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venerdì 8 gennaio 2016

"Va’, metti una sentinella" di Harper Lee


recensione  di Selene G. Rossi


Scout è cresciuta, ora è solo Jean Louise. Scout è cambiata, è diventata una giovane donna che, trasferitasi a New York, torna nella contea di Maycomb solo per trascorrere le vacanze. La sua vita non è più lì. Non riesce nemmeno lontanamente a immaginarsi come potrebbe essere. Quasi tutti i legami con il passato sopravvivono: Atticus continua a esercitare, Hank, l’amico d’infanzia, è il suo “quasi fidanzato” e zia Alexandra è pietrificata nel suo ruolo di vecchia dama del Sud. Ma, come spesso capita, la vita ha giocato brutti scherzi a Scout: Jem è morto e Dill è un’immagine di un passato lontano, presente solo nei suoi ricordi.  
Il libro scorre lentamente, sembra non avere né un inizio né una fine; è quasi noioso. Non offre le sensazioni che scaturivano da Il buio oltre la siepe. Sembra che Maycomb non sia mutata; tutto sembra essere fermo a vent’anni prima. 


Se non che, in realtà, i cambiamenti sono avvenuti o, perlomeno, sono sempre esistiti e solo ora si sono palesati. Non solo Atticus - il difensore degli indigenti e dei vessati - è membro del Ku Klux Klan (per capire, a detta sua) ma “illumina” Scout con una serie di frasi da far accapponare la pelle come, per esempio: “Vuoi vagonate di negri nelle nostre scuole, nelle nostre chiese e nei nostri teatri? Vuoi che facciano parte del nostro mondo? […] Vuoi che i tuoi figli frequentino una scuola il cui livello è stato abbassato per accogliere i piccoli negri?”
Sequel-non-sequel del capolavoro del 1960, questo libro lascia l’amaro in bocca al pensiero che tutto ciò in cui avevamo creduto anche perché Atticus ne era l’incarnazione – libertà, uguaglianza, amore universale – in realtà non è mai esistito, non è stato altro che una marea di menzogne. E come Scout rovescia improperi addosso al padre, io vorrei urlare ad Harper Lee che mi ha tradita, ha tradito il mio sogno di perfezione letteraria, lasciandomi in una “terra di nessuno.”


Harper Lee (note biografiche)
Nata in Alabama nel 1928, ha pubblicato Il buio oltre la siepe nel 1960, libro di culto che le ha fatto vincere il Premio Pulitzer.

4 commenti:

  1. anche io ho letto questo tanto osannato secondo libro di Harper Lee. Condivido pienamente quello che scrivi. Brava.
    Emanuele

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    1. Grazie Emanuele. Sono contenta che, nonostante il plauso diffuso, ci sia qualcuno che la pensa come me!

      Selene

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  2. La curiosità su questo libro era tanta ma hai reso bene la tua delusione. Non era meglio che Harper Lee evitasse di scriverlo in modo che il suo ricordo rimanesse legato a un capolavoro? Juanito

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  3. Hai perfettamente ragione Juanito! Tanta attesa rivelatasi una bolla di sapone!
    Selene

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