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domenica 2 luglio 2023

Bianca e la gelosia

 (di Marisa Vidulli)


Vieni a dormire con me: noi non faremo l’amore, 

sarà lui a farci.

(Julio Cortázar)






A Bianca piaceva far l'amore, innamoratissima del suo bel marito era riuscita ad ottenere dalla preside della scuola dove insegnava di avere il giorno libero il sabato e la mattinata di quel giorno era dedicata alle coccole di cui erano entrambi affamati. La casa libera, i figli a scuola tutto era propizio alle loro effusioni, ma un giorno successe l'imprevedibile; il partito dove militava il marito richiedeva la sua presenza come segretario proprio il sabato mattina.

Lui fu entusiasta di quell'incarico, molto meno Bianca che andò su tutte le furie ed, esasperata, una bella mattina di sabato se ne usci con una trovata a dir poco esagerata per non dire pericolosa.


Era uscita per una passeggiata e mentre camminava per strada e meditava vendetta entrò in un bar e telefonò alla sede del partito annunciando che di li a poco sarebbe esplosa una bomba, poi tutta soddisfatta se ne tornò a casa.

La sera stessa il marito le raccontò dell'episodio verificatosi aggiungendo che la Digos aveva individuato che la telefonata era partita dalla zona in cui abitavano loro, poco fuori città.

Bianca si sentì gelare, ma mantenne il suo sangue freddo e disse 1” ma dai! Non posso crederci!” e giurò poi a se stessa di non fare più una pazzia del genere.

Il fatto è che il loro rapporto era talmente intenso sia sul piano fisico- prodezze erotiche a non finire-, che su quello intellettuale

Una grande complicità li univa e il matrimonio andava a gonfie vele dopo ben 30 anni, in cui eran nati due figli.

Gli interessi comuni spaziavano dai viaggi intorno al mondo, alle avventurose gare in motoscafo, dove lui pilotava da esperto e lei cronometrava, senza temere il mare , perché sapeva che il marito lo rispettava, anzi in quelle occasioni lui era il suo eroe

Nelle gite in mare per diletto invece amava abbracciarlo da dietro mentre lui novello argonauta pilotava. Il  profumo del suo corpo misto a quello della salsedine delle onde la esaltava.

Soprattutto Bianca amava ascoltare su sua insistente richiesta il racconto delle sue precedenti donne, lui era reticente ma la moglie ne traeva un godimento profondo perché sapeva che aveva vinto lei era stata lei la prescelta e allora l'amore era ancora più appassionato” tu sei mio mio mio “gli sussurrava tra un amplesso e l'altro

Al contrario lui non amava sapere dei suoi precedenti, pochi a dire il vero ,amori, era infatti gelosissimo e ascoltando i racconti per lo piu' casti, che la moglie talvolta gli faceva si innervosiva,

Bianca aveva avuto pochi amori giovanili, ma evitava l'argomento per non indispettirlo

Il primo, quello che non si scorda mai, era stato Ugo, che il marito chiamava Ugo paciugo, tanto gli stava antipatico, poi Gaetano, Luigino che amava correre in macchina, infatti in una corsa aveva perso la vita, infine Bruno il romano che ce la aveva messa tutta per farle la festa ma non ci era riuscito e infine LUI il grande amore della sua vita.

Ma il tempo correva, gli anni passavano e loro si amavano come il primo giorno, Poi un bruttissimo giorno il destino giocò le sue carte e LUI si ammalò, lei lo curo' con dedizione assoluta, come si cura un figlio , ma la vita bastarda glielo portò via

Bianca rimase sola ,nella grande casa piena di ricordi, ma consapevole di essere stata una eletta x esser stata tanto amata e tanto avere amato.

Risentiva spesso le loro canzoni: dai canti di montagna in dialetto veneto. quelli dei vecchi alpini che avevan cantato insieme a squarciagola in macchina, spensierati e inconsapevoli del tempo che fuggiva, alle canzoni di Luigi Tenco, Vecchioni e tutti gli altri cantautori che tanto avevano amato, soprattutto i francesi, il loro preferito era Leo Ferret “Ni gris, ni verts*

Ni gris, ni verts
Comme à Ostende
Et comm'partout
Quand sur la ville
Tombe la pluie
Et qu'on s'demande
Si c'est utile
Et puis surtout
Si ça vaut l'coup
Si ça vaut l'coup
D'vivre sa vie !...*


oh si che valeva la pena di viverla la vita! Una vita come la sua!


Ma non dormì più nel loro letto matrimoniale, non avrebbe potuto farlo.



*

NE' GRIGIO NE' VERDE COME A OSTENDA E COME OVUNQUE,QUANDO SULLA CITTA PIOVE E CI SI CHIESE SE SIA OPPORTUNO E POI SOPRATTUTTO SE VALGA LA PENA DI VIVERE LA PROPRIA VITA


3 commenti:

  1. Come sempre.. eccezionale Marisa!

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  2. Bella storia, piena di passione e sentimento allo stesso tempo... Brava Marisa ;)

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  3. Cara Marisa, devi essere stata una persona che ha amato ed è stata riamata con la stessa intensità, e non capita spesso. È bello leggerti. Giovanna Rotondo

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