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sabato 27 febbraio 2021

HANA

 di Marisa Vidulli


 

E finalmente il giorno agognato arrivò, iniziavano i saldi!

Hana aveva risparmiato come una formichina per quell'occasione, nulla aveva comprato durante l'inverno, voleva tornare ad acquistare, come anni addietro, in quello che per lei era il luogo dell'anima e la faceva sentir bene, quasi una regina.


Vi si recò con l'amica del cuore e fu accolta da grandi sorrisi, tutti la riconobbero, sebbene fossero ben due anni che non vi metteva piede. La crisi e altro l'avevano distolta dal fare acquisti, ma oggi, in mezzo a tutta quella eleganza esposta, si sentiva come sempre quando si trovava in quel luogo per lei magico: una regina o una bambina nel paese delle favole. Se non fosse stato disdicevole, avrebbe addirittura battuto volentieri le mani e baciato le commesse, perché le conosceva tutte, una ad una e loro la servivano ossequiose ben ricordandosi di lei.

Hana sapeva di non possedere buon gusto nel vestire e, quindi, presa dall'entusiasmo, avrebbe potuto comprare una cavolata a peso d'oro... erano sì i saldi, ma nel negozio più lussuoso e scintillante della città. L'amica carissima che l'aveva accompagnata aveva gusti raffinati, era una ex indossatrice, alta, bionda, elegante nella postura e nei modi, ma soprattutto era  competente, paziente e molto disponibile con quell'amica scombinata e dall'aspetto sgarruppato, anche se piacevole, vestita sempre in tuta e qualche volta in jeans,  perché la comodità restava la sua priorità e i jeans, specie se attillati, stringevano. Le tute no. Ne possedeva diverse tutte  comodissime che alternava con disinvoltura.

Mentre le due amiche erano intente a scegliere la giacca tipo blazer aiutate da una gentilissima giovane commessa, accadde un episodio sgradevole, che turbò l'armonia della giornata. Il proprietario, dirigente e titolare del negozio, si avvicinò alle tre donne e, rivolgendosi ad Hana, chiese come stessero andando gli acquisti e se la commessa fosse utile a sufficienza perché, se fosse stata troppo lenta o pigra, avrebbe pensato lui a svegliarla. Qui accadde l'incredibile perché l'uomo, con un movimento di anche, mimò l'atto sessuale lasciando le due amiche allibite e la commessa a dir poco imbarazzata, rossa in volto e con un sorrisetto forzato sulle labbra. Il lavoro era prezioso e di grande importanza, forse grande come l'umiliazione subita e ingoiata, per di più davanti alle clienti! Per fortuna la scelta del blazer bianco era già stata effettuata. Hana fece una carezza alla ragazza e avvilita per lei e disgustata dal comportamento osceno dell'uomo, pensò a come fargliela pagare. Quindi con un'impennata di ingegno, gli si rivolse dicendogli con aria melliflua:

“Senta, dato che questo color sabbia non mi convince, possiamo uscire un attimo e vederlo alla luce del giorno che, come lei ben sa, la luce artificiale può dare un'impressione sbagliata.”

Quindi uscirono dalla lussuosa porta girevole e una volta fuori, esplose la sua rabbia per l'umiliazione subita dalla commessa e, poco rispettosamente, anche per loro due clienti. Con tono deciso e guardandolo dritto in faccia, gli disse:

“Ma lei si rende conto della sua maleducazione e volgarità, in quanto il suo gesto e comportamento disgustoso, sia per la commessa che per noi clienti, è stato inqualificabile. Mi ha riportato alla mente il film Thelma e Louise, ah... lei non lo ha visto? Ebbene, guardi su internet e si riconoscerà nel personaggio del camionista al cui camion le due donne danno fuoco! No, stia tranquillo non darò fuoco al suo negozio, ma non ci metterò mai più piede e dirò ad altri di fare altrettanto.”

Nel frattempo l'amica di Hana, che aveva intuito cosa stesse accadendo, uscì dal negozio. Aveva pagato la giacca anticipando i soldi all'amica la quale, furibonda, mise nel sacchetto la giacca e lo scontrino che l'amica le porse. Ambedue tornarono a casa sconcertate ma contente per aver detto a quell'imbecille di un omuncolo quel che si meritava..

 

 

 

 

 

1 commento:

  1. Breve, efficace. Con poche frasi si può dire tanto e far pensare le menti ottuse. Juanito.

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