(a cura di Mimma Zuffi)
CairoEditore - pagg. 336 - € 10,00
“Io sono Milano, il traffico, il freddo, Vinicio Capossela, le lasagne, il citofono, la neve, i week end al mare,
Dakar, il calcio, Ahmadou Bamba, il riso col pesce, la sabbia, i mille bambini del quartiere, tua madre,
La favola moderna di un amore che unisce due cuori e due mondi.
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Nina è italiana, anzi milanese, anzi di origine slava. Yakhouba viene dal Senegal, ha un minuscolo diamantino all’orecchio, due pozzi neri al posto degli occhi e uno sguardo che inchioda. È amore a prima vista. Passione travolgente.
Lei ha una famiglia numerosa e poco convenzionale, lui è circondato da una vera e propria tribù, a Milano e in Africa. Lei progetta una vita con lui e i loro figli, lui sposa una cugina a cui è promesso dalla nascita. Lei insegna arte e lavora in radio, lui è un imprenditore incasinato da un’idea al giorno. Lei pensa al possibile domani, lui ai prossimi cinque minuti. Da un lato l’Occidente, le sue regole, la sua abitudine a pianificare; dall’altro l’Africa, l’improvvisazione, la fantasia, le tradizioni ancestrali.
Gli amici di Nina sono tutti diversamente scettici sulla durata della relazione, gli amici di Yakhouba non si pongono il problema.
Non mancano le emozioni forti né le delusioni e le lacrime in questa favola moderna, intensa, contrastata, piena di sorprese e colpi di scena, che si svolge nell’arco di dieci anni tra l’Italia, il Senegal e la Svizzera. Ma ogni volta che la storia d’amore sembra arrivata al capolinea, il destino sorprende e regala un’altra chance.
Elisabetta Jankovic è nata e cresciuta a Milano. Insegna storia dell’arte al liceo, collabora con la Radio Svizzera (per sedici anni ha trasmesso dai microfoni di Radio Popolare), e ha pubblicato diversi albi illustrati per bambini. Il suo racconto Un regalo per Goumba, edito da Lapis, è stato inserito nel catalogo “White Ravens” della Internationale Jugendbibliothek. Nel 2001 la sua fiaba Le quattro stagioni si è aggiudicata il prestigioso premio Hans Christian Andersen di Sestri Levante. Nell’ultimo anno ha lavorato come assistente di produzione a un documentario sulle rotte dei migranti, intitolato Wallah - je te jure, voluto dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.
Lo sposo africano è il suo primo romanzo.
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