!-- Menù Orizzontale con Sottosezioni Inizio -->

News

mi piace

domenica 13 settembre 2020

LE CIOCIARE DI CAPIZZI, di Marinella Fiume

(a cura di Mimma Zuffi)

Iacobelli editore - pagg. 128 - € 16,00

Marinella Fiume fa parlare le donne siciliane che raccontano “le ma­rocchinate” subite durante la Seconda guerra mondiale per opera dei Goumiers (marocchini dell’esercito francese) nel corso della loro avan­zata in occasione dell’operazione Husky.

 Lo stupro a danno delle popolazioni civili durante i conflitti armati è strumento di guerra, anche se spesso nascosto e ignorato come crimine di guerra. Le donne sono considerate parte del bottino di guerra, lo stupro viene minimizzato come naturale conseguenza del fatto che gli uomini sul fronte sono lontani dalle loro famiglie, che i soldati meritano un compenso alle loro fatiche, un sollievo allo stress. È un modo “naturale” di dimostrare il loro coraggio e la loro virilità. Il fenomeno diffuso dei bordelli di guerra al seguito degli eserciti ne è una dimostrazione.

 

Insomma il fenomeno è ancora una volta frutto dello stereotipo pa­triarcale secondo cui la violenza appartiene al maschio e subirla è destino delle donne, sempre inevitabili vittime.

 A raccontare tutto questo non sono le carte degli archivi, nè gli scrit­tori o i registi, ma le nipoti e i nipoti di quelle donne, quelle che, in Sicilia, non hanno mai raccontato né denunciato e si sono portate nella tomba il peso del macigno che ha gravato per tutta la vita sul loro cuore.

Marinella Fiume, nata a Noto (Sr), laureata in Lettere classiche, è dottore di ricerca in Lingua e letteratura italiana. È stata sindaca del Comune di Fiumefreddo di Sicilia (Ct) e socia fondatrice e presidente dell’Associazione fiumefreddese antiracket e antiusura “Carlo Alberto Dalla Chiesa”. Già responsabile della Commissione Arte e cultura della Fidapa e presidente del Soroptimist “Val di Noto”. Ha pubblicato saggi, biografie, racconti, romanzi, sceneggiature, canzoni; nella rivista Notabilis cura la rubrica fissa “Donne che ballano coi lupi”. Ha ricevuto diversi premi per il suo impegno sociale e la sua produzione letteraria, tra gli altri, il Premio “Franca Pieroni Bortolotti” della Società delle Storiche e del Comune di Firenze (2000). Tra le sue opere: Feudo del mare La stagione delle donne (2010); Di madre in figlia – Vita di una guaritrice di campagna (2014); La bolgia delle eretiche (2017); Ammagatrìci (2019).

Nessun commento:

Posta un commento