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giovedì 9 aprile 2015

DIARIO DI VIAGGIO A VALENCIA E NELLA SUA "COMUNIDAD"

di Giovanni De Pedro


Velenciana e Murcia

Con il nome di Comunidad Valenciana non si intende la sola città di Valencia ma tutta la regione che si estende per chilometri sia lungo la Costa Blanca a Sud che nella Costa del Azahar (Costa della Zagara) a Nord del capoluogo. È una regione bilingue dove si parla sia lo spagnolo sia il valenciano, e anche le indicazioni stradali sono scritte nelle due lingue.



Il nostro viaggio comincia ad Alicante, città conosciuta per uno dei più tipici dolci spagnoli “El turrón de Alicante” e dominata dall'imponente Castello di Santa Barbara da cui si gode di un magnifico panorama sul Mare Mediterraneo e sul vasto porto.
Dalle strette viuzze del Casco Antiguo, dove si trova la Cattedrale e il Municipio, si raggiungono i grandi viali che scendono verso il lungomare. Qui si trova un vasto giardino di palme e la Explanade, una passeggiata finemente piastrellata con disegni a onde che danno un effetto tridimensionale, tanto che sembra di camminare sul mare.
A un centinaio di chilometri a sud di Alicante, ma già nella regione di Murcia, si trova Cartagena, città fondata dal cartaginese Asdrubale e da dove partì Annibale per la seconda guerra punica. Conquistata dai romani fu ribattezzata Nova Carthago, da ciò deriva l'attuale denominazione, ancora conserva alcuni monumenti dell'Impero, il teatro romano e i resti di un'antica casa patrizia chiamata Villa della Fortuna.
Ma il pezzo forte di Cartagena sono i suoi palazzi modernisti, intere vie sono delimitate da edifici dell'inizio del secolo scorso; facciate eleganti ispirate anche allo stile di Gaudì e abbellite da trompe-l'oeil di raro gusto e bellezza. Tra queste spiccano: Casa Cervantes, el Casino, el Gran Hotel e Casa Llagostera.
Un esempio del modernismo cartageno
(Foto di Giovanni De Pedro)
Sulla strada che da Cartagena riporta a Alicante, passiamo dal Mar Menor, un mare interno diviso dal Mediterraneo da una lingua di terra chiamata La Manga. Questa striscia, lunga ventiquattro chilometri e con una larghezza massima di due chilometri, che una volta era un bosco, adesso è una foresta di grattacieli che sono il simbolo della selvaggia urbanizzazione che ha distrutto la quasi totalità delle coste mediterranee della Spagna. Consola vedere La Manga da Cabo de Palos, con il faro che da uno scoglio domina un mare limpido e la vista su un ampio golfo, conservata intatta grazie alla trasformazione del suo territorio in Reserva Marina de Cabo de Palos e Islas Hormigas.
La Manga vista da Cabo de Palos
(Foto di Giovanni De Pedro)
Proseguendo il viaggio verso Alicante, passiamo dalle saline di San Pedro de Pinatar e di Torrevieja e, al tramonto, da quelle di Santa Pola.
Riprendendo il viaggio da Alicante verso Nord, lungo la Costa Blanca, è d'obbligo fare una breve sosta in un paese balneare dal nome invitante, Villajoyosa, per visitare la "fabbrica di cioccolato" della Valor, comprendiamo dal profumo che si sente nell'aria perché il nome del paese è "città gioiosa". La Valor è la più grande produttrice di cioccolato della Spagna e vanta una tradizione centenaria; oltre allo stabilimento si può visitare un museo che ospita antiche macchine usate per la produzione di questo dolce prelibato, partendo dai semi del cacao fino allo squisito risultato finale: che acquolina! Lasciamo la "fabbrica di cioccolato” con una sola delusione, non abbiamo incontrato Willy Wonka!
Una vecchia pubblicità della Valor
(Foto di Giovanni De Pedro)
Facciamo una breve sosta a Cabo San Antonio, dove dal faro si può godere di una vista panoramica sopra un enorme golfo. Ma Valencia ci aspetta anche se pochi chilometri prima di raggiungere la città facciamo una sosta al Parco Naturale dell'Albufera (in italiano: mare interno), una immensa laguna dove è possibile girare in barca e scoprire, tra i canali delimitati da isolette piene di canne, migliaia di uccelli di varie specie: aironi, anatre, gabbiani, cormorani e anche piccoli rapaci. Un fantastico incontro con la natura selvaggia, anche se sui fondali la nostra guida ci ricorda che sono presenti depositi inquinanti provenienti dagli scarichi di una cartiera, oggi chiusa, che era situata al confine del Parco.
Uno scorcio dell'Albufera
(Foto di Giovanni De Pedro)
Finalmente siamo a Valencia, arrivando da Sud si intravede in lontananza l'imponente zona portuale e, appena entrati in città, incontriamo una zona moderna realizzata dall'architetto valenciano Santiago Calatrava, La Ciudad de las Artes y de la Ciencia.
Visitiamo l'Oceanografic, un enorme acquario che accoglie in grandi vasche tante diverse specie di pesci e passeggiamo nelle vaste sale anche attraversando corridoi trasparenti che ci fanno sentire immersi con i pesci che ci passano sopra la testa e osservano curiosi. 
Nel delfinarium si può assistere a uno spettacolo di questi intelligenti e simpatici mammiferi marini. All'Oceanografic non vi sono soltanto animali acquatici ma anche una gigantesca voliera dove è possibile entrare ed essere a contatto con fenicotteri e cormorani.
Usciamo dall'Oceanografic e proseguendo sul viale esterno si incontra un edificio alto di colore blu appena costruito: l'Agorà che, come indica il nome, ospita convegni e ha anche la funzione di teatro.
Superato il ponte a una campata che divide in due quest'area e ricorda un'enorme arpa, incontriamo il Museo de la Ciencia, la cui forma assomiglia allo scheletro di un dinosauro. All'interno le nozioni scientifiche su vari argomenti quali ecosistema, suono, luce, elettricità, fenomeni naturali, possono essere verificati direttamente con esperimenti interattivi che coinvolgono pienamente il visitatore.
La costruzione si riflette nell'acqua di una lunga vasca che la separa dall' Umbral, una serra aperta che ospita un lungo viale di palme, tra le cui foglie svolazzano liberi, allegri gruppi di pappagalli.
Sul fondo della vasca emerge l'Hemisféric, un edificio semisferico che ricorda un coleottero o un occhio, dipende dal punto di osservazione. Al suo interno ospita la più grande sala cinematografica IMAX di tutta la Spagna, alla sera viene usato anche come planetario. Dietro all' Hemisféric si trova un altro ponte che lo separa dal Museo de la Bellas Arte Reina Sofia.
Questa città nella città è stata costruita, tra il 1996 e il 2009, nel letto del fiume Turia il cui corso fu deviato al di fuori del centro abitato dopo una piena che inondò la città. Tutti gli edifici e i giardini che occupano quest'area sono collegati tra di loro da lunghi sentieri e piste ciclabili isolate dalle strade trafficate.
La Ciudad de Artes y Ciencia
(foto di Giovanni De Pedro)
L'ingresso all'Oceanografic
(Foto di Giovanni De Pedro)



