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lunedì 16 agosto 2021

“ESSERE” di Fabio Tombari illustrato dai dipinti di Orlando Sora in un evento a Rio Salso di Mondaino

Qualche giorno fa avevo annunciato questo interessante evento. 

Giovanna  Rotondo ci dona ora il resoconto.

(di Giovanna Rotondo)



Una serata indimenticabile con la Myo Young Orchestra di Mondaino che ha dato il via alla serata, ci ha poi allietato con un intermezzo musicale alla chitarra suonato da un giovanissimo interprete, di cui non ricordo il nome ma lo chiederò, in onore di Orlando Sora, chitarrista egli stesso, e che ha chiuso con altrettanta bellezza. Di questa serata, oltre al calore del pubblico e alla bravura dell’associazione PresenteFuturo che l’ha organizzata, mi è rimasta nel cuore l’orchestra e questi ragazzi proprio bravi. Hanno portato un tocco di magia con la loro musica e il messaggio che si possano creare cose belle a qualsiasi età. Il Maestro Michele Chiaretti ha ricordato i sacrifici e le ore di studio che ogni interpretazione porta con sé, mi ha commosso pensare a questi giovanissimi che studiano e si sacrificano per creare musica. L’ho trovato bello. Grazie.


 


                   L’ingresso della casa di Fabio e Angela Tombari a Rio Salso

Abbiamo visitato la casa all’interno, sarebbe una meraviglia recuperarla, farne un centro culturale, ci starebbe bene a Rio Salso, sta cedendo dopo anni in cui nessuno ci vive più. Non so se sia possibile fare qualcosa al riguardo, non sono mai riuscita a sapere molto della storia di questa casa, so solo che è affascinante.

 


                       Il cuore della casa: la grande cucina a piano terra

Il regno di Angela Busetto Tombari che scriveva con passione e attenzione le opere che Fabio le dettava, ma era anche in grado di preparare ottime marmellate e dolci e gestire con discrezione la vita delle persone intorno.

 


                              L’uscita principale, il prato davanti alla casa

L’allestimento per la serata, su tutto domina il grande ippocastano centenario: quante cose avrebbe da raccontare!


La Presidentessa dell’Associazione PresenteFuturo, Erica Guarandelli, emozionata, saluta i presenti e dà l’avvio all’inizio all’evento. A destra, in alto, lo schermo su cui, per tutta la serata, si sono proiettate i dipinti delle opere di Orlando Sora.


Lucia Generali, che ha gentilmente concesso l’uso della proprietà, legge uno scritto di Elena Puglisi, un ricordo di quando bambina aveva conosciuto Orlando Sora, amico d’infanzia del nonno e di tutta la vita, un giorno che era venuto in visita a Rio Salso.


Il Sindaco di Mondaino, Massimo Giorgi con un saluto a tutti

Il vice sindaco di Tavullia, Laura Macchini, dopo i saluti e un pensiero Ad Angela e Fabio Tombari, legge un bel un brano dal Libro di Tonino di Tombari

Ma vorrei ringraziare anche Marzia Cecchini e tutti gli altri componenti del gruppo PresenteFututro che hanno veramente fatto un gran lavoro, tra cui allestire il palco per l’orchestra e avere un generatore per l’elettricità e tutto il resto. Ne è valsa la pena, grazie!

 


 

La Mio Young Orchestra di Mondaino diretta dal Maestro Michele Chiaretti

E vorrei, se riuscirò a farlo, riportare un paio di brani dell’orchestra, altrimenti cercateli su FB, sul sito di Orlando Sora, o magari su you tube.

 

L’ultima parte del mio intervento: Fabio Tombari e la lirica “Essere”:

 Fabio Tombari è uno scrittore estremamente originale, con uno stile molto personale, difficile da inquadrare in uno schema letterario: descrittivo, fluido, spontaneo, talvolta polemico. I dialoghi dei suoi racconti possono essere spiritosi, teneri o sottilmente ironici, ma mai banali. Nel suo primo libro, “Frusaglia” lo scrittore racconta la vita di un paese immaginario, ma non troppo, con molta arguzia, un libro scritto a soli 25 anni e che ha dell’incredibile ancora oggi, dopo un secolo.

La natura è l’unica vera protagonista dell’arte tombariana, lui è un ecologo ante litteram: ama e rispetta la natura e tutte le sue creature e considera l’ambiente che lo circonda la sua casa. Questo ben dapprima che l’ecologia divenisse popolare.

