di Mimma Zuffi
Si
erano incontrati nell’ospedale dove lui, giovane medico, prestava la sua opera.
Lui
aveva in cura l’anziana paziente e la seguiva accuratamente quasi avesse
incontrato la sua nonna. Lei sentiva che con questo giovane poteva lasciarsi
andare a parlare del suo passato di lavoro costellato da successi. Da giovane –
bella, intraprendente per gli anni che stava vivendo, aveva avuto successo in
quel mondo, successo che all’epoca era prevalentemente riservato agli uomini.
Avevano
cominciato a parlare di interessi comuni – lei passati, lui che cercava di
sviluppare. Era nata una sorta di amicizia in cui lei trovava un attento ascoltatore,
lui che trovava nelle parole di lei interesse e curiosità. Due mondi e due età
diversi e distanti.
Lei
aveva molto da dare a quel “fanciullo” e quel “fanciullo” che sapeva ascoltare
stava ridandole fiducia in sé stessa.
Lei,
sentendosi ascoltata, pensava di avere ancora qualcosa da dare in quei suoi
ultimi anni di vita. Lei, comunque, si chiedeva se lui stesse ascoltandola per
vero interesse o per puro dovere professionale, quasi fossero su un
palcoscenico a recitare la commedia della vita.
Tra
loro c’era una sorta di attrazione mentale: lei percepiva di aver trovato in
lui un attento ascoltatore in grado anche di comprendere le sue paure che
riflettevano un difficile percorso di vita personale, lui trovava in lei un
valido aiuto per i suoi desideri intellettuali.
Era
una sorta di “coppia” molto ben assortita.
Aspettavano
entrambi quei pochi istanti di pausa che il lavoro gli concedeva per avere uno
scambio di idee.
Lei
sentiva le forze tornarle, le idee si sviluppavano verso nuove prospettive, lui
era felice di aver incontrato qualcuno con cui parlare di argomenti che
esulavano dal suo lavoro.
Sino
al giorno in cui la vecchia signora venne dimessa e poco prima di andarsene,
nel stringerle la mano, il giovane “doc” (lei lo chiamava con questo
appellativo) le consegnò un foglio dattiloscritto sul quale aveva composto
delle parole di rinascita, quasi fosse un susseguirsi di note in crescendo.
Fu
così che, voltando pagina, la vecchia signora capì che aveva ancora qualcosa
da dare grazie a un giovane medico che era riuscito a insegnarle la SPERANZA.
Fossero così tutti i medici!
RispondiEliminasembra impossibile che esista un medico che sa ascoltare. Da quale pianeta arriva?
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