(di Giovanna di Montejaisi)
LA
FINE DI UN AMORE
Non ci sono ricette miracolose
da consigliare alle persone desolate per la fine di una relazione, per lutto,
tradimento o abbandono. Ci vuole tempo per elaborare il distacco o la
delusione, ma non bisognerebbe ammalarsi di desiderio e avvolgersi nella solitudine
(e nemmeno il contrario, tipo il chiodo scaccia chiodo adottato dai
giovanissimi emancipati dalla pillola).
Bisognerebbe riuscire a
cambiare la tonalità dell'amore e portarsi verso un sentimento che non cerchi
inevitabilmente un ritorno: è una forma d'amore anche quello per il prossimo
e/o per la natura, è amore per sé andare avanti, o compiere bene il proprio
lavoro, è amore la gratitudine per la vita. Una giovane vedova, dopo aver
assistito per 5 anni il marito malato di SLA, riusciva spontaneamente a
sentire, insieme alla pena, la gratitudine per aver condiviso con lui anche
anni felici. Allora cantava, ma doveva stare attenta a non farsi sentire.
“Poverina – avrebbero potuto pensare - ha perso la testa per il dolore”.
Dare per il MetT è
come per i polmoni respirare, entrambi non possono farne a meno. Poichè il
sistema MetT è tarato sulla legge dello scambio, dare/amare inserisce chi ne è capace in un
circuito dare/avere che in ambito cristiano è stato denominato Provvidenza.
Solo che il ricevere non sempre (per non dire quasi mai) proviene dalla persona
beneficata! Arriva da quella forza aggregante, inesauribile e positiva che si
muove nel mondo della fase, mondo non materiale, non denso, in cui l'anima è
immersa. L'anima seleziona l'energia da inviare al MetT
(e può trattarsi di sollievo, maggior
autonomia, nuovi incontri, opportunità ecc) ed il MetT
la distribuisce attraverso il quarto
chakra posteriore, quando e se aperto. Sembra
swahili? Lo riconosco. Il quarto
chakra posteriore è situato dietro, fra le
scapole in corrispondenza del cuore, e funziona regolarmente quando l'individuo
sia disposto ad accettare l'aiuto degli altri. Invece chi è restato deluso dai
no intascati nel momento del bisogno tende a chiuderlo e chi s'è visto s'è
visto.
L'Amore
incondizionato è amore libero da aspettative
e non dipende dalla risposta dell'altro,
poiché possiede in se stesso
motivazione e gioia piena per la propria azione.
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INTIMITA'
COL MONDO NATURALE
Quanti intendono l’evoluzione come attitudine alla
collaborazione
invece che come ‘capacità di dominare
l’ambiente ed il prossimo’ tendono a riunirsi, con o senza i social network.
Un tecnico
informatico, in contatto con gruppi di questo tipo, italiani e stranieri,
sosteneva che la gioia di un’intimità rispettosa col creato si rifletteva in
una condizione di benessere dell’intera comunità; questa condizione sembrava
comprendere l’autoguarigione, una festosa creatività ed un’interagire
rasserenante (e talvolta sorprendente) con la natura stessa, come aveva potuto
constatare di persona più volte.
Un giorno, ad esempio,
era salito sul tetto della baita per orientare la parabola del satellitare:
nell’urtarla inavvertitamente col martello, aveva provocato un’improvvisa
sonorità, che si era diffusa nell’aria silenziosa, snidando da sotto le tegole
un nugolo di vespe; queste si erano disposte su due colonne compatte ai suoi
lati, vigili ma non ancora aggressive, come a studiarlo. Senza provare timore
anzi, ammirato per la loro sincronia, si era messo a ‘spiegare’ che aveva
finito di far rumore e che non aveva intenzione di disturbarle ancora. Veloci
come erano arrivate erano volate via, lasciandolo indenne.
Chiunque sia stato
punto da una vespa sa che, in genere, non funziona così, anche perché le vespe
nel pungerti non muoiono come le api, che perdono, col pungiglione, la vita…
Cosa permettono certi
fenomeni? Un insieme di fenomeni manifestati da quella parte immateriale (della
materia) che si esprime nel mondo della fase, così definito dai nuovi fisici.
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