Il Casco antiguo di Valencia presenta intatte le porte della vecchia città, per la maggior parte del periodo arabo. Storica fu la battaglia che si svolse nel 1094, quando El Cid Campeador sconfisse i mori e conquistò la città che tornò in mano musulmana nel 1099, dopo la morte dell'eroe.
Il centro vitale di Valencia è la Plaza de l'Ayuntamiento, dove si trovano il Palazzo del Municipio e il Palazzo delle Poste. Poco lontano, in Plaza de la Reina, è situata la Cattedrale.
I monumenti più attraenti sono il Mercado Central, un edificio liberty dove si sviluppa la vita commerciale dei valenciani e dove si possono trovare prodotti tipici della zona come il torrone di Alicante e di Jijona o le chufas, il frutto di un tubero, tipico della zona, chiamato in italiano mandorla di terra, utilizzato per la produzione di una bevanda locale, la horchata.
Stupenda è la facciata del Palacio del Marques de Dos Aguas, dove due omenoni che rappresentano i mari, decorano l'ingresso del Museo de la Ceramica ospitato all'interno e che annovera molti pezzi artigianali interessanti e di rara bellezza. Il Museo de las Bellas Artes, situato vicino ai Jardines del Rey, espone quadri di famosi artisti: da Pinturicchio a Murillo, El Greco, Velazquez, Goya e una ampia collezione di Joaquìn Sorolla, famoso pittore valenciano.
Di inestimabile bellezza è la Lonja de la Seda, costruita nel 1469, che ospitava le riunioni dei mercanti della seta per le contrattazioni di compravendita dei loro tessuti. Dal piccolo cortile si sale verso la stanza principale dalle pareti spoglie fatte di pietra, il pavimento a scacchi e un soffitto in legno intarsiato. Si passa poi in una enorme stanza con colonne e vetri colorati alle finestre, le porte in legno e, quella che guarda sul cortile interno, in ferro e vetro.
La stanza per il commercio della seta
(Foto di Giovanni De Pedro)
Siamo giunti al termine di questo viaggio e, per salutare Valencia, non c'è posto migliore della sua lunga e larga spiaggia situata in città. Il lungomare è un viale di palme che inizia da un vecchio quartiere di pescatori e si estende per molti chilometri dove i valenciani pedalano sulle piste ciclabili, camminano respirando l'aria che arriva dal mare, prendono un caffè o pranzano nei locali, ai tavolini anche all'aperto abbronzandosi sotto i raggi solari.
Guardando il mare penso che mi dispiace lasciare questa città, ma sono sicuro che se mi capitasse l'occasione ci tornerei volentieri.
Arrivederci Mediterraneo. Hasta pronto Valencia!

Ingresso del Palacio del Marques de Dos Aguas
(Foto di Giovanni De Pedro)




Interno del Mercado Central
(Foto di Giovanni De Pedro)



























4 commenti:

  1. Complimenti Giovanni, leggendo il resoconto del viaggio mi è venuto il desiderio di fare nuovamente il bellissimo giro, magari in autunno, per rivedere tutto con altra luce ed altri colori: chissà che meraviglia!
    Amalia

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    1. Grazie Amalia anch'io lo rifarei per vedere tutto con un'altra ottica, Giovanni.

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  2. Ciao Giovanni, mi hai fatto proprio voglia di fare un giro in Spagna! Bravissimo!

    Mirella

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    1. La Spagna, senza nulla togliere all'Italia, è sempre bella e ogni volta che ci vado mi sento come se fossi a casa. Consiglio: parti appena puoi. Grazie, Mirella.

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