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martedì 25 novembre 2014

"Le zone morte" di Simon Pasternak

(a cura di Mimma Zuffi)

Longanesi Editore
Collana»La Gaja Scienza« - 364 pagine, 16.40 €

Premiato dalla Danish Crime Writer’s Academy

Uno straordinario romanzo che esplora la mente 
di un giovane nazista


Le zone morte è un viaggio alla ricerca della verità in un terrificante deserto morale e materiale, quello della Seconda Guerra Mondiale in Russia. Nel luglio 1943, a Kursk in Russia, infuria la più grossa battaglia di mezzi corazzati della seconda guerra mondiale. Più a est, dietro la linea del fronte, divampa la guerra partigiana, repressa senza pietà dai tedeschi. Heinrich e Manfred, due amici d’infanzia, sono in servizio presso la cittadina di Lida. Heinrich, un agente di polizia, cerca di barcamenarsi all’interno dello spietato potere nazista mantenendo l’onore e la coscienza puliti, mentre l’SS Manfred prospera nel caos morale. Quando il mentore di Manfred, il generale Steiner, viene ritrovato ucciso, sarà Heinrich a dover indagare sul delitto. Unica testimone una terrorizzata bambina di sei anni.


Le zone morte è un romanzo straordinario che esplora le menti dei giovani nazisti e le conseguenze, a livello personale, del sistema perverso di cui hanno fatto parte. Il libro non è per i deboli di cuore, ma è scritto con intelligenza e con una tale spinta emotiva da tenere il lettore incollato alla pagina dall’inizio alla fine.


Simon Pasternak è editor della più grande casa editrice danese, Gyldendal, ed è un personaggio di spicco della scena culturale scandinava. L’idea per il romanzo gli è venuta da documenti in possesso della sua famiglia. Uno zio dell’autore era infatti un soldato danese, arruolato nelle SS e caduto sul fronte orientale. Ha vinto il premio Miglior Romanzo Danese assegnato dalla Danish Crime Writer’s Academy ed è stato finalista al Glass Key, il premio scandinavo per il miglior thriller dell’anno vinto negli anni da Henning Mankell, Jo Nesbø e Stieg Larsson.


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