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lunedì 22 febbraio 2021

Chick Corea: il jazzista gentile

 di Marina Fichera



«Voglio ringraziare tutti coloro che durante il mio viaggio

mi hanno aiutato a tener vivo il fuoco della musica.

Mi auguro che coloro che hanno inclinazione a suonare,

comporre e fare performance lo facciano.

Se non per voi stessi fatelo per noi.

Il mondo non ha solo bisogno di più artisti,

è anche molto divertente»

Chick Corea, messaggio di commiato ai fan - febbraio 2021

 

 Chick Corea, uno dei più grandi pianisti della storia della musica jazz, è scomparso da pochi giorni. Desidero quindi ripercorrerne brevemente la vita artistica e ricordarlo, non solo per le sue meravigliose melodie e gli entusiasmanti concerti, ma anche per i suoi modi gentili e i suoi sorrisi.


Vincitore di ben 23 Grammy® Award, nella sua lunga carriera Chick Corea ha dimostrato di essere un musicista poliedrico e versatile, in grado di spaziare con sapienza tra vari generi, dal jazz alla fusion, passando per il latin e il bebop.

https://vimeo.com/10933550

Chick Corea: Documentary of Legendary Jazz Great, Pianist and Composer (fonte: Chickcorea.com)

Armando Anthony Corea nasce a Chelsea, cittadina nel colto Massachusetts, il 12 giugno del 1942. È il nonno paterno, di origini italiane, a soprannominarlo fin da bambino Chick, nome con il quale diverrà in seguito famoso.

Inizia a studiare il pianoforte a quattro anni per esordire,a vent’anni,nella latin band del percussionista Mongo Santamaria. Dopo qualche anno di esperienza con alcuni grandi jazzisti, tra cui il trombettista Blue Mitchell e il sassofonista Stan Getz, nel 1966 pubblica per Atlantic Records il suo primo album da leader,Tones for Joan's bones. Il discocontiene solo quattro brani, di cui tre scritti dal giovane pianista, per una quarantina di minuti dijazz  sincopato, forse non semplice all’ascolto, ma molto piacevole per chi apprezza l’hard bop.

La copertina dell’album di esordio di C. Corea

Nel 1968 pubblica Now he sings, now he sobs, considerato ancora oggi uno dei migliori album di piano trio mai pubblicati. Accompagnato dal bassista Miroslav Vitous e dal batterista Roy Haynes, il disco è un magnifico viaggio nei mondi inesplorati dell’improvvisazione, attraverso il quale Chick delinea il suo personale linguaggio musicale, che emerge con potenza in Matrix.

https://youtu.be/cJuBYSg0wnA

MATRIX di C. Corea

Nello stesso anno Miles Davis, in quel momento all’apice della fama, lo chiama a suonare nella sua band;Corea al piano e alle tastiere elettroniche – di cui diverrà uno dei maggiori virtuosi di tutti i tempi – in alcuni degli album capolavoro del trombettista: In a silent way e Bitches brew. Questa collaborazione è la consacrazione definitiva di Chick nell’elite del jazz mondiale.

C. Corea in concerto nei primi anni settanta (fonte: chickcorea.com)

Dal 1970 in poi forma vari gruppi, spaziando dal jazz d’avanguardia alla fusion, passando per il latin jazz, e ottenendo un grande successo con il gruppo dei Return to Forever. L’omonimo primo album del gruppo, pubblicato a inizio del ‘72, include una sua composizione che diviene subito molto popolare: La Fiesta.

A fine dello stesso anno pubblica, sempre con i Return to Forever,Light as a feather, che contiene 500 Miles High e Spain, il suo pezzo più conosciuto. Quest’ultimo branoriprende il tema del Concerto di Aranjuez di A. Segovia e lo trasforma, mescolando sonorità elettriche e latin jazz in una brillante ballad fusion che è ormai uno standard.

https://youtu.be/sEhQTjgoTdU

Spain di C. Corea

Dopo lo scioglimento del gruppo, alla fine degli anni ‘70, il pianista si dedica a vari nuovi progetti, muovendosi con disinvoltura e talento tra innumerevoli generi musicali, e raccogliendo molti premi e notevole successo di pubblico. Collabora con artisti di grande carisma e fama, tra cui Herbie Hancock, Gary Burton e Michael Brecker, continuando a pubblicare album, talvolta definiti commerciali, ma che hanno sempre mantenuto un’altissima qualità tecnica e musicale.

