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domenica 23 novembre 2014

"L'uomo che metteva in ordine il mondo", di Fredrik Backman

Mondadori editore- pagg. 324 - € 18,00
(a cura di Francesca Altobelli)


Ove è un cinquantanovenne metodico, pignolo e, a voler essere sinceri, decisamente rompiscatole. Malgrado questa premessa, è un uomo commovente e, a suo modo, dolce, dotato di un senso di giustizia e di onestà rare. È il protagonista del primo romanzo di Fredrik Backman, estensione di un blog esistente già da tempo e che riscuote notevole successo in Svezia. Il titolo del libro sintetizza già perfettamente l’indole del protagonista attorno al quale ruota tutta la storia. Ove è un un abitudinario che impariamo a conoscere subito come scorbutico e all’apparenza misantropo.
In realtà è un uomo profondamente solo, rimasto vedovo da poco, prepensionato da ancora meno tempo e per così dire già estraneo al mondo che lo circonda.



Ormai i suoi giorni sono scanditi solo dal desiderio di lasciare tutto perfettamente organizzato prima della fine che lo ricongiungerà alla sua adorata moglie Sonja. La loro è stata  una storia d’amore splendida: due anime opposte che hanno trovato il punto di equilibrio e di magia. Alla razionalità esasperata di Ove, addirittura interpretabile come anaffettività, si opponevano la solarità, la socievolezza, la propensione verso gli altri di Sonja. Come viene descritto in pagine molto emozionanti, Sonja aveva portato il colore nel grigio della vita di suo marito. Il romanzo è un alternarsi continuo tra i capitoli in cui vengono narrate la vita di Ove da bambino, da ragazzo e da giovane uomo e la genesi della sua correttezza e della visione binaria, bianco o nero, del mondo e quelli in cui si descrivono le sue giornate ai nostri giorni, fatte di solitudine e di pseudo rifiuto degli altri. Tutta la sua vita era Sonja, uno schermo dalle brutture  e dal disordine della società. La sua perdita ha risvegliato in lui l’inadeguatezza ad accettare i meccanismi del mondo. Dopo aver predisposto con dovizia di particolari la gestione dei suoi affari e del suo funerale, non ha altra scelta che quella di uccidersi. Ha già pensato come e sta per farlo quando qualcuno bussa alla porta: è la sua nuova vicina Parvaneh, con le due piccole figlie. Sarà l’inizio di una serie di grattacapi, contrattempi, impegni che lo renderanno ancora importante, utile per qualcuno, in fondo, amato. Da quel primo suicidio fallito saranno molti altri i tentativi, sempre diversi e sempre con esito negativo. La sua forza, la sua risolutezza, la sua estrema sensibilità mascherata da rudezza lo sveleranno pian piano per l’uomo eccezionale che è. Il romanzo, malgrado tocchi momenti molto malinconici, è, in realtà, estremamente ironico, intervallato da spassosissimi episodi. L’amore assoluto per le auto Saab, l’odio per il cagnolino della dirimpettaia, i continui battibecchi con Parvaneh e tutto il variopinto insieme dei suoi vicini  sono tante occasioni di sorrisi, divertimento e anche dissacrante critica sociale. La gamma dei sentimenti che compongono questo delicatissimo libro è variegata e completa. Se lo si legge se ne rimane colpiti e si arriva a desiderare di incrociare, nella realtà, un eccezionale rompiscatole come il suo protagonista. 

Fredrik Backman è un blogger svedese molto seguito. “L’uomo che metteva in ordine il mondo” è il suo primo romanzo e prende spunto proprio dalle pagine del blog in cui Ove è uno dei protagonisti più amati. Il libro ha riscosso un enorme successo in Svezia ed è stato tradotto in 32 paesi.

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