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domenica 5 novembre 2023

La lunga estate calda e l’uomo dei carillion

 

di Marisa Vidulli






Il tempo dissolve il superfluo e conserva l'essenziale.

Gabriel Garcia Marquez


Una estate così calda Rita non se la ricordava da anni, forse perché era più giovane e non sentiva il caldo o perché andava per mare col marito e faceva lunghi bagni, era sempre in acqua.

Anche ora era sempre in acqua ma nella vasca da bagno o sotto la doccia. Ai tempi manco esisteva l'aria condizionata, ora invece in quella lunga estate calda era vissuta nel terrore che i tre condizionatori disseminati per la casa si rompessero.


Era uscita molto poco quella estate e mai era andata al mare a fare un bagno, faceva troppo caldo anche lì, si era limitata a brevi sortite la mattina prestissimo alle otto circa e poi chiusa in casa a pensare.

Sì a pensare e cucinare per se e per il figlio avvocato, che viveva ancora con lei e badava bene che non facesse sciocchezze quella mamma stralunata dal caldo, che faceva tre docce al giorno e girava per casa in due pezzi nonostante l'età avanzata.

Sì l’età, non poteva crederci nemmeno lei che gli anni fossero passati in un batter di ciglia, ma si consolava con la frase di Garcia Marquez.

Il tempo dissolve il superfluo e conserva l'essenziale e lei di essenziale aveva avuto molto e se lo ricordava tutto. Viaggi in ogni parte del mondo che ora rivedeva alla tv e si ripeteva: “Io ci son già stata”. Quasi a consolarsi di non poter più viaggiare, ma non era triste anzi appagata della vita meravigliosa che le era scivolata tra le dita, ma di cui ricordava molto bene l'essenziale: il suo amore con l'uomo della sua vita che amava i carillon e i fermacarte di cristallo, ne aveva a iosa e gli si illuminavano i begli occhi verdi quando ne aggiungeva uno alla sua collezione.

Proprio ieri Rita ne aveva trovato uno dimenticato in un cassetto e riascoltandone la suoneria un sorriso le si dipingeva sul volto mentre   ricordava.

No, non piangeva Rita e non rimpiangeva, semplicemente ricordava ed era felice. L'essenziale le bastava, il superfluo si era dissolto nella nebbia degli anni, ma non si era dissolto il suo amore per l'uomo dei carillon, il suo gigante buono che sempre di notte l'accompagnava nel sogno in quella lunga estate calda.

2 commenti:

  1. Simpatica e vera...bello

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  2. Mi piace molto questo racconto, hai reso benissimo l'atmosfera pesante della calura estiva vissuta fra le pareti di casa per proteggerti e nello stesso tempo si snoda con freschezza e tenerezza il ricordo dei momenti felici vissuti con il tuo amore suscitato anche da un piccolo oggetto che riempe il cuore di malinconia ed emozione,.Brava Marisa!!!

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