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martedì 6 giugno 2023

EMMA E LA VISITA CARDIOLOGICA

di Marisa Vidulli 



Erano mesi che Emma rimandava quella visita dal cardiologo, poi finalmente su insistenza dei figli e anche per paura sua si decise.

Aveva sentito alla tv che l'attore settantenne Jerry Calà aveva avuto un infarto, inizialmente scambiato per un banale mal di stomaco e si era salvato per miracolo che i medici lo avevano preso come si suol dire per i capelli, cioè all'ultimo minuto: ancora poco e ci avrebbe lasciato le penne.

Al primo mal di stomaco notturno Emma decise di prenotare.


La mattina del giorno fissato si vesti e pettinò con cura , mise anche un filo di trucco un'ombra di matita blu agli occhi azzurri e accompagnata dalla figlia arrivò puntuale alla struttura dove il cardiologo riceveva: “ vecchia si ma non trasandata “ e se il dottore fosse stato un bel giovanotto pimpante che figura avrebbe fatto?

Con mascherina, bastone -da trekking- appoggiata alla figlia fece il suo ingresso nello studiolo dove il dottore riceveva, si accorse subito con sollievo che non era nè giovane nè pimpante, ma tuttavia molto simpatico e anche un bell'uomo sui cinquantacinque anni.

Instaurò subito un dialogo con lui mentre le poneva varie domande prima della visita, durante la quale adducendo la scusa che essendo nervosa doveva parlare per evitare i colpi di tosse per l'appunto nervosa che avrebbero disturbato l'elettrocardiogramma.

Parli parli pure ma non si muova” rispose il poveretto non immaginando il fiume di parole nozioni e previsioni che lo avrebbero assordato mentre si affannava ad auscultarla, certo con tutti quegli elettrodi appiccicati e messa di sghembo e per di più' a seno nudo non era facile mantenere l'immobilità o la lingua a freno per di più le faceva male il fianco destro in quella posizione da contorsionista e fu proprio sul fianco incriminato che Emma ebbe la incredula sensazione che i suoi seni ancora rigogliosi avessero eccitato il simpatico dottore a cui non smise per un attimo di parlare dei suoi libri e gli disse anche del suo, del dottore, tema natale.

Ah era del segno dell'acquario? fantastico erano i migliori!

La cosa ringalluzzì' il dottore che pure affermò di non credere ai temi natali ma davanti all'evidenza e la precisione della disquisizione della paziente dovette arrendersi.

Sì in effetti aveva sposato tre volte due donne nate lo stesso identico giorno sotto il segno del leone, e pure l'infermiera era del leone, non faceva una piega la disquisizione di Emma che a quel punto, la visita era quasi finita, inizio' a parlare in latino sfoggiando tutta la sua cultura di scrittrice impegnata su piu' fronti.

Terminò con un trionfale Cicerone citando la frase “senectus ipsa morbus est”, che il poveretto oramai stordito da quel fiume di parole finse di capire, poi si affrettò a scrivere la diagnosi e a liberarsi di quella strana paziente.

A quel punto dopo averlo calorosamente salutato e ringraziato, scusandosi per il forse troppo prolungato eloquio, si alzò da sola e da sola si diresse all'uscita che varcò impettita con passo baldanzoso a dimostrazione che è il cervello che comanda il corpo, mentre il dottore e la figlia stupefatti la guardavano gridandole dietro “il bastone, ha dimenticato il bastone!”.



La figlia sorrise e disse ”e anche il mio braccio! dottore lei ha fatto una visita cardiologica che è stata meglio di una psicoterapia!”

Poi raggiunse la madre che terminato l'effetto dell'adrenalina si riappoggio' al suo braccio e al suo bastone mentre un sorriso le increspava le labbra.


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