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mercoledì 28 novembre 2018

La stagione delle prugne,di Patrice Nganang

(a cura di Mimma Zuffi)
66thand2nd - pagg. 352 - € 18,00




Camerun, agosto 1940. La Francia è appena stata invasa dall’esercito tedesco. Il generale de Gaulle, condannato a morte dal regime di Vichy, è scappato e cerca di organizzare la resistenza. Gli echi di questa disfatta arrivano fino in Camerun, dove Ruben Um Nyobè, futuro capo del movimento indipendentista, e il poeta Louis-Marie Pouka, tornano nel villaggio di Edéa per una breve vacanza. Entrambi lavorano nell’amministrazione francese a Yaoundé, dove già serpeggia il caos, ma nella terra dei bassa la vita continua a scorrere tranquilla. 



Ci sono gli amici di sempre: Hegba, il pugile-tagliaboschi; Fritz, il capofamiglia; e poi c’è Mininga, affascinante ostessa ewondo; e lo stregone M’bangue, padre di Pouka. Tutto cambia quando arriva il generale Leclerc, luogotenente di de Gaulle, e il cenacolo per aspiranti poeti che Pouka aveva organizzato nel bar di Mininga si trasforma in un vivaio per il reclutamento dei «tiratori scelti», i primi a entrare tra le file dell’esercito della Francia libera. Uomini che finiranno massacrati mentre le loro donne, al villaggio, tenteranno con coraggio di far fronte all’orrore di una guerra che ha cambiato il mondo per sempre.


Nato a Yaoundé nel 1970, Patrice Nganang è romanziere, poeta e saggista. Cresciuto tra Camerun e Germania, oggi vive a New York, dove insegna alla Stony Brook University. Con il suo secondo romanzo, Temps de chien, nel 2001 si è aggiudicato il Prix Marguerite Yourcenar e nel 2002 il Grand prix littéraire d’Afrique noire. Nel dicembre del 2017 è stato imprigionato e tenuto per tre settimane in carcere a Douala per aver criticato in un articolo l’operato del presidente del Cameroun, Paul Biya.



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