Longanesi Editore - pagg. 200 - € 13,90
Luci e ombre della Russia di Putin
nelle parole di un ex ambasciatore a Mosca
Winston Churchill disse che la Russia è “un indovinello avvolto in un mistero all’interno di un enigma”. La definizione ebbe molto successo e diffuse la convinzione che la Russia fosse un Paese indecifrabile, imprevedibile, infido, potenzialmente minaccioso. La crisi ucraina, l’annessione della Crimea e la partecipazione di truppe russe alla guerra degli insorti russofoni del Donbass contro l’esercito ucraino, hanno rafforzato questa convinzione, soprattutto nei Paesi dell'Europa centro-orientale. Sergio Romano è invece convinto che la Russia non sia un enigma e in questo libro dimostra come molti aspetti della politica di Vladimir Putin e molti passaggi delle vicende recenti possano trovare una spiegazione nella storia russa, dalla rivoluzione d’Ottobre alle riforme fallite di Gorbaciov, dalla disintegrazione dell’Unione Sovietica alle sue relazioni con l’Occidente negli anni successivi.
In questo quadro, Romano riesce a mettere sotto una nuova e diversa luce anche la controversa figura di Putin, l'ex colonnello del KGB che dopo essere stato salutato come un modernizzatore è diventato, agli occhi di una parte importante dell’Occidente, il regista di una politica aggressiva e di trame misteriose, l’ennesimo tiranno di un Paese che non riesce a essere compiutamente democratico.
Sergio Romano (Vicenza, 1929) è stato ambasciatore alla NATO e, dal settembre 1985 al marzo 1989, a Mosca. Ha insegnato a Firenze, Sassari, Pavia, Berkeley, Harvard e, per alcuni anni, all’Università Bocconi di Milano. È editorialista del Corriere della Sera. Tra i suoi ultimi libri pubblicati da Longanesi: Morire di democrazia (2013), Il declino dell’impero americano (2014) e In lode alla guerra fredda (2015). Nel 2016 è uscita una nuova edizione de La quarta sponda.
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