Gli anni tra la metà degli ’80 e la fine del millennio lo vedono ancora una volta protagonista di nuovi progetti sonori. Fonda la Chick Corea Elektric Band - di cui fanno parte Dave Weckl, alla batteria  Eric Marienthal al sax, John Patitucci al basso e Frank Gambale alla chitarra -  per dedicarsi totalmente a un jazz elettrico e  moderno.

A partire dal 2000 inizia a esplorare territori musicali sempre più vasti, spingendosi fino alla composizione di musica classica. Nel 2001 incide con la London Philharmonic Orchestra un album, il cui obiettivo è creare un ponte tra jazz e musica classica, con cui propone un nuovo entusiamante arrangiamento - per sestetto e orchestra -del suo celeberrimoSpaine l’inedito Piano Concerto No. 1.

La copertina dell’album con la L.P.O

Al contempo continua a portare avanti preziose collaborazioni con grandi musicisti quali Gary Burton, Eddie Gomez, Jack DeJohnette e John McLaughlin.Inarrestabile performer dal vivo, nel 2008, a trent’anni dallo scioglimento, riunisce i Return to Forever per una tourneè mondiale.

Dal 2013 fino a pochi mesi fa continua a sperimentare, incidere dischi e calcare i palchi di tutto il mondo con varie formazioni. Vince l’ultimo Grammy® Award nel 2020, con l’album Antidote, nella categoria Best Latin Jazz Album.

Chick Corea si è esibito molto spesso sui palchi italiani, collaborando, tra gli altri, con Pino Daniele, con cui incide Sicily, econ Stefano Bollani, che incontra per la prima volta sul palco del Ravello Festival nel 2009. Dal florido incontro tra i due pianisti, di generazioni diverse ma di simile talento, nasce una tourneè e un successivo album, pubblicato nel 2011, Orvieto – dal nome della cittadina sede dell’edizione invernale di Umbria Jazz.

https://youtu.be/GY-MXiZokoc

Chick Corea con Stefano Bollani al Ravello Festival nel 2009

Ho avuto il piacere e l’onore di assistere a due concerti di Chick Corea, entrambi nell’ambito del festival Umbria Jazz a Perugia, nelle edizioni del 2006 e del 2010.Oltre alla sua musica, ricca di suoni e contaminazioni di ogni genere, ciò che mi colpì fu la sua umiltà ed empatia, soprattutto paragonandolo a un altro grandepianista, Keith Jarrett, che avevo visto esibirsinervosamente su quello stesso palco e che se ne andòcon una scenata, senza concludere il concerto. L’ultima esibizione di Chick Corea sul palco perugino è datata 2019, nell’ultima edizione pre pandemia del festival.

Persona schiva e riservata, la sua vita privata è sempre rimasta tale. Sposato con la musicista Gayle Moran dal 1972, non ha mai ceduto alle facili tentazioni della vita dissoluta del jazzista, forse anche perchè seguace di L. Ron Hubbard – il fondatore di Scientology - fin dal 1968.

Nel commovente e sereno messaggio che ha lasciato ai fan, pochi giorni prima della sua scomparsa, avvenuta il 9 febbraio 2021, Chick Corea lascia il ringraziamento e l’esortazione a tutti i musicisti - forse dettata anche dal difficilissimo periodo che la musica e i concerti stanno vivendo– che ho riportato a inizio articolo, per poi concludere:

“La mia missione è sempre stata quella di portare la gioia del creare ovunque ho potuto, e averlo fatto con tutti gli artisti che ammiro così tanto è stata la ricchezza della mia vita.”

 

 

 

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