Cairo editore - pagg. 336 - € 16,00
“Il suo pensiero, nel vedere la scia di sangue che
quell’uomo aveva lasciato sull’asfalto, era immediatamente andato alla moglie e
ai figli, e con loro a tutti quelli che ne avrebbero pianto la scomparsa, che
si sarebbero tolti la pelle di dosso pur di non far accadere ciò che era
accaduto. Di fronte alla morte siamo tutti uguali, e nessuno meglio di lei
avrebbe potuto testimoniarlo."
Casagiamarra, frazione di Vetto, provincia di Reggio Emilia,
5 settembre 1921. Germa viene alla luce in una grande famiglia contadina, i
Nobili: tante bocche da sfamare, campi da coltivare con fatica, pochi letti per
troppa gente.
Sullo sfondo, nel Paese stremato dalla Grande guerra, i vagiti
del Ventennio fascista già sovrastano ogni altro suono. Ed è in questa
minuscola parte di mondo che Germa diventa grande, circondata stagione dopo
stagione dal folto parentado, genia di orgogliosi attaccabrighe che al civile
scambio di idee preferiscono menare le mani. Le fa da mentore il Professore,
straccivendolo-cantastorie che non canta ma incanta con i suoi racconti di ciò
che accade fuori di lì. E mentre la nazione precipita verso la guerra, a Vetto
si ama, si nasce e si muore, a volte per un semplice raffreddore.
Ma la povertà non permette a Germa di trascorrere i suoi
giorni in quello spicchio di Appennino come hanno fatto sua madre e la madre di
sua madre. A guerra finita, per lei giunge il momento di emigrare con marito e
figlia, e la seconda stagione della vita sarà a Milano, nel negozio che vende
frutta e verdura ai ricchi cittadini di via della Spiga. Mentre l’Italia passa
dall’euforia del boom economico alle lacrime degli anni di piombo, Germa scrive
il nuovo capitolo della sua storia famigliare, in cui si troverà a fronteggiare
le prove più dure che possono toccare a una moglie e madre.
La storia di una famiglia, all’apparenza come tante, che si
intreccia con le vicende forti del secolo scorso; una protagonista femminile
“di carne e sangue”; una civiltà antica ed emozionante: sono gli ingredienti di
questo esordio letterario. In una parola, la vita. La vita soltanto.
Andrea Munari, di origini emiliane, è nato a Milano il 1°
gennaio 1971 e vive nel capoluogo lombardo. Appassionato di storia, letteratura
e calcio, è cintura nera di judo, gioca nella Nazionale Editori e lavora da
sempre nel mondo dell’editoria. Questo è il suo primo romanzo.
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