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mercoledì 17 agosto 2016

UNA DIVERSA MAPPA DELL'IO, intervista a Giovanna de Montejaisi

(a cura di Mimma Zuffi)


É appena stato rieditato da Bulzoni “IL MEDIATORE. Il ponte dimenticato tra anima e corpo”, un libro particolare cui avevo dedicato dello spazio all'epoca della sua prima uscita. Ma è talmente ampliato,rielaborato e arricchito rispetto alla stesura originaria, che non rischio di ripetermi nell'accoglierlo di nuovo fra queste righe. L'autrice descrive, sinteticamente e con chiarezza, anatomia e funzionamento del nostro “corredo sottile”, che sarebbe tarato sulla legge di armonia (per intenderci quella che regge il mondo atomico e il cosmo).  Qualora l'individuo agisca contro la legge di armonia, l'equilibrio di questo mediatore si altera, impedendogli di assolvere le funzioni di nutrimento, sostegno e informazione: in altre parole ogni disarmonia, ogni “scelta contro” contribuirebbe a indebolirci, disorientarci e ammalarci. E in queste scelte, udite udite, ci sarebbero anche tutte quelle contro se stessi, compresi i rimossi che applichiamo quando la vita ci ferisce. Leggere per  cominciare a capire, provare a cambiare registro per farlo proprio. 


- Non suona troppo rassicurante. Avremmo davvero dimenticato tanta parte di noi? E ci faremmo tanto male da soli?
- Sembra proprio di sì. Ma ormai è possibile ovviare a questa amnesia: ci  sono tutte le premesse e le opportunità per riuscire a ricordare, sempre che uno le colga. Abbiamo un progetto, nel nascere, e non è esclusivamente nel materiale e nel contingente. Il Mediatore, o MetT, come l'ho rinominato per evitare sovrapposizioni di significato, lo conserva nei suoi file di memoria, file che diventano accessibili quando uno, passo dopo passo, giorno dopo giorno, poco a poco migliori. Sapere come questo Mediatore funzioni e riconoscerne (guidati o accompagnati) l'esistenza in sé diviene possibile con questo manuale.

- Sembra un libro diverso rispetto alla versione del 2010...
- In effetti l'ho ripensato per poter raggiungere il mondo della cura.

- Cioè gli addetti ai lavori?
Reazione a pensieri
- Addetti ai lavori? Mmh, il termine comprende una certa varietà di soggetti, dai ricercatori seri e documentati agli operatori generosi - che davvero aiutano le persone - a quelli che si approfittano dei disperati, o anche solo che li confondono. Basta andare su internet per trovare proposte e seminari di ogni tipo! Come può fare uno a raccapezzarsi? Come muoversi nel periodo vuoto tra la diagnosi e le decisioni che incombono? Oppure come scrollarsi di dosso quegli ostacoli che ti bloccano, tanto simili da sembrare clonati? I miei testi cercano di offrire chiarezza, proprio per consentire di farsi un'idea motivata in proprio e non solo quando colpiti dalla malattia. I corpi sottili saranno anche non visibili con i sensi ordinari, ma non hanno assassinato la logica! Funzionano a monte di quanto sinora noto e possono motivare un'infinità di effetti a valle,sull'organismo, dall'inquietudine al disagio giù giù sino alla patologia. Ma, se l'origine sta in alto, in alto può essere corretta, o almeno depotenziata, così da agevolare le doverose terapie. Il Mediatore è diretto a chiunque sia interessato ad ampliare l'orizzonte della (auto)conoscenza e quello dell'aiuto.

- Come mai questa sterzata?
- Perché nel 2014 l'editore Bulzoni ha pubblicato un mio mini-libro, “L'Amico MetT”, che introduce brevemente al nonsonosolounamenteinuncorpo. Liberata la divulgazione da alcuni confinamenti, ho approfondito alcuni capitoli e riorganizzato altri. Inoltre in questi cinque anni gli aspetti sottili dell'essere, trattati per millenni all'interno delle tradizioni religiose o esoteriche, hanno cominciato ad essere sdoganati anche in Italia; l'aspetto quantistico che pare caratterizzarli è indagato dalla PNEI, dalla medicina epigenetica, da quella vibrazionale, dalle ricerche neurologiche sulla meditazione eccetera. Ho dedicato non poco spazio a questa recente contestualizzazione, di modo che la diversa mappa dell'io che illustro non venga (troppo) minimizzata o (molto) fraintesa. Il non visibile che ci
compone e condiziona si esprime a frequenze non comprese nelle nostre finestre sensorie, tutto qui (anche della luce cogliamo solo una minima banda). Però di finestre ne abbiamo altre e la via più breve per riscoprirle e utilizzarle (rendendoci l'esistenza meno grama) è vivere nella solidarietà. Ciascuno nel suo piccolo, senza farsi demotivare dal non fare (o dalle aggressioni) degli altri.

- Ma non abbiamo tutti la tempra dei santi!
- Nemmeno è richiesta, l'importante è ritrovare la via e poi perseguirla con coerenza, senza un impermeabile di paure e senza farsi deviare dalle offese degli altri, che sarebbe poi il significato evangelico del porgere l'altra guancia. Resta fermo il diritto a difendersi.

- Hai anche illustrato il testo in modo più intrigante. 
Arco matrice 
- Malgrado gli anni non più verdi ho preso e prendo lezioni di photoshop, che considero uno dei doni della tecnologia: mi permette di sviluppare un'immagine nel tempo da bianconiglio che mi ritrovo. Quando e se apprenderò anche a movimentare il tutto, potrò rendere più accessibile quanto descrivo a parole. Ho già visto la reazione positivamente stupita dei presenti all'ultimo incontro. All'improvviso tutto diventava a portata di comprensione. “Ma guarda!”

- In bocca al lupo.
- E se invece gli augurassimo buona vita?

1 commento:

  1. Il libro apre la porta ad una comprensione di sé più profonda e completa, creando anche una sorta di comunicazione non verbale che attrae al dì là della comprensione delle parole e dei contenuti. E’ un po’ come se si instaurasse una sorta di “colloquio interiore” con sé stessi, che da solo rappresenta un’ottima cura verso i disagi che la vita, in diverse sfaccettature, ci presenta. E’ l’ideale per chi intende conoscersi veramente e senza timore alcuno.

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