 Molto suggestiva ed emozionante la lettura del Libro degli Animali, un libro particolare che racconta con grande tenerezza episodi della loro vita. Ed è così anche per “I mesi”, un piccolo gioiello narrativo, in cui lo scrittore descrive minuziosamente il cambiamento che avviene nella natura di mese in mese. Che sia Il Libro degli animali, o I mesi, o Frusaglia, o i Ghiottoni la natura è al centro della narrazione poetica di Tombari in tutte le sue espressioni, ed è sempre lei la protagonista dei suoi scritti.

Fabio Tombari pubblica il poemetto Essere nel 1953, unico componimento lirico di tutta la sua vasta produzione letteraria, ma anche un significativo momento d’incontro tra la poesia e la filosofia dell’Essere: un Essere che non è una forma statica immobile o immutabile, ma che cresce, si sviluppa evolve e si rispecchia nel creato, come recita l’incipit della lirica:

 Essere/ fino a morirne/ ed essere in tutte le cose.

 Un Essere sempre in divenire che si perde e si ritrova nella bellezza che lo circonda, e, sin dal primo verso, si dona: Essere aria e respirare, acqua e dissetare.

 In questo suo capolavoro poetico Tombari conduce l’Essere, quell’Essere che è in ognuno di noi, in un viaggio attraverso i quattro elementi: acqua, aria, fuoco, terra, (l’ordine in cui li cita) per dire che tutta la vita che ci scorre velocemente davanti, ha radici ben più profonde di ciò che vediamo in apparenza, e che è l’Essere, cioè il nostro Corpo Spirituale, a mantenere in vita quello fisico. (La vita come ricerca dell’Essere).

“Aver l’aurora dentro

 e risvegliarla in chi dorme

 perché chi è morto si desti

 dai secoli spenti”.  

 ’Essere diventa acqua, elemento di dono, sorgente di vita:

 l’Essere è pioggia

 che scende fresca e leggiera,

senza legami:

donarsi per donare.

 E s’identifica, libero, nella luce e nell’aria che fluisce e s’irradia:

 Perdersi in chiarità, in leggerezza

 nella luce, nell’aria,

 dileguare, diffondersi

 e rifletter l’incanto.

 E continua il suo pellegrinaggio tra gli elementi facendosi Fuoco, un fuoco vigoroso che accetta con coraggio le sfide della vita:

 Essere il sole, il solo:

 ad esser cosciente,

 …..un centro, un fuoco:

 e ardere in un rogo celeste.

Infine diventa Terra, si rivela nell’aspetto mortale, nella passione, nella fatica quotidiana, nell’amore per l’altro:

 dar tutto e non posseder nulla.

Servire.

 Per chiudere con una verso bellissimo sulla presenza di quell’Essere invisibile che è dappertutto… per chi volesse accoglierlo.

Sta su tutte le soglie

e non entra

e già entrato.

 Vorrei chiudere dicendo che vedere due artisti, liberi e solitari, come erano Orlando Sora e Fabio Tombari, insieme, era un evento particolare: dotato di grande fluidità linguistica Tombari, mentre Sora faceva fatica a spiccicare due parole e arrossiva finanche, tuttavia c’era una sottile vena  spirituale ma anche spiritosa che li univa e non li abbandonava mai. Scrivere di loro è stata un’avventura appassionante: due artisti più o meno della stessa età, nati intorno al Novecento, nella stessa città, che hanno condiviso infanzia e adolescenza, sono diventati artisti notevoli rimanendo legati da un sentimento profondo per tutta la vita, non è una storia comune. Tombari e Sora pur avendo amicizia e affetto reciproco, non avevano mai rivelato l’un l’altro, il loro amore per l’arte per una sorta di ritrosia o riserbo. Si erano scoperti quando erano diventati entrambi famosi, nel 1927, come racconta Fabio Tombari nel suo racconto: “Orlando Sora”, dove si firma, “L’amico suo Fabio Tombari”.

 Leggendo “Essere”, una lirica di grande spiritualità, come la pittura di Sora, accostavo ai suoi versi i tanti dipinti di Sora che affollavano la mia mente… un viaggio indimenticabile come la serata di Rio Salso.

 Infine, un ringraziamento a Gabriele Burrini, grande ammiratore di Fabio Tombari che, con i suoi scritti, mi ha ispirato e aiutato nella comprensione di “Essere”.

Giovanna Rotondo


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