di Annalisa Petrella
“Downton Abbey” ha compiuto il grande salto approdando al cinema, il
24 ottobre 2019, dopo sei stagioni di indiscusso successo come serie televisiva
britannica più vista al mondo e un numero considerevole di Emmy e Golden Globes
conquistati tra il 2010 e il 2015.
Il film “Dowton Abbey” è la continuazione ideale dei 52 episodi
della serie nata dalla penna
dello scrittore Julian Fellowes che aveva
tratto ispirazione dal suo apprezzatissimo romanzo “Snob”, ambientato nel corso delle prime decadi del
Novecento nelle residenze altolocate di Londra e nelle “mansion” di una
campagna brumosa e ricca di storia. Ricordiamo che Fellowes è un vero esperto
del genere, già nel 2002 aveva scritto, con le medesime ambientazioni e
tematiche, la sceneggiatura del film “Gosford
Park “ che gli era valsa un premio Oscar.
In quel bellissimo film, con la regia di Robert
Altman, Maggie Smith, che in “Downton Abbey” ha il ruolo centrale di Lady
Violet, aveva ottenuto la nomination all’Oscar come migliore attrice non
protagonista.
A proposito di Downton Abbey lo scrittore ha
dichiarato: "Mi piaceva l'idea di raccontare di come nel periodo
edoardiano, raramente scelto come sfondo di racconti televisivi, all'interno di
una tenuta di campagna si intrecciassero le vite delle famiglie aristocratiche e
quelle della servitù. Si tratta spesso di universi curiosi in cui si mischiano
i ruoli e il potere non è mai del tutto nelle mani di chi sembra. L'ultima
stagione della serie era terminata nel 2015, ricordo che allora ci siamo
salutati con una grande festa, ma ci era sembrato che il pubblico non fosse del
tutto pronto a separarsi dalla famiglia Crawley, dai suoi inservienti e dalla
tenuta di Downton, che era il personaggio principale del racconto. Si era
subito pensato alla realizzazione di un film e quando il produttore Gareth Neame ha voluto realizzare il progetto io
stesso non ho resistito alla tentazione di tornare a scrivere una nuova storia
per il film.
Sono state le esigenze di Downton che hanno guidato la trama ed è stato
l'amore per la tenuta a far sì che la famiglia rimanesse compatta. Questa è
anche la ragione per cui ho preteso che tutti i personaggi ritornassero in
scena. Mi viene spesso chiesto quale dei personaggi sia il mio preferito. Non
ho una risposta: non riesco a scegliere perché sono tutti figli miei".
Il cast
Maggie Smith energica, ironica,
grandiosa, emerge su tutti, nei panni della Contessa Madre Lady Violet, e
rappresenta l’ultimo baluardo di un’aristocrazia al tramonto che sa mantenere
uno sguardo lucido e lungimirante nella sua visione del presente. Ancora una
volta le sue uscite lapidarie e le sue massime rivelano l’intensità di un
personaggio acuto e irriverente, un esempio lampante la sua battuta “Il sarcasmo è la forma di arguzia più vile”.
Michelle Dockery interpreta
la parte di Lady Mary Talbot, primogenita della casata Crawley. Ha la tempra
della nonna e la determinazione di voler dare comunque un futuro a Downton in
un’epoca di grandi trasformazioni economiche e sociali. Molto significativa la
scena che mostra le due donne, nonna e nipote, in un dialogo intenso e accorato
che preannuncia la chiusura della storia.
Spostandoci ai “piani
bassi” Downton mette in risalto i personaggi più emblematici della servitù: da
Jim Carson, maggiordomo in pensione richiamato in servizio da Lady Mary per
l’arrivo dei regnanti, interpretato da un notevole Jim Carter, a Thomas Barrow (Robert James-Collier) maggiordomo
titolare, la cui omosessualità viene contestualizzata nella mentalità punitiva
degli anni Venti, epoca in cui veniva considerata un reato. Per
proseguire con Tom Branson (Allen
Leech), l’irlandese dall’animo anarchico-ribelle in una dimensione
che qui lo valorizza come giusto mezzo tra i due mondi alto e basso.
Ad unirsi al cast,
due nomi meritano di essere sottolineati: Imelda Staunton
nei panni di Lady Bagshaw, dama di compagnia
della regina, - curiosità: la Staunton nella vita è moglie di Jim Carter, il
maggiordomo Mr. Carson - e Tuppence Middleton, protagonista
della serie americana Sense8, qui nella parte di Lucy Smith, cameriera personale
proprio di Lady Bagshaw.
Tutti gli attori, e sono tanti, risultano
perfettamente calati nelle diverse parti di un racconto che non riserva grandi
sorprese, ma che risulta sempre convincente. Ciò che resta alla fine di Downton,
a parte l’armonia delle immagini grandiose girate in esterno e all’interno
della grande casa, è la magia di una narrazione tipicamente britannica che conserva
in sé qualcosa di fiabesco, dove le emozioni, il dolore, gli amori, il senso
del dovere e di una dignità imprescindibile tracciano percorsi di grande
umanità e fanno sognare il pubblico di tutte le stagioni.
Grazie da una fan di Downton!
RispondiEliminaGrazie a lei.
EliminaSempre un piacere leggerti
RispondiEliminaTi ringrazio.
EliminaDownton per me è anche una terapia di rilassamento, unica!!!
RispondiEliminaCondivido, grazie.
EliminaLa serie era molto bella ora vado a vedere il film volentieri
RispondiEliminaBuona visione!
EliminaBrava!
RispondiEliminaLa serie televisiva non l'avevo vista ma il film mi è piaciuto. Belle atmosfere con esterni e interni bellissimi, bei costumi....rilassante nella sua perfezione. Bello anche l'armonioso alternarsi dei due mondi, quello aristocratico e quello della servitù. Bella recensione.
RispondiEliminaLucrezia
Grazie Lucrezia.
EliminaScrittura elegante e raffinata come il film
RispondiEliminaLa ringrazio.
EliminaNella lettura della recensione si "respira" l'atmosfera della serie, fra amori e tensioni, sommovimenti emotivi, odio e rivalità, in una cornice storica di tutto rispetto!
RispondiEliminaGrazie!
EliminaEro indecisa se vedere questo film oppure no. Questa recensione ricca e approfondita mi ha tolto il dubbio. Nei prossimi giorni andrò al cinema per Downton. Birgit
RispondiEliminaCara Birgit, ti ringrazio.
Eliminala tua recensione mi ha convinto: andrò a vederlo. Bravissima con la tua scrittura lieve e approfondita.
RispondiEliminaM.
Tante grazie.
EliminaNelle recensioni sei insuperabile. Anche questa illustra e sottolinea le caratteristiche del film con la stessa eleganza della serie televisiva e del film stesso. Grazie da una fedele spettatrice di Downton.
RispondiEliminaGentile spettatrice di Downton, ti ringrazio!
EliminaGaleotta fu la recensione, cara Annalisa! Invitante molto e capace di convincere i riottosi a godersi due ore di rilassamento. Non avevo visto la serie televisiva ma credo che andrò a vedere questo film così piacevole.
RispondiEliminaRenza carissima, buona visione!
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