Cairo editore - pagg. 240 - € 14,00
Fiera delle sue antiche tradizioni, Venezia non perde occasione per festeggiare. Non c’è mese senza la sua ricorrenza e i veneziani amano la bisboccia. Ma che succede se ogni volta che si celebra ci scappa il morto, anzi la morta? Sì, perché alla Festa delle Marie viene trovato il corpo di una reginetta di bellezza dai capelli rosso rame mentre la Festa di San Marco è funestata da una nuova vittima, stavolta mora. Ed è solo l’inizio.
Il commissario Marco Manente deve prendere in mano la situazione, non può permettere che un assassino giri impunito per le calli e che i turisti fuggano spaventati. L’imprevedibile e caparbio sbirro non rinuncia comunque ai piaceri della buona tavola, alle bevute nei bacari, alla vivace vita amorosa, ma ora che sta pure per diventare padre, prende ancor più di petto la vita. Se è possibile.
Bisogna fermare la catena di omicidi che insanguina la laguna. Tante sono le domande senza risposta. Perché qualcuno “fa la festa” a una rappresentante dell’altra metà del cielo proprio quando tutti vorrebbero divertirsi? Cos’hanno in comune le poverette che finiscono strangolate nei sotoporteghi più bui? Quando si fermerà l’assassino?
Manente è uomo di legge molto capace ma con la tendenza – assai poco deontologica – a farsi giustizia da sé. Questa volta la posta è altissima, è diventata una faccenda a dir poco personale, e la sua squadra deve stargli vicino per contenere la sua “esuberanza investigativa” che si è tramutata in sete di vendetta. La chiave dell’indagine è la scelta da parte dello strangolatore dei giorni in cui dare la morte, ma è una chiave assai difficile da infilare nella toppa. Solo un’estrema resipiscenza e soprattutto l’intervento moderatore dei più fidati collaboratori del poliziotto alla guida del commissariato di Fondamenta S. Lorenzo eviteranno il peggio.
Paolo Forcellini, veneziano, giornalista, è stato per molti anni a capo dei servizi di economia e interni de l’Espresso, settimanale per il quale ha curato a lungo anche la rubrica Riservato. Ha scritto saggi e manuali su questioni di politica economica. Con Cairo ha pubblicato La tela del Doge (2013) e Serenissima vendetta (2015).
Sulle precedenti indagini del commissario Marco Manente, hanno scritto:
“Il commissario Manente è il nuovo tassello nel mosaico del giallo italiano.”
Il Venerdì di Repubblica
“Un giallo ben costruito, da bersi d’un fiato, incastonato in una dichiarazione d’amore per Venezia lunga quanto tutto il libro.”
Il Foglio
“Forcellini conduce il lettore nei vicoli che lui stesso conosce bene, e l’atmosfera di questo poliziesco all’italiana a fine lettura resta attaccata addosso. Come la nebbia di Venezia.”
Il Fatto Quotidiano
“C’è tutta Venezia nel noir di Paolo Forcellini, romanzata quel tantino che basta per calcare un po’ il suo fascino. Ci soni i luoghi, ci sono l’odore di salsedine e il profumo di pesce appena cotto. Ma soprattutto c’è l’intrigo.”
Il Gazzettino
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