(a cura di Mimma Zuffi)
Longanesi - pagg. 204 - € 16,00
“Fermai l’auto proprio dove l’avrebbe lasciata mio padre, misi il
guinzaglio alla mia pitbull e insieme ci avviammo.
La casa del cedro era
ancora là, a fare da quinta alla piazza. Molto antica sembrava già alla me
bambina, abituata a vivere in un grande appartamento modernissimo; adesso era
decaduta, quasi marcescente. Una decrepita testimone del tempo passato, come
una vecchia ormai svanita che conservi però coscienza della perduta bellezza
e degli affetti più cari. Stretta e alta come un tempo, ancora esibiva nel
piccolo cortile anteriore il suo grande albero, un solitario e imponente
esemplare di cedro del Libano, piantato per volontà dello zio. (…) In piedi
di fronte al cancello, realizzai solo in quel momento di non possederne le
chiavi. La casa voleva forse lasciarmi fuori? Strinsi con entrambe le mani le
volute metalliche della cancellata, così forte che i battenti si aprirono
cigolando. Senza pensare che non stavo solo varcando la soglia di un edificio
fatiscente, ma di una stanza che il mio cuore aveva tenuto chiusa a chiave
per molti, molti anni, entrai. ”
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Dopo Animali come noi e
Storia di un cane che non voleva amare, Monica Pais torna alle origini
del suo amore per gli animali con una grande storia ecologista, di formazione
e di amore.
Una storia famigliare, una
piccola Monica alle prese per la prima volta con la natura, gli animali – la
sua passione – e con la malattia della sorella. Un romanzo autobiografico che
ripercorre dolori, gioie e speranze della veterinaria più amata del web.
Giugno 1971. Monica, ultima
di tre figli, ha sette anni e nessuna voglia di trascorrere l’estate dalle
zie, a Orosei. Non capisce perché la mamma e il papà abbiano deciso di
abbandonarla lì. Ma le ci vuole poco per scoprire di trovarsi in un posto
bellissimo e incantato, con quel grande cedro che occupa tutto il cortile
della casa delle zie, e milioni di cose da fare. C’è il pollaio al quale
badare, il vecchio asino su cui andare al trotto, nidiate di micini e
infiniti pomeriggi storditi dal sole, in cui osservare le lucertole o salvare
i topini dalle trappole di zia Gesuina. E poi c’è il mare, selvaggio e
trasparente, dove tuffarsi e giocare con la banda dei bambini del paese. Quel
che Monica non sa è che il suo abbandono estivo corrisponde al calvario di
Isa, la sorella maggiore dal cuore grande ma malato, che da giugno a
settembre sbarca “sul continente” con la mamma per sottoporsi a cure
sperimentali. Fino a che, l’ultima estate, anche Isa farà la sua pallida
comparsa nella casa al mare e trascorrerà pochi giorni di pura felicità, un
attimo prima che tutto finisca.
MONICA PAIS, chirurgo veterinario, nel 2003 ha fondato con il
marito Paolo la Clinica Duemari di Oristano, dove esercita la sua professione
di pasionaria prendendosi cura degli animali di famiglia e dei “rottami”:
selvatici e randagi, gli “ultimi” del mondo animale. Nel 2016, dopo aver incontrato
e salvato la vita del suo cane Palla, Monica ha creato la onlus Effetto
Palla. Oggi l’organizzazione è diventata una fitta rete di volontari che
opera in Italia e all’estero occupandosi di animali in difficoltà, cercando
adozioni, affidi e organizzando staffette. Per Longanesi sono già usciti due
libri di Monica (e Palla): Animali come noi (marzo 2019) e Storia
del cane che non voleva più amare (novembre 2019).
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