Iperborea - pagg. 416 - € 18,50
San Pietroburgo
1849, Fëdor Dostoevskij è davanti al plotone d’esecuzione, accusato di un
complotto contro lo zar. Solo all’ultimo secondo viene risparmiato dalla morte
e deportato in Siberia. Il ventenne Alexander von Wrangel, barone russo di
origini baltiche, ricorda bene la scena quando qualche anno dopo è nominato
procuratore della città kazaca dove Fëdor sta ancora scontando la pena, nella
logorante attesa della grazia. Due spiriti affini, uniti dal fervore etico e
intellettuale e innamorati perdutamente di due donne sposate: il giovane
baltico della femme fatale Katja, e Dostoevskij della fragile ed eternamente
infelice Marija. Confidenti, complici e compagni di sventura, Fëdor e Alexander
si aggrappano uno all’altro come a un’ancora di salvezza nella desolazione
siberiana, riuscendo a ritagliarsi un rifugio nel «Giardino dei cosacchi»,
vecchia dacia in mezzo alla steppa che diventa un’oasi di pensiero e poesia
nella corruzione dell’Impero.
In un appassionante romanzo «russo» basato su
documenti, memorie e lettere giunte fino a noi, Brokken racconta un’amicizia
che si intreccia alla storia politica e letteraria di un paese e attraverso la
voce del barone Von Wrangel ricompone un ritratto intimo del grande autore
ottocentesco. Un uomo «esiliato, tormentato, umiliato e risorto con le sue
ultime forze», che vive la scrittura come una necessità febbrile e un’ossessiva
indagine sul lato oscuro dell’animo umano, in perenne lotta con i debiti, la
malattia e una vita estrema in cui riecheggiano tanti motivi dei suoi
capolavori letterari.
Citazioni
«Nella vita
mirava solo a tre cose: scrivere, pubblicare, e sposare l'amore della sua vita.
In quest'ordine.»
(Jan Brokken, Il giardino dei cosacchi, p. 239)
Jan Brokken (1949), scrittore, giornalista e viaggiatore
olandese, noto per la capacità di raccontare i grandi protagonisti del mondo
letterario e musicale, ha pubblicato numerosi romanzi di successo che la
stampa ha avvicinato a Graham Greene e Bruce Chatwin, come l’esordio
narrativo De Provincie (1984), da cui è stato
tratto un film, Nella
casa del pianista (Iperborea 2011)
sulla vita di Youri Egorov e Anime
baltiche (Iperborea
2014), viaggio in un cruciale ma dimenticato pezzo d’Europa. L'ultimo suo libro
pubblicato da Iperborea è Il
giardino dei cosacchi (2016).
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