del cane, hanno portato via l'acquario e il
coniglio che viveva in bagno; insomma è partita l'Arca di Noè!
Mi piace anche il balconcino
che lo rende come se fosse un primo piano, invece è al pianterreno con il
custode che abita nella porta accanto, è come avere un guardiano ventiquattro
ore al giorno!
- OK, il prezzo è giusto, lo
prendo! -
Finalmente è terminato il
mio calvario immobiliare e vivo in questo piccolo monolocale dove ho compreso
che l'importante è avere un tetto sopra la testa e quattro mura dove sentirti
protetto perché si può assaporare la libertà anche in soli ventidue metri
quadri di felicità.
Complimenti! Mi ha coinvolto dall'inizio alla fine è la scelta della fotografia del palazzo del bosco verticale alla fine è stata perfetta. Rita.
RispondiEliminaGrazie Rita, per il tuo apprezzamento. Giovanni.
Eliminadalle bellissime parole della canzone di Cocciante sei riuscito a farci vivere un'esperienza comune a molti...e con il solito modo di scrivere a volte canzonatorio a volte provocatorio. Complimenti
RispondiEliminaM
Grazie M per le tue belle parole. Giovanni
EliminaGrazie M per le tue belle parole. Giovanni
EliminaCiao Giovanni, il tuo testo mi è piaciuto tantissimo,bellissima l'introduzione con le parole della canzone di Cocciante. Hai uno stile di scrittura molto riconoscibile, direi unico, bravo! Grazia
RispondiEliminaTi ringrazio per le tue splendide parole. Grazie Grazia, Giovanni.
RispondiEliminaBel racconto e bellissimo finale ... "soli 22 metri quadri" bastano per creare un nido d'amore... P.
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