(a cura di Mimma Zuffi)
pagg. 125 - € 15,60
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Il progetto di questo libro vede la luce nel
2021, quando Selene G. Rossi e Giovanni Mura, insegnanti di scuola primaria
appassionati di mitologia e arte, decidono di scrivere un testo che potesse
presentare ai bambini in modo storicamente fondato la civiltà vichinga.
Il narratore del libro è Olaf, un ragazzino
norvegese figlio di un capo vichingo sempre in viaggio per le sue scorrerie,
che prende per mano il lettore e lo accompagna a conoscere gli aspetti
peculiari e principali della società scandinava di quel periodo storico.
Narratore rigoroso ma un po’ naïf, Olaf spiega
in che modo i vichinghi vivevano, cosa mangiavano, che caratteristiche avessero
i loro dei più importanti, in che modo combattevano e come passavano
quello che con parole moderne definiremmo tempo libero. Non mancano nelle
descrizioni del narratore gli elementi ironici, per porre la meritata
attenzione su un elemento spesso trascurato
nell’immagine contemporanea dei vichinghi, descritti
abitualmente nelle saghe come persone di spirito, dalla battuta pronta e
amanti delle risate.
Se nel libro non si nasconde che
l’attività principale di quegli uomini che s’imbarcarono sulle navi a forma di
drago era la rapina, che insieme allo spirito di avventura fu la
molla che li spinse ad andare sempre più in là verso l’orizzonte, veniamo
altresì a sapere che quelli che all’epoca furono etichettati con
i peggiori attributi in realtà erano anche profondamente
dediti alla poesia e all’arte, e non disdegnavano prendersi cura
di sé, dedicandosi a una pulizia del corpo all’epoca davvero inusuale
e apprezzando gioielli e vestiti raffinati.
Si affiancano a Olaf nella
narrazione anche il nonno, che da giovane a sua volta solcava i mari, e
Jofrid, amica del narratore e pretesto per mettere in luce la condizione della
donna durante l’età vichinga, insolitamente emancipata rispetto agli usi del
resto dell’Europa.
Degne di nota sono le
illustrazioni del libro, che, lontane dallo stile manga oggi giorno imperante
nei libri per bambini, si rifanno all’autentica arte vichinga, come possiamo
osservarla nelle pietre runiche, nella statuaria e nei gioielli, e alla pittura
scandinava del diciannovesimo secolo. Se il revival della civiltà vichinga
degli ultimi anni ci ha fornito un’immagine fortemente influenzata dal mondo
dei supereroi americani e dai fumetti giapponesi, le illustrazioni di Olaf ci
riportano invece a un immaginario molto più vicino alla sensibilità scandinava.
Una menzione infine per un altro
elemento caratteristico del libro: i laboratori. Gli autori, infatti,
propongono diverse attività laboratoriali inerenti ai temi affrontati. In modo
semplice si spiega ai giovani lettori come preparare un porridge di mele, come
realizzare una piccola testa di drago, affine alle antiche polene che
decoravano le navi, come scrivere il proprio nome nell’antico alfabeto runico e
soprattutto fornisce alcune nozioni elementari per imparare a giocare a
scacchi, che pur con regole diverse era un gioco assai apprezzato quando i
vichinghi non erano impegnati nei loro viaggi.
Selene, nata a
Milano nel 1974, si è laureata in Lingue e Letterature Straniere,
specializzandosi in Storia del Cinema. Dopo aver lavorato per anni come
traduttrice, è attualmente insegnante presso la Scuola Primaria.
Giovanni, nato
a Milano nel 1976, si è laureato in Lettere Classiche. Dopo una breve
collaborazione con l’Università, inizia a lavorare nei Centri di Aggregazione
del comune di Milano dedicandosi soprattutto a bambini e adolescenti.
Attualmente insegnante di Scuola Primaria, Giovanni è appassionato delle
mitologie europee fin dall'adolescenza. Nel corso degli anni ha intrapreso
anche vari percorsi artistici, tra cui la realizzazione di quadri e la
collaborazione con marionettisti e burattinai nella creazione di scenografie.
Molto interessante il tema dei vichinghi adattato a una storia per l'infanzia. Lo leggerò sicuramente. Complimenti agli autori! Annalisa
RispondiEliminasperiamo sia l'inizio di una carriera piena di successi per i due autori. Serve saper far appassionare alla lettura fin dalla più giovane età. Roberta
RispondiEliminaGrazie! Speriamo che i giovani lettori possano divertirsi leggendo il libro e appassionarsi a una cultura che noi amiamo profondamente. Giovanni e Selene
EliminaBello! Un saluto
RispondiEliminaMarina
Finalmente un libro che oltre al piacere di leggere insegna qualcosa sulle civiltà del Nord. Sempre e solo i Romani....
RispondiEliminaFederico
Nonostante negli ultimi dieci anni i vichinghi siano diventati prepotentemente di moda, grazie a diverse serie televisive, non c'è tuttavia nulla di dedicato a loro e rivolto ai bambini delle elementari. Ci farebbe piacere avere colmato questa lacuna. Giovanni e Selene
EliminaI vichinghi sono sempre abbastanza sconosciuti ai bambini, sempre egizi, romani e greci, avete trovato quel qualcosa in più che mancava. Spero possiate far conoscere altre culture antiche tipo celti o galli o persiani. Complimentoni!! Juanito
RispondiEliminaInnanzitutto grazie per i complimenti! In effetti il progetto è stato pensato per fare conoscere anche altre culture altomedievali, su cui non esiste nulla nell'ambito della divulgazione per l'infanzia. Giovanni e Selene
EliminaFinalmente un libro per ragazzi che fa conoscere antiche civiltà divertendo al tempo stesso. Bravi i due autori, il testo cattura e i disegni ti "prendono". Antonio
RispondiEliminaGrazie per le belle parole! Abbiamo cercato di dare spazio a una forma espositiva in cui il rigore storico sia accompagnato da una certa dose di umorismo. Questo sia perché gli scandinavi che si misero fare i vichinghi amavano ridere ( le saghe ci dicono che addirittura Ragnar morì ridendo di re Elle) e sia perché condividiamo il pensiero di Guglielmo da Baskerville e riteniamo il riso un eccezionale strumento di conoscenza. Per quanto riguarda le illustrazioni abbiamo deciso di discostarci dallo stile dei manga giapponesi in voga in questo tipo di testi e ci siamo rifatti all'autentica arte scandinava del periodo vichingo o di poco successiva. Riteniamo che fare avvicinare i bambini ai vichinghi voglia anche dire infatti fare scoprire una forma di sensibilità artistica molto diversa dalla nostra. Giovanni e Selene
EliminaNon abito in Italia e il vostro blog mi tiene legato a un Paese che amo molto. Questo libro, a mio avviso, vale la pena di essere letto perché parla di una antica civiltà, e non i soliti romani, è scritto e illustrato da due giovani. Good luck
RispondiEliminaho visto solo ora il libro. Evviva che si pensa anche alle civiltà del Nord e non solo ai Romani, e gli Egizi. Grande civiltà. Speriamo che i giovani lo leggsno e mi piscerebbe invitare gli insegnanti a farlo adottare come libro di lettura perchè insegna nel divertire. Francesco
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