di Marisa Vidulli
Avrah KaDabra, che significa “Io creerò come parlo”. Nella lingua aramaica c'è anche un'altra frase che potrebbe aver dato origine alla parola Abracadabra ed è: abhadda kedhabhra, che vuol dire “Sparisci come questa parola”Queste eran le riflessioni di Maria in quella mattinata grigia e piovosa di un marzo che non sapeva ancora di primavera che infatti quell'anno stentava ad arrivare. Nel giro di poche ore le erano successe cose belle e cose brutte...il wi-fi si era rotto, ma la stampante ferma da mesi aveva improvvisamente ricominciato a funzionare, gli occhiali preziosi persi da tempo eran stati ritrovati.
L'amica del cuore aveva detto sarebbe venuta.
Il tempo era inclemente.
Le foto dei tempi andati salvate sul computer e rivisitate per vincere la noia di una giornata uggiosa
le avevan messo addosso una malinconia che solo
Saveria, l'amica trovata da poco poteva attenuare
Si erano incontrate per caso, presentate da amici comuni, si erano piaciute a prima vista: bionde ambedue, colte e raffinate, si piacevano l'un l'altra pur essendo diversissime di carattere; erano due donne legate da un doppio filo rosso, l'empatia, la cultura, la profondità di sentimenti, l'intelligenza, la buona educazione.
Le divideva solo il gap dell' età. Lei, Saveria, solo 59 anni, l'altra Maria 80, ma non era certo un ostacolo.
Saveria era laureata in scienze motorie e accompagnava Maria quando usciva e facevano lunghe passeggiate.
Aveva due figli e una storia travagliata alle spalle, avrebbe voluto prendere una seconda laurea in psicologia , ma non era stato possibile , era in sintesi la amica speciale che ascoltava le sue paure e le trasformava in coraggio e di paure Maria ne aveva spesso, sovente senza fondamento alcuno.
Saveria le aveva detto una volta di avere imparato molto da un detto trovato in un libro, era anche lei una accanita lettrice.
“Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare.”
Maria aveva ringraziato l'amica ed aveva imparato a far suo quel detto, poco per volta, ricordando che un cammino di mille miglia inizia con un solo piccolo passo.
Mentre così fluivano i suoi pensieri suonò il citofono; era Saveria e da lì in poi la buia giornata si illuminò e un bel sole tornò a splendere:
abracadabra la vita è così.
Non bisogna mai dimenticare che la fortuna è cieca e se a volte le cose possono andare male spesso si aggiustano da sole, come la stampante!
RispondiEliminaBello ! non bisogna essere sempre un pò bambini e sperare nelle magie ? solo così si può avere un pò di serenità e felicità in questo viaggio periglioso... ;)
RispondiEliminaL'amicizia è un gran dono, e questa novella trasmette molto bene questo concetto ;)
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